venerdì 15 novembre 2013

5° round del match tra Giovanni vs recidiva epatica: regalo per il compleanno, una sperimentazione con un farmaco monoclonale



Il 14.11.2013, giorno del mio 72 compleanno, mi sono recato allo IOV dove mi hanno regalato il quinto round del match con la recidiva epatica. Dopo quattro cicli di chemio (cisplatino + xeloda) ho effettuato una tac con mezzo di contrasto dalla quale si evidenzia  una regressione parziale della recidiva. Dal referto della tac (vedi immagine a sinistra) si evince in primis che ho segni di "teresina" (segni di atrofia cerebrale). Inoltre nella tac del 9 di agosto 2013 mi avevano riscontrato 4 noduli al fegato: uno di 27 mm (ora ridotto a 10 mm), uno di 13 mm (scomparso), uno di  11 mm (scomparso) e uno di 9 mm (scomparso). Anche i linfonodi addominali si sono ridotti in numero e dimensioni, il maggiore dei quali è 11x6 mm (precedentemente era  22x16mm). L'oncologo mi ha detto che un linfonodo è da prendere in considerazione quando l'asse minore è maggiore di 8 mm. Quindi la chemio ha fatto parzialmente il suo lavoro e visti i risultati dei prelievi, tutti compatibili con la randomizzazione, gli oncologi mi hanno proposto di tentare di entrare in una sperimentazione che loro seguono, nella quale si utilizza il farmaco IPILIMUMAB (nome commerciale Yervoy), già usato con successo per il melanoma avanzato (non resecabile o metastatico) negli adulti che hanno ricevuto una precedente terapia. La sperimentazione vuole accertare l'effetto del farmaco sulla recidiva di un paziente con adenocarcinoma gastrico che abbia risposto positivamente ad una chemio tradizionale. Per la descrizione del farmaco si veda la scheda tecnica AIFA e la  scheda tecnica  EMA.
IPILIMUMAB è un anticorpo monoclonale anti-CTLA-4 (IgG1κ) interamente umano, prodotto in cellule ovariche di criceto cinese mediante la tecnologia del DNA ricombinante. YERVOY, è prodotto dalla Bristol-Myers Squibb Pharma (è una delle principali aziende farmaceutiche a livello mondiale con sede a New York  (quotata al NYSE)  e contiene il principio attivo IPILIMUMAB, una proteina che aiuta il sistema immunitario ad attaccare e distruggere le cellule cancerogene attraverso l'azione delle cellule immunitarie.
IPILIMUMAB è un anticorpo completamente umano che si lega al CTLA-4 (linfociti T citotossici antigene-associati), una molecola di superficie sulle cellule T helper che si ritiene svolga un ruolo critico nella regolazione della risposta immunitaria naturale. L'assenza o la presenza di CTLA-4 può aumentare o sopprimere la risposta delle cellule T del sistema immunitario nella lotta contro la malattia.  L'IPILIMUMAB è stato progettato per bloccare l'attività dell'antigene CTLA-4, in modo da sostenere una risposta immunitaria attiva contro le cellule tumorali.
L'individuazione del paziente che partecipa alla sperimentazione avviene in modo randomizzato e casuale tramite computer, quindi non ero certo che mi avrebbero accettato. Se non fossi entrato nella sperimentazione  avrei dovuto continuare con la terapia in atto (cisplatino + xeloda, forse senza cisplatino). Invece, con mia grande sorpresa, mi è stato comunicato la mattina del 14 che ero entrato nella sperimentazione e lo stesso giorno ho fatto la prima dose di IPILIMUMAB. Leggo nelle schede tecniche che il regime di induzione raccomandato di IPILIMUMAB  è di 3 mg/kg (a me ne hanno somministrati 10mg/kg, se non erro) somministrati per via endovenosa in un periodo di 90 minuti ogni 3 settimane, per un totale di 4 dosi. I pazienti devono completare l'intero trattamento di induzione (4 dosi) in base alla tollerabilità, indipendentemente dalla comparsa di nuove lesioni tumorali o dalla crescita delle lesioni esistenti.
Le valutazioni della risposta tumorale devono essere condotte soltanto dopo il completamento della terapia di induzione. I test di funzionalità epatica ed i test di funzionalità tiroidea devono essere valutati al basale (a riposio) e prima di ogni dose di IPILIMUMAB. Inoltre, durante il trattamento con IPILIMUMAB devono essere valutati tutti i segni o i sintomi di reazioni avverse immunocorrelate, incluse diarrea e colite (vedere Tabelle 1A, 1B  e paragrafo 4.4 della scheda EMA).  Nel mio caso mi hanno somministrato 800mg di IPILIMUMAB.
Quando ho letto in internet cosa costa il farmaco ho avuto un brivido, ma poi mi sono tranquilizzato perchè mi hanno detto che la spesa era a carico della società Bristol. I costi dell'IPILIMUMAB 5 mg/ml, concentrato per soluzione per infusione, uso endovenoso, flaconcino (vetro), 40 ml, 1 flaconcino: prezzo ex factory (acquistato dalla società, IVA esclusa) € 17.000,00; prezzo al pubblico (IVA inclusa) € 28.056,80.
Dal sito della Bristol, aggiornato al 1/2/2009
Per leggere la delibera dello IOV sulla sperimentazione alla quale sono stato ammesso (due posti) (clicca qui). Oggetto della delibera: Approvazione del contratto con la Società Bristol - Myers Squibb International Corporation, per la realizzazione della sperimentazione clinica "Studio clinico di fase II, randomizzato, in aperto, a doppio braccio, che confronta l'efficacia di IPILIMUMAB verso la Miglior Terapia di Supporto somministrato dopo chemioterapia di prima linea in soggetti con tumore gastrico o della giunzione gastro - esofagea, non resecabile, localmente avanzato o metastatico". La sperimentazione viene effettuta nei seguenti 5 centri:


  • Fondazione IRCCS Istituto Nazione dei Tumori – Milano – Dr Maria Di BartolomeoDipartimento di Oncologia Medica, via Venezian, 1 Tel 02/23901
  • AOU Pisana – Pisa – Prof Alfredo FalconeUO Oncologia Medica 2, Via Roma, 67 Tel 050.992111
  • Azienda Ospedaliera Universitaria Careggi – Firenze – Prof Di CostanzoSC di Oncologia Medica, V.le Morgagni, 85 – Tel 055/794111
  • AO Sant’Andrea – Roma – Prof Paolo Marchetti,UOC OncologiaVia di Grottarossa 1035-1039, Tel 06/33771
  • I.O.V. - Istituto Oncologico Veneto - I.R.C.C.S.  Via Gattamelata, 64 - 35128 Padova (è stato aggiunto più tardi)

Per leggere la voce dei pazienti che hanno utilizzato IPILIMUMAB, in particolare per il melanoma, clicca qui.
Il 14 novembre ho conosciuto delle nuove infermiere che si occupano delle sperimentazioni e/o che operano nelle stanze del day hospital: simpatiche, gentili e accoglienti. Quando un'infermiera ti sorride ed è cordiale l'ago dei prelievi ed anche la chemio ti fanno meno male!! Ricordo i nomi di tre infermiere su quattro che ho conosciuto quella mattina: Orietta, Francesca (stanza sperimentazioni) e Monica (sala infusioni). Sarà mia cura ricordare il nome della quarta (Giulia).
Grazie di cuore per il lavoro che svolgete con professionalità e umanità, anche se malpagato.
Ricordo che il giorno prima della terapia ho fatto un ecg ed un prelievo, un altro prelievo è stato effettuato prima della terapia, uno a due minuti dal termine della terapia ed uno dopo due ore e mezza, terminata la terapia...mi hanno dissanguato. Monica mi ha misurato la temperatura una volta, la pressione, la frequenza cardiaca e quella respiratoria per ben tre volte: il tutto fa parte del protocollo sperimentale.

2 commenti:

  1. Carissimo Giovanni,
    da quando mi hai detto di questo sito cerco di tenermi aggiornata sulle tue condizioni di salute tramite questi tuoi dettagliati diari di bordo. Devo dire che all'inizio riuscivo ad impressionarmi anche solo a leggere...poi, notando la (quasi) serenità con cui riesci a scrivere, sto sempre più apprezzando questa possibilità di aggiornamento continuo, che riesce a farmi sentire partecipe anche senza telefonarti (per evitare di trovarti magari in un momento non opportuno). Ho adesso letto con gioia della tua possibilità di sperimentazione....sai che noi fisici facciamo della sperimentazione un cavallo di battaglia...per cui penso proprio che sarà un cavallo vincente!!
    Un bacio
    Marisa

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    1. Spero che tu abbia ragione Marisa...bella e simpatica fisica

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