venerdì 29 novembre 2013

Perchè dottore mi è venuto un trombo?



Trombosi gamba destra
Perché dottore mi è venuto un trombo nella vena gemellare dx? Forse per la chemio, forse per l'adenocarcinoma, forse per la recidiva epatica - è stata la risposta. Mi hanno prescritto una cura per tre mesi di Eparina - Clexane (enoxaparina sodica) T da 8000 U.I., dovrò bucarmi la pancia 90 volte (iniezione sottocutanea, non eliminare la bolla d'aria contenuta nella siringa). Per capire come fare una iniezione sottutanea, clicca qui. Trovo nel sito dell'AIRC un interessante articolo:  Anemia e coaguli: un delicato equilibrio. Dopo averlo letto, soprattutto la parte finale, mi sono un po' preoccupato ma spero che l'eparina lo sciolga. Non mi illudo, il percorso che mi aspetta è tutto in salita. Essendo un alpino della Julia la salita non dovrebbe farmi paura, ma le forze per affrontarla (siamo al terzo grado di difficoltà) si affievoliscono. Nella foto trombosi venosa profonda: la gamba destra (a sinistra nell'immagine) è gonfia ed arrossata a causa dell'ostruzione del flusso venoso (è la mia situazione ma non sono le mie gambe). Copio e incollo l'articolo che ha come sottotitolo: Le cellule del sangue e i fattori che governano la coagulazione vengono frequentemente coinvolti nei tumori, dando luogo a sintomi che vanno tenuti sotto controllo.

giovedì 28 novembre 2013

Papa Francesco e Albert Einstein sul mistero della morte



Ho ascoltato in televisione una parte del discorso che papa Francesco ha fatto nell'udienza di Mercoledì 27 novembre 2013. Ha parlato del significato della morte per il cristiano, ha cercato di spiegare le motivazioni sulla sofferenza e sulla morte dei bambini. Sono argomenti che molti hanno affrontato e sui quali si riflette continuamente, in particolare chi soffre. Del discorso di papa Francesco sono rimasto colpito e condivido le seguenti affermazioni, anche se sono convinto che chi non crede nell'amore di Gesù Cristo, perché ateo o perchè di altra religione ma pratica la misericordia, non deve temere la morte: Pertanto, una via sicura è recuperare il senso della carità cristiana e della condivisione fraterna, prenderci cura delle piaghe corporali e spirituali del nostro prossimo. La solidarietà nel compatire il dolore e infondere speranza è premessa e condizione per ricevere in eredità quel Regno preparato per noi. Chi pratica la misericordia non teme la morte. Pensate bene a questo: chi pratica la misericordia non teme la morte! Siete d’accordo? Lo diciamo insieme per non dimenticarlo? Chi pratica la misericordia non teme la morte. E perché non teme la morte? Perché la guarda in faccia nelle ferite dei fratelli, e la supera con l’amore di Gesù Cristo.
Ha senso mettere a confronto le affermazione di papa Francesco e di Albert Einstein sulla morte. Io ci provo, lasciando a voi giudicare quali siano più rassicuranti!!

martedì 26 novembre 2013

Dal Pesce alle Farmacie: La storia dello Sviluppo di un farmaco in USA

NB - Ho tradotto l'articolo "Dal Pesce alle Farmacie: La storia dello Sviluppo di un Farmaco", tratto dal sito della Food and Drug Administration (FDA) (tratta dei medicinali alla calcitonina). FDA è l'Agenzia per gli Alimenti e i Medicinali, ente governativo statunitense che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici. Esso dipende dal Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani degli Stati Uniti. Dopo averlo tradotto ho trovato nel sito dell'Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) la seguente nota dell'Agenzia Europea dei Medicinali (EMA) sulla calcitonima: E' stato completato una rivalutazione dei benefici e dei rischi dei medicinali a base di calcitonina, concludendo che vi è prova di un modesto aumento del rischio di cancro con l'uso a lungo termine di questi medicinali. Il comitato per i medicinali per uso umano (CHMP) ha raccomandato che tali medicinali siano autorizzati soltanto per un uso a breve termine nel morbo di Paget, nella perdita acuta di massa ossea dovuta ad improvvisa immobilizzazione e nell’ipercalcemia causata dal cancro. Il Comitato ha inoltre concluso che i benefici dei medicinali contenenti calcitonina non superano i rischi nel trattamento dell'osteoporosi, e che non devono essere più utilizzati per questa condizione.
Mi chiedo: Come mai nel sito della FDA non si fa cenno alla nota dell'EMA che vieta l'uso dei farmaci a base di calcitonina per curare l'osteoporosi, tranne per alcuni casi speciali? Opinioni diverse o rivalità tra entui? A dire il vero nell'articolo si afferma che i farmaci a base di calcitonina sono approvati solo per le donne in postmenopausa che non tollerano gli estrogeni o per le quali gli estrogeni non sono un'opzione. Forse viene a proposito la vignetta satirica che ho trovato in internet!! Nella didascalia si legge: In Cina il top manager della FDA cinese (Zheng Xiaoyu) è stato giustiziato (luglio 2007) per aver accettato delle tangenti dalle case farmaceutiche per autorizzare farmaci pericolosi, negli USA i top manager vengono promossi.
Si è scoperto che negli otto anni in cui è stato a capo del Ministero cinese degli alimenti e della sicurezza dei farmaci, Zheng ha ordinato personalmente l'approvazione di oltre 150.000 nuovi farmaci, con una media 134 volte superiore a quella della FDA degli Stati Uniti, che approva solo 140 nuovi farmaci all'anno.

U. S. Food and Drug Administration: Processo di approvazione di un farmaco




La FDA ignora i diritti dei pazienti oncologici
Da quando sono entrato nella sperimentazione Ipilimumab CA184-162,  800 mg x 1giorno, ho cercato di capire come funzionano le sperimentazioni. Traduco dal sito della U.S. Food and Drug Administration l'articolo: Development & Approval Process (Drugs) [Sviluppo & Approvazione del processo (Farmaci)].
La Food and Drug Administration (Agenzia per gli Alimenti e i Medicinali, abbreviato in FDA) è l'ente governativo statunitense che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici. Esso dipende dal Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani degli Stati Uniti.

lunedì 25 novembre 2013

Come si può sapere se una cura contro il cancro è valida?



Trovo nel sito dell'Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro (AIRC) l'articolo dal titolo:
Una cura contro il cancro è valida se ha seguito un preciso percorso di sperimentazione che ha avuto esito positivo, ed è successivamente stata approvata dagli enti preposti, nazionali e sovranazionali, che ne consentono l'uso nei pazienti.
Riporto la sintesi (in breve) e le conclusioni.
In breve
Come per tutti i tipi di terapie, anche quelle antitumorali devono essere sperimentate in studi clinici rigorosi, progettati in modo da poter determinare l'efficacia e la sicurezza del trattamento;
Prima di essere immessi sul mercato e poi usati nei pazienti, i trattamenti devono essere approvati da istituzioni nazionali o sovranazionali - per esempio l'EMA (European Medicines Agency) e l'AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco). Il corrispettivo statunitense, che spesso viene preso come riferimento internazionale, è la FDA (Food and Drug Administration)- che hanno il compito di garantirne la qualità e la sicurezza;
Le sperimentazioni sono necessarie non solo per testare nuovi farmaci, ma anche per verificare la validità di nuove combinazioni di farmaci già noti o differenti regimi terapeutici (variazioni di dose e/o modalità di somministrazione);
Ogni tumore presenta precise caratteristiche molecolari: una terapia efficace per un tumore può non esserlo per un altro in apparenza simile (per esempio allo stesso organo o tessuto), ma che in realtà presenta caratteri molecolari diversi.

domenica 24 novembre 2013

Rapporto sulla Sanità 2013 dell'OCSE

Aspettativa di vita alla nascita per sesso, 2011
La settima edizione di Health at a Glance fornisce gli ultimi dati comparabili sui diversi aspetti della performance dei sistemi sanitari nei paesi OCSE. Essa fornisce una prova evidente delle ampie variazioni tra i vari paesi nei costi, nelle attività e nei risultati dei sistemi sanitari. I principali indicatori forniscono informazioni sullo stato di salute, sui determinanti della salute, sulle attività di assistenza sanitaria e di spesa sanitaria e di finanziamento nei paesi OCSE. Ciascun indicatore nel libro è presentato in un formato user-friendly, composto da grafici che illustrano le variazioni tra i vari paesi e nel corso del tempo, brevi analisi descrittive evidenziando i principali risultati veicolati dai dati, e una scatola metodologica sulla definizione dell'indicatore e le eventuali limitazioni in comparabilità dei dati. Questa pubblicazione prende come base principale OECD Health Statistics 2013, la serie più completa di statistiche e indicatori per confrontare i sistemi sanitari di tutti i 34 paesi membri dell'OCSE.

Rapporto OCSE 2013: Mortalità per cancro



Mortalità per cancro, totale e per genere, anno 2011
Traduco dal rapporto OCSE sullo stato della Salute, il capitolo 1.4 dedicato alla Mortalità per cancro. 
Il cancro rappresenta oltre un quarto di tutti i decessi nei paesi Ocse  e, dopo le malattie del sistema circolatorio, è la seconda causa di morte. La proporzione di decessi dovuti al cancro è aumentato nel tempo, e in paesi come il Canada, Danimarca, Francia, Giappone e l'Olanda è diventata la prima causa di morte. Questo aumento riflette il fatto che la mortalità dovuta ad altre cause, in particolare le malattie circolatorie, è in calo a un ritmo più veloce rispetto al tasso di mortalità per il cancro.

sabato 23 novembre 2013

DURE COME MURI - Piccolo spazio per donne che hanno avuto una diagnosi di cancro al seno. Perchè parlare aiuta!



Tutti conosciamo amiche, familiari e parenti che hanno impattato con il tumore al seno. E' uno dei cancer più curabili ma che mette tanta paura, ecco quello che scrive una paziente del forum: ciao ragazze sono ancora qua a scrivere di me, della mia tristezza infinita, delle paure di non riuscire ad essere più quella di prima, mi sento così fragile ma nessuno deve sapere, io per tutti sono la forte quella che si è fatta tre interventi senza mai abbattersi quella che si è fatta un anno di chemio che ancora deve finire senza dire mai sto male !!!!!!! Invece io sto male, sto male dentro e non so come fare per non far uscire troppe lacrime in questi momenti, non mi riconosco più, mi sembra di essere due persone diverse, quella sempre sorridente con tutti e quella piagnona e triste appena sono sola, nemmeno la mia oncologa sa tutto questo di me, spero di farcela!

Continuando nella mia ricerca sui forum dedicati ai pazienti oncologici con un determinato tipo di cancer, dopo il forum di discussione dedicato al Glioblastoma, presento un altro forum importante dedicato al tumore al seno dal titolo: DURE COME MURI - Piccolo spazio per donne che hanno avuto una diagnosi di cancro al seno. Perchè parlare aiuta! E' un forum, com' è ovvio, quasi esclusivamente femminile, ma non mancano le voci dei maschi, in particolare dei mariti.
Molte sono le sezioni del forum: Presentazioni, Il tumore al seno: Le tipologie e le cure, La chirurgia, Il corpo e la mente, I diritti del malato. Ogni sezione a sua volta è articolata in più argomenti. Ad esempio per quanto riguarda la sezione  Il tumore al seno: le tipologie e le cure, vengono affrontati argomenti quali: Chemioterapia (Per trovare e dare conforto nell'affrontare la chemioterapia nel prima, durante e dopo); Radioterapia (Per trovare e dare conforto nell'affrontare il trattamento radiante nel prima, durante e dopo); Terapia ormonale (Luogo di incontro per chi è in cura ormonale con Tamoxifene, Arimidex, Femara o altri trattamenti);  Herceptin e positività all'her2 (Luogo di incontro per chi è positivo al her2 ed è o è stato in cura con herceptin);  Triplo negativo (Condividi l'esperienza con chi come te è negativo a estrogeni, progestinico e Her2); Cancro al seno e mutazione genetica (Per chi è positiva al BRCA1 o BRCA2);  La malattia avanzata (Affrontare la diagnosi, le nuove cure, la speranza. Non sei sola);  I controlli (Anche dopo anni fanno sempre paura! Affrontiamo l'attesa assieme e confrontiamoci su questo argomento!); Cure complementari,naturali, olistiche (Per discutere delle cure naturali senza mai dimenticare l'importanza della medicina ufficiale); L'importanza della prevenzione (La prevenzione è la prima arma di cui disponiamo).

Un test predice se la chemio sarà troppo tossica



Gli effetti collaterali della chemio sono noti a molti pazienti oncologici. Essi variano da persona a persona, come ci dicono spesso gli oncologi quando ci lamentiamo. Ci sono differenti risposte alle varie terapie chemioterapiche da parte degli individui a seconda delle loro differenze genetiche. Ora si è capito il motivo, in particolare per le fluoropirimidine. Si tratta di un enzima, il diidropirimidina deidrogenasi, necessario all’organismo per inattivare ed eliminare i farmaci citotossici appartenenti alla classe delle fluoropirimidine. L'amica Pinuccia mi segnala dal Corriere della Sera.it, Sportello Cancro, del  22 novembre 2013, questo interessante articolo di FARMACOGENETICA dal titolo:  Un test predice se la chemio sarà troppo tossica a cura Vera Martinella (Fondazione Veronesi). Sottotitolo: Un prelievo del sangue per analizzare il Dna e individuare i pazienti che avranno difficoltà a tollerare i farmaci. Mi sono permesso di linkare alcuni termini per renderli più compresibili. Segnala anche un articolo di un anno fa, della stessa autrice, dal titolo: Pochi i medici attenti ad alleviare i disturbi da chemioterapia.

venerdì 22 novembre 2013

Caro Babbo Natale, ti chiedo di trovare una cura per il cancro di mio papà



Ronnie Harris con la sua lettera a Babbo Natale
Ho parlato pochi giorni fa del Forum sul Glioblastoma, un tumore aggressivo del cervello. Ecco una storia commovente, legata ad un tumore al cervello, che merita di essere conosciuta. Si avvicina Natale 2013 e i bambini, com'è consuetudine, scrivono una letterina a Babbo Natale, almeno nel mondo occidentale, per ricevere in dono dei regali. Ma Ronnie, un ragazzo inglese di 10 anni, ha scritto a Babbo Natale una lettera chiedendo in dono la guarigione del padre. Credo farebbe piacere a molte mamme e papà, che stanno combattendo contro un cancer, scoprire che i propri figli non chiedono a Babbo Natale o al Bambin Gesù (per chi è credente) dei giocattoli, ma la guarigione dei loro genitori. Mia moglie, ottima maestra elementare in pensione, mi ricorda che si scriveva la lettera al Bambin Gesù per promettere che saremmo stati più buoni o per chiedere Grazie, mentre per i regali si scriveva alla Befana. Il tema è complesso e mi chiedo fino a che punto i bambini devono essere coinvolti sulle gravi patologie dei loro familiari, in particolare su quelle oncologiche.
Ecco l'articolo che ho trovato nel sito del Daily Mail on line dal titolo: Dear Santa, please find a cure for my dad's cancer': Boy, 10, whose father has deadly brain tumour writes heartbreaking letter to Father Christmas (Caro Babbo Natale, ti chiedo di trovare una cura per il cancro di mio padre: Un ragazzo di 10 anni, il cui padre ha tumore al cervello mortale, scrive una lettera straziante a Babbo Natale).
Afferma la madre: “Stavo pulendo la camera di Ronnie quando ho trovato la lettera, infilata sotto il letto. E' stato incredibile scoprire che un bambino di 10 anni non desidera nulla per sé a Natale”.  Ecco il testo delle letterina: “Caro Babbo Natale, quest'anno vorrei una cosa specifica. Mio padre ha un tumore al cervello. Ti prego di trovare una cura per farlo stare meglio: sarei il bambino più felice del mondo. Buon natale, cordiali saluti, Ronnie Harris”.

lunedì 18 novembre 2013

Chirurgia del fegato: filmati e siti



Mi assomiglia?
Da quando mi hanno scoperto una recidiva al fegato, mi è cara l'Ode al Fegato (Oda al Hígado) di Pablo Neruda. Riporto la parte finale dell'Ode:
Austera parte o tutto di me stesso, / nonno del cuore, mulino di energia: / ti canto e ti temo come se fossi giudice, / metro, fedele implacabile, / e se non posso darmi prigioniero alla purezza, / se le eccessive prelibatezze /o il vino eredità della mia patria / vollero perturbare la mia salute / o l’equilibrio della mia poesia, / da te, monarca oscuro, / distributore di miele e veleni, / regolatore di sali, / da te attendo giustizia./ Amo la vita: / Soddisfami! Lavora! / Non fermare il mio canto.

Forum sul glioblastoma



Una coppia di amici sta combattendo con il glioblastoma, un cancer particolarmente aggressivo. Ho pensato di dedicare a loro questo post, con l'augurio che riescano a cronicizzare la patologia. 
Ho trovato in internet questo interessante forum aperto sul glioblastoma. Come il Forum chiuso sui gastrectomizzati coordinato da Rosie Rosanna Fiorino, è uno spaccato di umanità, con le paure e le ansie che caratterizzano le persone colpite dal cancer. Sarebbe bello che nascesse una rete dei Forum, perchè, anche se i problemi e le terapie sono diversi da cancer a cancer, c'è qualcosa che li accomuna, l'umanità, direi quasi la santità dei pazienti oncologici. Per capire cos'è il glioblastoma multiforme, visita il sito BrainLife - Neuro Oncologia oggi. Afferma Simone Silenzi (Fondatore del Gruppo): E' un gruppo di discussione (e azione) sul glioblastoma multiforme, cancro al cervello. Quello che segue è il primo grezzo risultato di un lavoro molto importante di catalogazione che porterà ad avere, per il Gruppo, un indice di TUTTE le circa 150 "sezioni" (= argomenti di discussione) di questa inestimabile opera di umanità che è questo Gruppo. https://www.facebook.com/groups/italia.glioblastoma.multiforme/doc/10150626045423757/. Per qualsiasi informazione e contatto relativamente al Gruppo scrivere a Simone Silenzi - iosim@hotmail.it.

domenica 17 novembre 2013

IOV - Panettoncini de "Il Natale della Ricerca" - 2013



Ricevo da Bruno Bandoli, [Comunicazione e Marketing, Istituto Oncologico Veneto - IRCCS
Tel. 049 - 821 5775 | Cell. 334 6379676] questa mail che volentieri pubblico.
Carissime tutte e carissimi tutti, riprende quest'anno la raccolta fondi "Il Natale della Ricerca" - 2013: grazie all'ormai consolidata generosità del Gruppo Alì & Aliper disponiamo di n. 5.000 panettoncini  personalizzati IOV, che presenteremo al pubblico con un'offerta minima di € 3,50.
Con questa iniziativa ci siamo posti l'obiettivo di raccogliere € 20.000, circa quanto ottenuto nel 2011, ma quest'anno - si sa - c'è la crisi e mille altre difficoltà: ecco perchè c'è necessità di costituire una rete partendo proprio da Voi, per allargarci ad amici, conoscenti, scuole, palestre, qualche azienda nota che possa, attraverso un piccolo contributo, acquisire la riconoscenza dei nostri pazienti, che già sono grati personalmente e tutti i giorni ad ognuno di Voi, nei Vostri rispettivi, insostituibili  ruoli.
Personalmente il Servizio è già molto grato a molti di Voi per quanto finora fatto, anche in quest'ultima sfida: non lasciateci passare il Natale con un container pieno di panettoncini IOV...
A disposizione per prenotazioni, consegne e altro:  Flavia - flavia.dallarosa@ioveneto.it - int. 5782
Un caro saluto.
Bruno Bandoli

La consapevolezza del cancro allo stomaco: storia di una sopravvissuta



Brian e Nicole Rimza
Rosie, la coordinatrice del forum "Vivere dopo il cancro allo stomaco (si può!), ha segnalato un bellissimo articolo.  Mi spiace - afferma - di non avere il tempo ora per tradurlo per chi non sa l'inglese, comunque la sensazione che il nostro (adenocarcinoma gastrico) sia quasi un cancro di serie B è comune in tutto il mondo...
Cara Rosie, ho pensato di tradurlo, liberamente, per gli amici del forum (titolo originale "Stomach cancer awareness: 1 survivor's story")


La consapevolezza del cancro allo stomaco: storia di una sopravvissuta
PHOENIX ( KSAZ - TV)

Carissimi medici e infermieri, donate un sorriso



Lungo i corridoi del Day Hospital dell'Istituto Oncologico Veneto (IOV), dove mi reco per fare chemio a causa della recidiva, ci sono appesi alle pareti quadri con dipinti e con poesie, dono di pazienti che hanno voluto in qualche modo testimoniare la loro riconoscenza alle infermiere e ai medici che li hanno curati. Ho letto  su un quadretto la poesia che riporto, attribuita a P. John Faber, autore alquanto misterioso forse la P sta  per padre (prete), dal titolo "Il valore di un sorriso". Copio e incollo, inoltre,  un'altra bella poesia avente come tema il sorriso, attribuita a Gandhi dal titolo "Prendi un sorriso".

Le dedico anch'io a medici e infermieri, in particolare a quelli che lavorano nei reparti oncologici, dove i pazienti sono bisognosi di un sorriso. Cari medici e carissimi infermieri donate un sorriso ai vostri  pazienti; quando  sorridete i prelievi e le cure fanno meno paura e meno male. Come si dice nella poesia: Un sorriso dona sollievo a chi è stanco, rinnova il coraggio nelle prove e nella tristezza è medicina … E se poi incontri chi non te lo offre, sii generoso e porgigli il tuo: nessuno ha tanto bisogno di un sorriso come colui che non sa darlo.
Concordo con l'articoletto dal titolo "La santità quotidiana e nascosta degli infermieri" (domenica, 9 giugno 2013) di Gad Lerner:  Domenica mattina in ospedale. Telefonate a casa di gente che si strugge dal dolore e dalla nostalgia. Ultimi lamenti estenuati della notte che non voleva finire mai. Chi sta meglio non osa lamentarsi per l’insonnia. E in mezzo a questo normalissimo dolore di un reparto di chirurgia si muovono loro, gli infermieri. Capaci di allungarti una mano quando capiscono che la ferita ti rende complicato sollevarti, e poi di avvicinarti le ciabatte ai piedi, esperti nel fingere allegria. Ho sempre considerato il lavoro di cura in ambito sanitario fra le attività umane piu’ delicate, faticose e complesse. La miseria delle retribuzioni del personale infermieristico rappresentano senza dubbio uno degli aspetti piu’ evidenti dell’ingiustizia sociale. Fare l’infermiere è un lavoro faticoso e usurante, anche se suppongo riservi la scoperta di incontri umani straordinari. Qui circola davvero l’umana santità, come in pochi altri luoghi.

sabato 16 novembre 2013

Allo IOV l'acceleratore che colpisce solo le cellule malate



Da lunedì 21 Ottobre 2013, l'Istituto Oncologico Veneto – IOV di Padova dispone di una nuova "arma" per combattere il tumore. Si tratta dell'acceleratore lineare, installato nell'edificio di radioterapia all'interno del complesso ospedaliero di Via Giustiniani. L'acceleratore lineare "Varian Unique" rappresenta una nuova tecnologia di radioterapia, la più recente evoluzione del trattamento delle neoplasie con grandi miglioramenti quanto a velocità, precisione, e comfort del malato. Il sistema, denominato "Intensity Modulated Radiation Therapy" ha la straordinaria caratteristica di attaccare con la giusta dose di radiazione solo la parte colpita dal tumore, lasciando intatti i tessuti sani circostanti.
Il macchinario è stato acquistato con 2 milioni di euro messi  a disposizione della Fondazione Cariparo, che era rappresentata dal suo presidente Antonio Finotti. Le opere murarie ed il necessario "bunker" (400 mila euro) sono stati realizzati con gli utili degli esercizi precedenti. L'acceleratore lineare è in grado di erogare 30 trattamenti al giorno.
L'acceleratore è stato inaugurato dal presidente della Regione Luca Zaia, alla presenza, tra gli altri, del direttore generale dello IOV Piercarlo Muzzio, dell'Assessore al Sociale del Comune di Padova, Sergio Verlato, della Presidente della Provincia di Padova, Barbara Degani, presente il professor Guido Sotti, direttore della struttura di radioterapia dello IOV.
Per vedere il video dell'inaugurazione, clicca qui

venerdì 15 novembre 2013

5° round del match tra Giovanni vs recidiva epatica: regalo per il compleanno, una sperimentazione con un farmaco monoclonale



Il 14.11.2013, giorno del mio 72 compleanno, mi sono recato allo IOV dove mi hanno regalato il quinto round del match con la recidiva epatica. Dopo quattro cicli di chemio (cisplatino + xeloda) ho effettuato una tac con mezzo di contrasto dalla quale si evidenzia  una regressione parziale della recidiva. Dal referto della tac (vedi immagine a sinistra) si evince in primis che ho segni di "teresina" (segni di atrofia cerebrale). Inoltre nella tac del 9 di agosto 2013 mi avevano riscontrato 4 noduli al fegato: uno di 27 mm (ora ridotto a 10 mm), uno di 13 mm (scomparso), uno di  11 mm (scomparso) e uno di 9 mm (scomparso). Anche i linfonodi addominali si sono ridotti in numero e dimensioni, il maggiore dei quali è 11x6 mm (precedentemente era  22x16mm). L'oncologo mi ha detto che un linfonodo è da prendere in considerazione quando l'asse minore è maggiore di 8 mm. Quindi la chemio ha fatto parzialmente il suo lavoro e visti i risultati dei prelievi, tutti compatibili con la randomizzazione, gli oncologi mi hanno proposto di tentare di entrare in una sperimentazione che loro seguono, nella quale si utilizza il farmaco IPILIMUMAB (nome commerciale Yervoy), già usato con successo per il melanoma avanzato (non resecabile o metastatico) negli adulti che hanno ricevuto una precedente terapia. La sperimentazione vuole accertare l'effetto del farmaco sulla recidiva di un paziente con adenocarcinoma gastrico che abbia risposto positivamente ad una chemio tradizionale. Per la descrizione del farmaco si veda la scheda tecnica AIFA e la  scheda tecnica  EMA.

lunedì 11 novembre 2013

Dieta per reflusso gastroesofageo e gastrite: cosa mangiare?




Interessante articolo tratto da Farmaco e Cura: Dieta per reflusso gastroesofageo e gastrite: cosa mangiare?
Per vedere l'immagine ingrandita dell'infografica, clicca sul link della didascalia. Riporto l'introduzione dell'articolo:
Prima di allungare la mano per prendere un’altra manciata di patatine fritte, fermatevi un momento a pensare: e se mi facessero venire bruciore di stomaco? Anche se l’effetto dei diversi alimenti cambia da persona a persona, esistono alcune regole generali. Ci sono infatti cibi e bevande che, a causa di un alto tasso di acidità (oppure grazie alla capacità di rilassare il cardias, la valvola che impedisce all’acido di risalire nell’esofago), sono in grado di causare i sintomi della gastrite e del reflusso più di altri. Diverse testimonianze confermano che limitare il consumo degli alimenti più problematici è in grado di diminuire la frequenza degli attacchi; anche se i fattori legati al bruciore di stomaco sono diversi e comprendono:

  • consumo di alcol,
  • gravidanza,
  • ernia iatale,
  • fumo,
  • determinati medicinali,

chi soffre di questo problema in genere concorda sul fatto che il cibo sia la causa principale. Il segreto per convivere con gastrite, reflusso gastroesofageo ed ernia iatale è inserire nella propria dieta il giusto mix di cibi e bevande. In questa guida abbiamo suddiviso alcuni cibi e bevande comuni in base alla loro tendenza a creare acidità, irritare la mucosa gastrica e/o rilassare la valvola dell’esofago causando reflusso. È possibile determinare il grado di probabilità di un attacco di bruciore di stomaco basandosi sulla categoria di appartenenza. Maggiore è il numero di cibi a rischio nella propria dieta, maggiore la probabilità di bruciore di stomaco e sintomi correlati.