sabato 2 novembre 2013

2 novembre: Ricordiamo chi è "pass away"



Oggi 2 novembre 2013 si commemorano i defunti. Guardando il dizionario leggo, al lemma defunto: Morto, deceduto - Finito per sempre, scomparso - Persona deceduta. Generano tristezza!! A me piace di più l'espressione inglese "pass away" = passare oltre.
Ritengo giusto ricordare tutte le persone che sono "pass away", in particolare quelle che hanno combattuto e sofferto per un cancro.
Dedico a loro e ai loro familiari alcuni aforismi e tre poesie. 
Ai vivi ricordo la poesia di Martha Medeiros, erroneamente attribuita a Pablo Neruda, dal titolo: Ode alla Vita. Riporto alcune strofe:
Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero su bianco
e i puntini sulle "i"
piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso,
quelle che fanno battere il cuore
davanti all'errore e ai sentimenti.
 

Lentamente muore
chi non capovolge il tavolo,
chi è infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza per l'incertezza per inseguire un sogno,
chi non si permette almeno una volta nella vita, di fuggire ai consigli sensati.
 

Lentamente muore chi non viaggia,
chi non legge,
chi non ascolta musica,
chi non trova grazia in se stesso.
 

Evitiamo la morte a piccole dosi,
ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare.

Aforismi 
Andai nei boschi per vivere con saggezza, vivere in profondità e succhiare tutto il midollo della vita, per sbaragliare tutto ciò che non era vita e non scoprire, in punto di morte, che non ero vissuto. [Tratto da "Walden, vita nei boschi" di Henry David Thoreau]

Mi sono riappacificato col pensiero di dover morire quando ho compreso che senza la morte non arriveremmo mai a fare un atto di piena fiducia in Dio. Di fatto in ogni scelta impegnativa noi abbiamo sempre delle uscite di sicurezza. Invece la morte ci obbliga a fidarci totalmente di Dio. (Carlo Maria Martini)

La morte è solo l'inizio del secondo tempo. (Lucio Dalla)

Non si può scegliere il modo di morire. E nemmeno il giorno. Si può soltanto decidere come vivere. Ora. (Joan Baez)

Poesie
Giovanni Pascoli: Novembre
Gemmea l'aria, il sole così chiaro
che tu ricerchi gli albicocchi in fiore,
e del prunalbo l'odorino amaro
senti nel cuore...

Ma secco è il pruno, e le stecchite piante
di nere trame segnano il sereno,
e vuoto il cielo, e cavo al piè sonante
sembra il terreno.

Silenzio, intorno: solo, alle ventate,
odi lontano, da giardini ed orti,
di foglie un cader fragile. E' l'estate
fredda, dei morti.

Ada Negri: Pensiero d'autunno 
Fammi uguale, Signore, a quelle foglie
moribonde che vedo oggi nel sole
tremar dell'olmo sul più alto ramo.

Tremano, sì, ma non di pena: è tanto
limpido il sole, e dolce il distaccarsi
dal ramo per congiungersi alla terra.

S'accendono alla luce ultima, cuori
pronti all'offerta; e l'agonia, per esse,
ha la clemenza d' una mite aurora.

Fa' ch'io mi stacchi dal più alto ramo
di mia vita, così, senza lamento,
penetrata di Te come del sole.

Ultime alcune strofe della poesia di Totò dal titolo:  A' Livella
"Lurido porco!... Come ti permetti
paragonarti a me ch'ebbi natali
illustri, nobilissimi e perfetti,
da fare invidia a Principi Reali?".


"Ma quale Natale, Pasqua e Epifania!!!
Te lo vuoi ficcare in testa... nel cervello
che sei ancora malato di fantasia?... 

La morte sai cos’è?... è una livella.
Un re, un magistrato, un grand’uomo,
passando questo cancello, ha fatto il punto
che ha perso tutto, la vita e pure il nome:
non ti sei fatto ancora questo conto?

Perciò, stammi a sentire... non fare il restio,
sopportami vicino - che t'importa?
Queste pagliacciate le fanno solo i vivi:
noi siamo seri… apparteniamo alla morte!"

La livella è uno strumento usato generalmente da chi lavora nel campo dell'edilizia per "livellare" una superficie, cioè stabilirne l'orizzontalità. Totò, nella sua poesia 'A livella, la usa come metafora della morte, livellatrice di ogni tipo di disuguaglianza esistente tra i vivi.

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