giovedì 23 febbraio 2012

Laurearsi facendo la chemio

Laura, volontaria di Chiama-Informazione come cura, mi ha segnalato questo articolo apparso sul quotidiano Alto Adige il 22 febbraio 2012 a cura di Valeria Frangipane dal titolo: «Combatto il tumore e oggi mi laureo» - Umberta Savazzi: «Realizzo il mio sogno, la vita è meravigliosa e va vissuta a pieno»
Lo posto volentieri nel blog, ci congratuliamo per la sua laurea e le auguriamo di coronare i suoi sogni e le sue speranze. La storia di Umberta aiuta le persone che combattono il cancro a sognare e sperare.
Cara Umberta, ti dedichiamo questo aforisma di Elizabeth Kuebler-Ross, medico, psichiatra e docente di medicina comportamentale svizzera, perché dentro di te c'è sicuramente molta luce: Le persone sono come le vetrate. Scintillano e brillano quando c'è il sole, ma quando cala l'oscurità rivelano la loro bellezza solo se c'è una luce dentro.

BOLZANO. «Ho il cancro e mi hanno dato due mesi di vita ma questa mattina mi laureo in sociologia a Trento. Studiare mi ha dato una gioia immensa, mi ha completato, aiutato a pensare ad altro ed a sopportare la fatica ed il dolore della malattia. Comunque sia non mi faccio sconfiggere».
Bella donna Umberta Savazzi, 60 anni che non vedi e due figli grandi - Michele e Gianluca - avuti da Marco Melani, sposato tre anni fa. E bella anche la sua vita fino al 2010.
«Era da alcuni mesi che non mi sentivo bene, che faticavo ad alzare le braccia. Ricordo ancora quando i medici mi hanno detto al telefono cosa avevo. Ero seduta sul divano, mi sono stretta la testa tra le mani ed ho pensato... adesso che faccio».
Già che si fa quando il mondo ti crolla addosso.
«Non lo sai cosa farai. Ho pensato ai miei figli, a mio fratello Lorenzo ed all'università. Mi sono aggrappata a questo e posso dire di essere felice».
Perché tre anni prima si era iscritta all'università? «Perché l'azienda dove lavoravo aveva chiuso e mi ero trovata sola a casa con i ragazzi grandi senza sapere come passare le giornate. Non avevo voglia di proporre solo torte e biscottini e volevo avere anch'io qualcosa da raccontare a Marco. Volevo vivere, far andare la testa, farmi sorprendere, farmi incuriosire ed afferrare un sogno che da ragazza non avevo potuto permettermi. E ho detto perché no!».
E com'è andata?
«Benissimo. Ho fatto la studentessa a tutto tondo. Treno, abbonamento, mensa, lezioni, esami. Quando arrivavo in stazione a Trento vedevo il fiume di gente di tutte le età che andava di corsa, il cuore mi si riempiva. Che bello pensavo, sentivo la vita in movimento, mai statica, mai ferma, mai bloccata».
E gli esami?

«Ho fatto fatica ma li ho fatti tutti e 26 e oggi sono qui. Matematica e inglese mi hanno fatto penare».
Quando nel 2010 ha saputo della malattia ha pensato di mollare?

«Non si molla un sogno, se lo fai tradisci te stesso. Siccome la chemioterapia e la radioterapia insieme ai farmaci mi abbattevano, andavo a letto e mettevo la sveglia alle 2 quando i medicinali non facevano effetto per riuscire a studiare fino a mattina. È stata durissima ma i libri mi hanno aperto orizzonti nuovi, mi hanno distratto, fatto concentrare su qualcos'altro e dato una disciplina. Se hai un esame da preparare ed una data da rispettare devi saperti organizzare, non puoi permetterti di farti sorprendere dallo sconforto».
Cosa le ha insegnato la malattia e cosa lo studio?

«La malattia è stata una grande lezione di vita, mi ha in parte cambiato e fatto vedere la realtà da un altro punto di vista. Non mi chiedo più da dove veniamo e dove andiamo, vivo e basta e oggi posso dire che la vita è bella. Certo, se dalla malattia si guarisce è un'altra cosa. Lo studio è stato fondamentale, una sferzata di vita che ho divorato. Ero affamata, volevo imparare e mettere dentro quel che ritenevo mi fosse stato negato e non mi sono persa nulla».
I professori le hanno fatto qualche sconto per la malattia?

«No, nessuno lo sapeva. Quando facevo la chemio e andavo agli esami col foulard perché avevo perso i capelli magari qualcuno ci avrà anche pensato ma è anche possibile che abbiano preso il fazzoletto per lo strano vezzo di una signora un po' originale».
Lei crede di aver qualcosa da insegnare a qualcuno?

«Per carità no. La malattia mi ha insegnato anche a perdere degli amici che hanno avuto paura del dolore e si sono allontanati ed a farmi avvicinare da chi invece ritenevo fosse solo un conoscente».
La fede l'ha aiutata?

«No. Se esiste il paradiso non ci voglio finire, deve essere noiosissimo. Dimenticavo ho un altro progetto, la scuola di cucina Alma di Parma. Marco mi dice sempre "Umberta, ma quando finirai di stupirci"».

lunedì 13 febbraio 2012

Tumore: partita per la vita che non ammette pareggio

Trovo nel sito del Corriere della Sera.it la notizia della morte di Matteo Mastromauro, giornalista del TG5. Se in Italia si stima che in media muoiano ogni giorno circa 570 pazienti per tumore, perchè ricordiamo Matteo? Perchè persona televisiva? Perchè giovane (42 anni)? Soprattutto per il filmato che consiglio di vedere e per l'impegno lavorativo che lo ha occupato fino alla fine. Per chi lotta contro questa malattia consiglio oltre alle cure, se possibile anche l'impegno nel lavoro e nel volontariato. 
Arrivederci Matteo e un abbraccio alla moglie Barbara.
 
Morto Mastromauro, giornalista Tg5
In un video web la sua lotta al cancro
Caporedattore, aveva 42 anni. In un filmato postato su YouTube aveva parlato del suo tumore ai polmoni

MILANO - È morto sabato a Milano, dopo una lunga malattia, il giornalista del Tg5 Matteo Mastromauro. Ne dà notizia Mediaset. Dalla sede Tg5 nel capoluogo lombardo, Mastromauro si è occupato di politica, seguendo la Lega Nord e l'ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, e di cronaca. Lascia la moglie Barbara. Prima di morire, il giornalista ha realizzato un video struggente, caricato su YouTube, in cui racconta la sua malattia, un cancro ai polmoni scoperto nel 2008 e che non gli ha impedito di lavorare fino all'ultimo, malgrado la fatica delle cure. «Quella oncologica è una partita per la vita, una delle poche partite che non ammette pareggio: o si vince o si perde», spiegava nel video il cronista.
LA CARRIERA E IL RICORDO DI MIMUM - Quarantadue anni, milanese, Mastromauro, era diventato giornalista a Il Foglio, successivamente aveva fatto parte della redazione di Libero. A Mediaset era arrivato più di dieci anni fa, iniziando a lavorare al Tg4. Laureato in scienze politiche, Mastromauro era caporedattore al Tg5 e si occupava di politica e cronaca. Aveva anche una grande passione e competenze per le tecnologie. La notizia ha provocato dolore e sgomento nella redazione del telegiornale di Canale 5. Il direttore della testata, Clemente Mimun, ricorda il collega scomparso «per le grandi qualità umane e professionali che ha sempre dimostrato ma soprattutto per il coraggio e la forza con cui ha combattuto fino alla fine il male che ce lo ha portato via».
Redazione Online 11 febbraio 2012 | 16:04

domenica 12 febbraio 2012

giovedì 2 febbraio 2012

Grazie Rosie

Ho ricevuto in questo blog il commento di Rosie, una dolcissima persona, gastrectomizzata come me, curatrice del bellissimo blog http://camdenrosie.wordpress.com/  Stories from the Underground. Come vivere senza stomaco, amare la musica e vivere sereni. 
Sono andato nel blog di Rosie e ho scoperto che aveva postato queste righe affettuose:
Oggi posto due volte, ma ho appena scoperto per caso un blog molto interessante.
E’ il blog di Giovanni, un volontario dell’associazione Chiama – Informazione come cura, gestita da volontari, ex-pazienti, infermieri e psicologi della Regione Veneto.
Ci sono arrivata perché cercavo link del mio vecchio blog su splinder, e invece sono capitata su questo bel blog, nel quale Giovanni citava un mio post perché anche lui è gastrectomizzato come me.
Ma in questo blog si parla di tantissime notizie interessanti riguardanti il cancro, anzi dell’universo cancro, perché si spazia tra diversi argomenti tutti inerenti la malattia, includendo storie, convegni, guide, ecc.
E Giovanni tra le altre cose ha parlato di Oltreilcancro, e di Anna Lisa e della sua scomparsa.
Lo ringrazio ancora per aver parlato dei nostri progetti e gli auguro di cuore di continuare sempre la sua attività così importante.
Grazie Rosie, per merito tuo le cliccate nel mio blog del 31.12.2012 sono arrivate a quota 140, mai accaduto prima, segno che sei molto seguita. Porterò i tuoi saluti a Pierpaolo, Maria Teresa (sua compagna e mamma di due bellissimi bambini Giovanni e Petra), Christina, Laura e Silvia, socie dell'Associazione (Chiama) Informazione come cura.
Ti invito a vedere l'altro blog che seguo ( http://prontoanziano.blogspot.com/)  nato per dare informazioni sui servizi socio-sanitari per gli anziani. Essendo il 2012 l'anno europeo dell'Invecchiamento Attivo e del Dialogo Intergenerazionale, stiamo creando un'Associazione che si chiamera I.A.S.I., acronimo di EY2012. 
Senza solidarietà tra le generazioni questa pazza, pazza Italia non darà nessun futuro ai giovani.
 

Alcuni post da leggere

Segnalo i seguenti post che ho postato su IASI-Pronto Anziano:
I professionisti del volontariato
Chiusura Infobadanti
Corso gratuito per badanti, assistenti domestici, volontari e familiari