venerdì 27 settembre 2013

Ceav Padova: CORSO FORMAZIONE VOLONTARI ASSISTENZA PAZIENTI ONCOLOGICI



Trovo nel sito dell'Associazione CEAV la seguente comunicazione: CORSO FORMAZIONE VOLONTARI ASSISTENZA PAZIENTI ONCOLOGICI
Associazione CEAV con il sostegno della Fondazione Cariparo da giovedì 3 ottobre ore 15.30 (per 5 giovedì) organizza un corso di formazione per coloro che vogliono svolgere attività di volontariato nel campo dell'assistenza ai pazienti oncologici, ambito in cui l'Associazione opera sin dal 1989. Il corso è strutturato in 5 incontri di tipo motivazionale e formativo inerenti le difficoltà psicologiche e terapeutiche che si trova a dover affrontare il malato affetto da patologie oncologiche (vedi locandina). Le iscrizioni al corso sono da effettuarsi entro il 30 settembre contattando direttamente l'Associazione ai recapiti sotto indicati: Tel. 049776860 - CEAV via Marzolo 15/b Padova - www.ceavonlus.org
Luogo del corso: Aula Magna Dipartimento Scienze Oncologiche (IOV-IRCCS) 

martedì 17 settembre 2013

Primo round della chemio per la recidiva epatica



Alcune infermiere dello IOV
Scrivo questo post perché, come volontario di (Chiama) Informazione come cura, penso  possa essere di aiuto, come gli altri che ho postato, alle persone sottoposte a chemioterapia. Paragonare una cura chemioterapica ad un incontro di pugilato può sembrare fuorviante, ma in realtà in entrambi i casi abbiamo un avversario da sconfiggere, il cancer nel nostro caso, e dei round da affrontare; la differenza sta che nel pugilato i round sono definiti (10 o 12), nella chemio sai quando cominci e non  quando finisci. Dopo la gastrectomia del 3 dicembre 2010 avevo fatto la chemio adiuvante all'Ospedale di Piove di Sacco con l'ottimo e umano oncologo dott. Adriano Fornasiero e la sua equipe.

domenica 8 settembre 2013

Per non dimenticarle


Per chi ci lascia, sapere che c'è qualcuno che desidera ricordarti, non solo nel cuore e nella mente ma anche nel web, credo faccia piacere.  I media ci hanno informato che è "passed away", espressione usata dagli statunitensi per indicare un decesso e che uso anch'io, il 5 settembre 2013, Federica Cardia,
Federica, sotto Anna Lisa, Talia e Lola
una cancer blogger cagliaritana, che combatteva da due anni contro una carcinosi peritoneale. Federica gestiva il blog
tantovincoio.com, una specie di dichiarazione di guerra, attualmente oscurato ma speriamo che qualcuno prenda il testimone, e una pagina Facebook ancora visibile.

Desidero ricordare anche altre due stupende persone che ci hanno lasciato senza tanto clamore, iscritte al forum coordinato da Rosie Rosanna Fiorino "Vivere dopo il cancro allo stomaco (si può!)":  Vanna Manovellino e Laura Zeppellini.
Non possiamo anche dimenticare: Anna Lisa Russo, Talia Castellano,  Lola Scott Chiodo e quanti  ci hanno lasciato per questa terribile patologia.

mercoledì 4 settembre 2013

Perché i bambini soffrono?



Bambino ad Auschwitz
Riflettendo su un incontro casuale che ho avuto nell'Ospedale di Padova, mi sono posto, e non è la prima volta, le seguenti domande: Perché in questa vita alcuni devono soffrire molto e altri no? Perché anche i bambini devono soffrire?  Se ci sarà un'altra esistenza dopo la morte, capiremo il senso del dolore e della sofferenza in questa? Perché il Calvario che ognuno di noi deve compiere prima di morire è molto differente?
Con il termine Calvario o Golgota, oltre ad indicare il luogo ove è stato crocifisso Gesù, si indica anche una fase estremamente critica e dolorosa della salute di una persona, quasi sempre con riferimento alle sue ultime ore di vita. Il calvario non è uguale per tutti, penso ad esempio alle due grandi scienziate Rita Levi Montalcini e Margherita Hack, morte rispettivamente a 103 anni e 92 anni senza particolari sofferenze. Che dire invece di coloro che fanno chemio per anni o che sono allettati a lungo per patologie come la Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA) o l'Alzheimer, senza speranza di guarigione. In questo blog parlo spesso di oncologia  degli adulti: chirurgia, chemio e radioterapia, centri di eccellenza, effetti delle terapie, ma raramente ho affrontato il tema dell'oncologia pediatrica perché all'Istituto Oncologico Veneto (IOV), dove mi reco per fare cure e volontariato, non vedo bambini. Giovedì mattina mi sono recato presso il Reparto Oncoematologia Pediatrica il cui responsabile è il prof. Giuseppe Basso,  alla ricerca di un mio lontano parente 16enne, che non ho mai conosciuto, ricoverato da pochi giorni per un sospetto linfoma.