sabato 30 giugno 2012

Arrivederci Marilena: maestra delle 4 M


Marilena (4M), Francisca e Gianluigi
Trovo sul Mattino di Padova del 29 giugno 2012 questo commovente articolo (clicca qui) di Cristina Salvato che annuncia la fine terrena della maestra Marilena. Ecco il titolo, il sottotitolo, il blog e il mega party di addio.
Marilena, un blog sul suo carcinoma e poi la festa per dire addio alla vita
Un’insegnante ha raccontato sul web la dura guerra contro il “bestion” e prima di soccombere ha salutato amici e studenti con un mega party

sabato 23 giugno 2012

ASCO 2012: Collaborare per sconfiggere il cancro

L'Associazione (CHIAMA) ha come motto: Informazione come cura. Il concetto di cura è generalmente associato a "cose" materiali (farmaco, azioni sul corpo...). Nel web troviamo affermazioni come il pensiero che cura, la comunità che cura, ma la categoria dell'informazione come cura è abbastanza nuovo e alquanto contestata. Per una informazione corretta e non specialistica è nata l'Associazione (CHIAMA). 
(CHIAMA) - si legge nel sito - si rivolge  a chi ha bisogno di informazioni e aiuto lungo il percorso della prevenzione, della diagnosi e delle cura delle malattie oncologiche. Una particolare attenzione viene riservata alle esigenze umane e pratiche dei malati e di quanti, familiari e amici, sono loro vicino. (CHIAMA) opera a fianco degli ospedali e delle associazioni che in Veneto si dedicano ai pazienti, agli ex-pazienti e alle malattie oncologiche. Ha avviato l’attività con il patrocinio della Regione del Veneto e con il supporto dell’Istituto Oncologico Veneto di Padova.

giovedì 21 giugno 2012

Laura Pentassuglia: Alleanza tra cardiologia e oncologia


Dal blog Salute di OGGI.it riporto il quesito di Anna M.M. e la risposta della ricercatrice Laura Pentassuglia sulla cardioncologia.
Scrive Anna M.M. il 23 ottobre 2010 all'esperta Laura Pentassuglia, ricercatrice in cardioncologia al Vanderbilt Medical Center di Nashville (Usa), ora nel 2012 al Departement Biomedizin, CardioBiology, Physiology Institutedell’università di Basilea.
Anna M.M. Facendo parte come volontaria di un’associazione che opera in ambito oncologico mi sono resa conto che una buona parte delle persone che hanno dovuto sottoporsi a Chemio si ritrovano con problemi cardiaci e spesso nessuno le aveva informate di questo effetto collaterale. Domanda… è una scoperta recente o è già da tempo che si conosce questo problema? In caso di seconda ipotesi non mi spiego perchè non viene data la corretta informazione al paziente oncologico che si deve sottoporre alla Chemio. In ogni caso grazie per quello che state facendo per noi.
Laura Pentassuglia risponde il 25.10.2010
La Doxorubicina è nota per indurre problemi cardiovascolari, anche se gli effetti a lungo termine (si parla di diversi anni dopo la fine della terapia) sono un fenomeno che si e’ iniziato ad osservare diversi anni dopo la sua introduzione per la cura dei tumori. I motivi sono due: in primo luogo e’ necessario seguire il paziente per oltre 10 anni dalla cura, quindi sono dati che arrivano “in ritardo” rispetto a quelli in fase di trattamento; in secondo luogo con il miglioramento delle terapie si hanno sempre più pazienti oncologici che sopravvivono e di conseguenza gli effetti a lungo termine diventano più evidenti. Per quanto riguarda le terapie di ultima generazione, tipo Herceptin, si sta iniziando solo di recente ad individuare eventuali difetti a livello cardiovascolare. Tuttavia le esperienze passate con questi agenti sono diventate un monito per gli oncologi a non sottovalutare tali problemi ed a collaborare durante e dopo la terapia con cardiologi, così da poter curare tempestivamente tali patologie.
Per leggere il post "L'alleanza tra cardiologia e oncologia" clicca sul titolo.
Riporto le conclusioni del Simposio:
Alla fine di questi due giorni si è concluso che:
  • E’ necessario seguire il paziente non solo durante la terapia ma anche negli anni successivi, assicurandosi che vengano fatto i dovuti esami oncologici e cardiologici;
  • La diagnosi di malattie cardiovascolari deve essere effettuata entro 6 mesi, prima che diventino irreversibili;
  • E’ necessario comprendere i meccanismi biologici alla base di queste disfunzioni non solo per poter trovare cure più efficaci ma anche per poter mettere a punto metodi per una diagnosi precoce.

mercoledì 20 giugno 2012

Incontro volontari (CHIAMA): testimonianza di Silvia

Arianna e Anna
Oggi si è svolto l'incontro dei volontari di (CHIAMA). Per vedere il programma dell'incontro clicca qui
Silvia, una volontaria dell'Associazione, che avrebbe dovuto raccontare la sua esperienza di caregiver, non potendo partecipare ci ha inviato questa bellissima testimonianza letta, con molto sentimento, da Anna, studentessa della IV SA dell'Istituto d'Istruzione Superiore "Leonardo da Vinci" di Padova (nella foto, da sinistra, Arianna e Anna). Erano presenti anche gli studenti: Nicole, Giada e Andrea. Un bell'esempio di collaborazione e dialogo intergenerazionale. Ecco il testo di Silvia.

martedì 19 giugno 2012

Resilienza: Più forti di prima, dopo la malattia

Laura, volontaria di "(CHIAMA) - Informazione come cura", mi segnala un articolo pubblicato nel sito del Corriere della Sera, rubrica Salute, dal titolo "Più forti di prima, dopo la malattia - Resilienza: la forza d'animo che guarisce" di Ruggiero Corcella.
Nel sottotitolo si legge: Una «riserva interiore» consente una nuova vita. Migliore. La sofferenza insegna a dare a tutto un valore diverso
Avevo studiato il concetto di resilienza in fisica, nei miei anni giovanili, ora scopro che tale concetto viene utilizzato in tanti altri campi. Condivido l'affermazione che: La sofferenza insegna a dare a tutto un valore diverso
Afferma Corcella nell'articolo: Il filosofo Epitteto; i 700 neonati hawaiani dell’isola di Kauai, classe 1955; i 100 bambini curati nell’Oncoematologia pediatrica dell’ospedale San Gerardo di Monza, che hanno scritto in un libro la storia della loro vittoria sulla leucemia: c’è un filo rosso che li lega. Si chiama resilienza. Un concetto che nasce dalla fisica e indica la capacità di un materiale di resistere a deformazioni e urti senza spezzarsi, anzi tornando alla sua forma iniziale. Col tempo, la parola ha ampliato il suo campo di applicazione e sta vivendo un grande successo internazionale. Così si parla anche di resilienza tessile, cioè la capacità dei tessuti di riprendere la loro forma originaria. C’è la resilienza ecologica e quella biologica, ovvero la capacità di ecosistemi e organismi di ripristinare le proprie condizioni di equilibrio dopo un intervento esterno. C’è una resilienza informatica e persino una resilienza geriatrica. (...) «I nostri ragazzi ci hanno insegnato che la crescita positiva dopo il trauma della malattia esiste veramente: — spiega Giuseppe Masera, pioniere dell’approccio psicologico nel campo dell’ematologia infantile e a lungo direttore della Clinica pediatrica del San Gerardo di Monza — per loro è stato come rinascere una seconda volta. Lo trovo affascinante. I pazienti ci dicono che la malattia ha insegnato loro a dare un valore diverso alle cose e all’esperienza della vita». Per questo Masera, con il grande oncologo di Philadelphia Giulio D’Angio, lancerà una proposta su una rivista scientifica internazionale: «Dobbiamo sensibilizzare gli oncologi a conoscere e promuovere un nuovo paradigma: dalla terapia globale e dalla prevenzione dei danni anche psicologici, alla promozione della crescita positiva. È poi necessario considerare la ricerca su questo tema: conoscere da un lato quali sono le caratteristiche individuali, dall’altro gli interventi più opportuni - a partire dalla diagnosi, durante la terapia, e negli anni successivi - che possano favorire la resilienza». Conclude così l'articolo Corcella: In presenza di un evento traumatico è opportuno individuare le strategie di coping, cioè la capacità di far fronte a un evento; i processi di empowerment, ovvero l’accrescimento e l’acquisizione di competenze, e il processo di resilienza, vale a dire la ripresa evolutiva. È come se fosse una scala». In fondo, assicurano gli esperti, basta imparare a salirci.

sabato 16 giugno 2012

Angela Pasqualotto: Il peso delle parole


Ho partecipato con molto interesse Sabato 9 giugno 2012, presso il Centro culturale San Gaetano di Padova, all'impegnativo Convegno dal titolo: Mass media, oncologia ed etica.
L’evento è stato organizzato dal Comitato Etico dell’Istituto Oncologico Veneto (IOV-IRCCS), presieduto da Renzo Pegoraro.
Angela Pasqualotto, presidente dell'Associazione Angolo sezione di Padova,  ha fatto una commovente relazione che il pubblico ha ascoltato in silenzio e con viva partecipazione.
Ho chiesto ad Angela, che ringrazio di cuore, di mandarmela per pubblicarla sul blog, ecco l'introduzione (per leggere tutto):
Quando leggo o sento l’aggettivo incurabile riferito al cancro, io rabbrividisco… rabbrividisco perché quella parola potrà essere letta o ascoltata da chi il cancro lo sta vivendo.. e sta affrontando la chemioterapia, la radioterapia.. l’intervento chirurgico…una parola può sollevarti e darti speranza ..o ucciderti… è vero che il cancro può essere incurabile, ma è anche vero il contrario…
Quando parliamo dobbiamo sempre ricordarci che ciò che per noi può essere innocuo, per altri potrebbe essere una lancia che trafigge….
Angela mi ha mandato anche questa bellissima poesia dal titolo: Tu sei il mio medico. Ogni medico, in particolare l'oncologo, dovrebbe affiggerla nel proprio studio in modo da averla sempre presente, chiediamo troppo?
Tu sei il mio medico
e nelle tue mani  affido la mia vita.
Rendimi partecipe,
parlami,
spiegami,
permettimi di sentirmi in controllo di ciò che accade al mio corpo,
così potrò aiutarti anch’io.
Lavoreremo insieme
per vincere questa battaglia.
Non tenermi all’oscuro perché mi sento smarrito.
Se tu mi parli, io comprendo.
Se tu mi spieghi, io collaboro.
Se tu accetti la mia vulnerabilità, divento più forte.
Non sono un paziente perfetto,
ma ti affido la mia vita.
Non togliermi mai la speranza di potercela fare,
anche se sei convinto del contrario:
la speranza può fare miracoli proprio dove voi medici l’avete perduta.
Sono solo un uomo che sta lottando per la propria Vita
e per poter continuare nel mio cammino di dolore
devo vedere una luce:
dammela con le tue parole,
dammela con il tuo sguardo,
anche se mi stai rivelando una condanna a morte 
non dimenticare mai che sono un uomo.
Potrei essere piccolo o grande,
maschio o femmina,
giovane o vecchio.
Potrei avere gli occhi verdi o occhi che non vedono,
potrei udire la tua voce o vedere solo i movimenti delle tue labbra,
potrei avere i capelli lunghi o essere senza forze per la chemioterapia,
potrei camminare sulle mie gambe o essere costretto su una sedia a rotelle.
Potrei amarti
o anche odiarti
per quello che mi stai rivelando,
ma ricordati:
sono un uomo, una persona.
Le tue parole scenderanno su di me
e potranno avere il sapore della condanna o della speranza.
Guardami negli occhi quando le pronuncerai
perché negli occhi di un uomo come me
troverai la dignità di chi soffre.
E anche se vedrai i miei occhi riempirsi di lacrime,
non aver paura del mio dolore,
ma accoglilo nel tuo cuore come ricchezza.

lunedì 11 giugno 2012

Incontro dell'Associazione (Chiama) Informazione come cura

Mercoledì 20 giugno, dalle ore 14 alle ore 18, si terrà, presso l'aula della Clinica Chirurgica IV dell'Azienda Ospedaliera di Padova, situata al 2° piano dell'Ospedale Giustinianeo (Ospedale vecchio, prendere dal Chiostro l'ascensore n. 8 e salire al 2° e ultimo piano), un incontro di informazione sugli obiettivi dell'Associazione (CHIAMA) Informazione come cura. La partecipazione è libera.


domenica 10 giugno 2012

Meglio il cancro, la depressione o la sla?


Gustav Klimt






Trovo nei blog e nella vita quotidiana persone fortemente depresse o affette da altre patologie psichiatriche che mi dicono: "Chi ha un cancro, una SLA o simili patologie gravi, viene capito e compreso. Chi è depresso, chi ha un disturbo bipolare, chi è psicotico non è capito, non trova sostegno, è un incompreso, si isola e viene isolato". 
"Ah - penso tra me e me - non avevo pensato che fosse possibile fare una graduatoria di gravità tra le patologie che affliggono i mortali". Chi è incappato in una SLA o in un cancro è vero che viene percepito, aiutato e accettato di più di uno che è depresso?
Quindi la domanda "Meglio il Cancro, la Depressione o la SLA" che inizialmente mi sembrava irrilevante, priva di senso, merita un approfondimento e un tentativo di risposta.

venerdì 8 giugno 2012

Il blog di Anna Lisa diventa Associazione e Sito

Avevo inserito, il 6 ottobre 2011 (clicca qui), un post dedicato alla scomparsa di Anna Lisa e al suo blog http://annastaccatolisa1.wordpress.com/
Mi sono sempre chiesto: Che fine fanno i blog di coloro che non possono più continuare a inserire dei post perché non sono più in questo mondo?
Scopro con grande piacere che il blog di Anna Lisa è diventato un sito e un'associazione.
Si legge nel sito: 
Il 15 dicembre è nata Annastaccatolisa, un’associazione per la prevenzione, la ricerca e la cura dei carcinomi mammari, fondata con Oltreilcancro.it dai familiari e dagli amici di Anna Lisa Russo, morta il 4 ottobre 2011 nel reparto di cure palliative dell’ospedale di Livorno.
Annastaccatolisa è il nome che Anna Lisa si era data per raccontare se stessa e il suo lungo corpo a corpo con la bestiaccia – così chiamava il cancro al seno che le era stato diagnosticato a trent’anni, nel 2008 – attraverso il blog Ho il cancro. Il blog di una malata coccolata, viziata, amata e fortunata, un diario online divenuto presto un esempio di coraggio e un catalizzatore di solidarietà che ha commosso e coinvolto migliaia di persone.

mercoledì 6 giugno 2012

Incontro d'informazione sull'attività dell'Associazione (CHIAMA)


Mercoledì 20 giugno 2012, dalle ore 14 alle ore 18, presso l'Aula della Clinica Chirurgica IV, 2° piano del Giustinianeo (Ospedale vecchio, prendere nel Chiostro l'ascensore 8), si terrà un incontro di informazione sull'attività, presente e futura, dell'Associazione "(CHIAMA) Informazione come cura". 
Pubblicherò, quanto prima, il programma dettagliato dell'incontro, aperto anche ai volontari dell'Associazione Volontari Assistenza Pazienti Oncologici ONLUS (A.V.A.P.O.) di Venezia e ai volontari dell'Associazione NEW SECOND LIFE con sede a Verona.

Inaugurazione "Città della Speranza"

Leggo sui quotidiani locali che venerdì 8 giugno 2012, alle ore 15,30, verrà inaugurata a Padova "La Città della Speranza" senza la presenza del Presidente Giorgio Napolitano, impegnato nelle zone terremotate. 
Il presidente onorario della Fondazione Città della Speranza Andrea Camporese, comprendendo la gravità del momento, esprime vicinanza alle popolazioni terremotate e conferma il programma per il "taglio del nastro". La cerimonia avrà inizio alle 15.30 alla presenza dei vertici della Fondazione e di tutte le autorità a partire dal sindaco Flavio Zanonato e dal governatore Luca Zaia, ma soprattutto alla presenza dei ricercatori.

martedì 5 giugno 2012

Convegno: Mass media, Oncologia ed Etica

Sabato 9 giugno 2012, dalle ore 8.30 alle ore 13, si terrà presso il Centro culturale San Gaetano, via Altinate, 71 Padova un interessante Convegno dal titolo: Mass media, Oncologia ed Etica. 
L’evento è un'iniziativa del Comitato Etico dell’Istituto Oncologico Veneto (IOV-IRCCS), presieduto da Renzo Pegoraro. Si legge nella locandina: Considerata la complessità e problematicità che accompagnano la percezione ed il vissuto della malattia oncologica, è nata l’esigenza di individuare criteri e modalità perché l’informazione fornita ai pazienti ed alla popolazione generale su questo tema sia il più possibile corretta ed efficace. In particolare, è emersa l’istanza di valorizzare le competenze di medici e personale sanitario, e la loro responsabilità nel promuovere una comunicazione più realistica e consapevole riguardo a diagnosi,cura,riabilitazione, sperimentazione clinica, palliazione. Sulla base di queste riflessioni, il Comitato Etico dello IOV ha deciso di organizzare un evento pubblico sull’Etica dell’Informazione in Oncologia, con il coinvolgimento di operatori sanitari, esperti di comunicazione di massa e rappresentanti del volontariato in ambito oncologico. Questo Convegno si propone di creare una positiva collaborazione tra le professionalità nell’assistenza del paziente oncologico e gli esperti del mondo dell’informazione. A tal scopo il Convegno intende promuovere una riflessione sui percorsi diagnostico-terapeutici e sull’importanza della ricerca in una prospettiva più ancorata ad aspettative realistiche e possibilità concrete, approfondendo i principi etici dell’informazione pubblica generale e specializzata, con uno sguardo attento alle ripercussioni psicologiche ed esistenziali sulle persone.


lunedì 4 giugno 2012

Allo IOV, PET - CT ad alta definizione

Notizie dallo IOV -  Allo IOV: PET - CT ad alta definizione
Potenziata l'indagine diagnostica e il follow - up della malattia oncologica

Da quando nel 2008 è stata installata la PET-CT presso il Servizio di Medicina Nucleare dell’U.O.C. di Radioterapia dell’Istituto Oncologico Veneto, questa metodica, che fornisce importanti informazioni sul metabolismo dei tumori, è diventata uno dei punti fermi dell’Oncologia padovana.
Recentemente, con importante impegno economico, è stata implementata nel tomografo presente (Siemens Biograph 16) una nuova tecnologia denominata HD (High Definition= Alta definizione). Per i non addetti ai lavori questa acquisizione è paragonabile al passaggio dal vecchio televisore ad un apparecchio di nuova generazione: il miglioramento della qualità delle immagini è di fortissima evidenza.
Questa nuova tecnologia fornisce una risoluzione spaziale molto alta ed uniforme su tutto il campo esplorato dal tomografo ottenendo così un sorprendente miglioramento della qualità dell'immagine.
Ciò è stato possibile grazie ad un aggiornamento dei programmi di ricostruzione delle immagini che ha portato come risultato finale una risoluzione spaziale di circa 2 mm associato ad un miglioramento della nitidezza dell’immagine.
Il maggiore effetto è la capacità di rilevare lesioni più piccole rispetto al passato, in modo più sicuro ed affidabile anche in sedi che potevano essere difficili da interpretare, come l’addome o il testa/collo, specie dopo trattamenti chirurgici.
Questo si tradurrà in una migliore definizione dell’estensione del tumore e in una diagnosi ancora più precoce di eventuali ricomparse della malattia al fine di una terapia più efficace e personalizzata.

IOV: l'infermiere risponde

Trovo nel sito dello IOV questo interessante servizio offerto dagli infermieri, che ringrazio.
Carissimo paziente, carissimi parenti e amici, gli Infermieri dello IOV hanno preparato per te queste pagine per poter rispondere ad alcuni problemi frequenti durante il periodo di trattamento mediante chemioterapia.
In ogni pagina troverai una semplice e chiara spiegazione del problema e alcuni consigli pratici su come gestirlo. Se ritieni che le spiegazioni e i consigli non siano adatti alla tua situazione e vuoi qualcosa di più visita la sezione “Contatto Diretto”: hai la possibilità di scrivere direttamente ad un infermiere il tuo problema. In poco tempo ti verrà data una risposta competente e personalizzata.
RICORDA: nulla può sicuramente sostituire il rapporto personale che c’è tra il paziente e il curante. Queste pagine ti vogliono offrire lo stimolo a rivolgerti con sempre maggior fiducia agli infermieri che ti assistono per ottenere da loro risposte esaustive e competenti.

Una cura per la depressione: correre e pregare


Ho sempre snobbato i negozi discount  di generi alimentari, li ho sempre considerati punti vendita di serie B, e quelli hard di serie C. Ora che ce n'è uno vicino alla mia abitazione, che ogni tanto frequento, ho cambiato idea. Molti lo considerano un negozio per poveri, per extracomunitari e le persone che incontro e gli amici che raramente lo frequentano, quasi, quasi si vergognano.
Discount significa sconto e il negozio di sconto, o dicount store, è un punto vendita al dettaglio a libero servizio di prodotti di largo consumo con una superficie quasi sempre inferiore ai 1000 m2, ad assortimento ristretto e ambientazione spartana. 
A mio parere è  un negozio ideale per gli anziani: superficie contenuta, pochi prodotti a costi bassi e collocati sempre nello stesso posto, qualità discreta. Quando vai in un negozio come questo, non spendi mai più di 30-40 euro.
Negli ipermercati, che un tempo amavo frequentare, cambiano spesso posto alla merce e così ti obbligano a vagare in cerca del prodotto che desideri; alla fine il carrello è pieno, anche di prodotti non necessari.
L'ultima volta che sono andato in questo hard discount, ho incontrato un carissimo amico di religione musulmana che abita nel quartiere. E' pensionato come me, è in Italia da molti anni, è sposato con figli, è amante delle camminate estreme (100 km e la 24 ore) e delle maratone. Che ci fa un musulmano in questo hard discount - gli chiedo scherzosamente. Non mi risponde, mi corre incontro e mi abbraccia. Io conosco la sua storia, lui la mia. Mi aggiorna sulle sue ultime maratone, sui suoi acciacchi e sui difficili problemi familiari. Il discorso va poi, non ricordo perchè, sulla depressione. Ho avuto in passato - mi dice - una forte depressione che, dopo aver curato con antidepressivi, ho affrontato e risolto con una nuova terapia. Incuriosito gli chiedo: che tipo di terapia? Correre tanto e pregare tanto Allah - mi risponde.
Dopo un iniziale momento di smarrimento, gli dico: Bravo, mi sembra un ottima cura, secondo te può andare bene anche per il Cancro? Mi guarda, sorride: Si, assieme alla chemio!
Mi informo sulle condizioni dell'amica cristiana che sta accompagnando a fare delle terapie di chemio, ci abbracciamo e ci salutiamo.
In un negozio a dimensione umana, poco affollato e silenzioso, c'è spazio anche per relazionare e comunicare, aspetti importanti della vita quotidiana.

sabato 2 giugno 2012

5 per mille: lo IOV ancora primo nel Veneto

Pubblicati dall'Agenzia delle Entrate gli elenchi definitivi dei beneficiari del 5 per mille con le scelte espresse dai contribuenti e gli importi assegnati per l'esercizio 2010."La pubblicazione dei risultati del 5 per mille è un appuntamento molto atteso, giunto ormai al quinto anno, che ci vede ancora al primo posto nel Veneto per quanto concerne il segmento della Ricerca Sanitaria" afferma Pier Carlo Muzzio, Direttore Generale dello IOV.
"Registriamo inoltre un ulteriore progresso nell'elenco dei destinatari, con un incremento del 17 % del numero delle scelte operate: ben 20.468 cittadini del Veneto, e non solo, cui va il nostro più sentito ringraziamento, hanno inteso destinarci un importo totale di oltre 916.000 euro, un ottimo risultato considerato che dal 2006 i soggetti ammessi al beneficio sono raddoppiati e forse qualche considerazione sulla ammissibilità dei beneficiari andrebbe fatta. Tale risultato è indispensabile per promuovere nuovi investimenti nella lotta contro il cancro e migliorare la qualità delle cure al paziente oncologico" conclude il direttore Muzzio.
"I necessari controlli per l'erogazione dei relativi importi da parte dell'Agenzia delle Entrate consentono solo ora di valutare concretamente i risultati delle attività a suo tempo avviate per la campagna del 5 per mille - aggiunge Bruno Bandoli, cui va il merito d'aver condotto in tutti questi anni la campagna per lo IOV. Proprio per questo gli interventi sul territorio vanno costantemente intensificati e modulati in funzione di sempre nuovi competitor, puntando, anche con apposite iniziative, all'attenzione di nuove categorie di sostenitori e, ovviamente, alla generosità dei singoli contribuenti, lasciando prevedere fin d'ora ulteriori positivi sviluppi per gli anni futuri". (Da Ipadovaoggi.it)
Congratulazioni a tutti gli operatori dello IOV, al Direttore Generale Pier Carlo Muzzio e a Bruno Bandoli (marito di Grazia Barbieri volontaria IASI-Pronto Anziano) responsabile del Servizio Comunicazione e Marketing

CSV Padova: newsletter n. 21

Per vedere la newsletter n.21 del CSV di Padova clicca qui.

Chi fa sbaglia, chi non fa sbaglia sempre

Ho inserito nel blog "Chiama chi ama - Pronto Anziano", ora "IASI - Pronto Anziano", il post dal titolo: Chi fa sbaglia, chi non fa sbaglia sempre.
Scommetto che molti non sono d'accordo con il motto su riportato e preferiscono quello: Chi fa sbaglia, chi non fa non sbaglia mai. E' meno impegnativo!
Non è nemmeno vero che chi non fa vive più a lungo, Delfina Borgato e le sorelle Martini, deportate a Mauthausen, sono un esmpio di longevità nonostante le pene che hanno dovuto sopportare (clicca qui).
Un altro deportato, oggi 91enne, è il Sig. Pietro Riello, di Padova, papà di Alberto Riello, coordinatore del progetto "Teatro" dell'USR Veneto. 
Fu reclutato nell'ottobre del 1941 ed imbarcato nel marzo del 1943 per la Grecia, dove nel settembre dello stesso anno fu fatto prigioniero dalla Wehrmacht e deportato nel campo Stangler XVIIA.
Nella foto Pietro Riello con un coetaneo e gli studenti della Consulta di Padova nel filmato girato in occasione della settimana che ricorda l'EY2012.