martedì 30 luglio 2013

Differenza tra Port, Picc e Midline



Port
Chi ha subito la chemio è stato testimone delle difficoltà che medici e infermieri hanno, qualche volta, a trovare e bucare le vene per iniettare le sostanze antitumorali. Cercherò di rispondere a questa domanda che molti si fanno: Come, quando e perchè inserire un Port, un Picc o un Midline? Parlo per esperienza personale, anche a me è stato inserito nel caso della recidiva un port!! Nei primi sei cicli mi hanno bucato, per fortuna senza troppe complicazioni!!
Attenzione, il chirurgo oncologo mi ha prescritto, per evitare che il catetere crei trombosi, tre mesi di terapia con eparina (Clexane 4000 U. I.).
Domanda: Salve, ho una nipote di sedici anni con il linfoma di Hodgking che si trova già al terzo ciclo di chemio, avendo le vene troppo in profondità e difficili da raggiungere e considerando che le sono rimasti circa 60 buchi ancora da fare, i medici hanno proposto di inserirle all'altezza del petto un port sottocutaneo, un qualcosa che inserito con intervento chirurgico in anestesia locale, permetterebbe alle infermiere di trovare sopra il petto la zona dove infilare l'ago delle flebo o degli emocromi, evitando di riempirla ulteriormente di buchi come hanno fatto fino ad ora, le sue braccia  sono infatti  piene di lividi, per ricercare le vene. Essendo comunque un intervento, e avendone paura, lei non vuole farlo, preferendo i due o tre buchi in più alla volta piuttosto di finire nuovamente sotto i ferri (e personalmente sono d'accordo con lei), ma i medici consiglierebbero vivamente questa operazione. Chi ne sa qualcosa?

Dedicato a Rosie: La malattia nella letteratura


(Aggiornato il 2 agosto 2013) Dedico questo post a Rosie, scrittrice, cancer blogger del blog "Stories from the Underground - Come vivere senza stomaco, amare la musica ed essere sereni" e  creatrice/coordinatrice del forum "Vivere dopo il cancro allo stomaco (Si può!)" dove, più di 500 persone, con problemi personali o familiari di gastrectomia, scrivono sulle difficoltà, le ansie, le paure, le terapie e l'alimentazione (senza stomaco). Grazie Rosie per il tuo impegno!

Dopo aver parlato nel precedente post di film e cancer, affronto il tema della malattia nella letteratura. La malattia è sempre stata oggetto di trattazione e interesse lungo tutta la storia dell'uomo da quando è apparso su questo pianeta. Nel XIX e fino alla metà del XX secolo la patologia che più ha destato interesse è stata la tisi, ora abbiamo l'AIDS, l'Alzheimer e il cancro. Trovo nel sito letteratour questo interessante articolo: Letteratura e... malattia - Da antico simbolo di corruzione morale, a sublimazione del malessere moderno.
Scrive l'autore: Anticamente...In passato, la malattia era vissuta dagli uomini come una punizione inflitta dalle divinità. La punizione poteva investire un singolo individuo, reo di qualche terribile colpa verso altri individui o, più spesso, di avere infranto tabù inviolabili. Non soltanto le malattie, ma anche le deformità fisiche (la gobba, il rachitismo, ecc.) vengono collegate e attribuite a "deformità" morali dell'individuo. È per questo motivo che in quasi tutte le società antiche o primitive i gobbi e i deformi rappresentano un elemento disturbatore e pauroso, come se, essendo perseguitati dalle stesse divinità, non potessero far parte della comunità come tutti gli altri.
Talvolta la punizione è collettiva, di massa. In questo caso un'intera città o un'intera popolazione può subire la collera degli dei. Tra gli esempi più lampanti a questo riguardo abbiamo le numerose punizioni divine raccontate nell'Antico Testamento: intere città distrutte da Dio perché colpevoli di offendere la morale (Sodoma e Gomorra) oppure popolazioni annientate da calamità naturali o malattie (gli Egiziani di Mosè). Le malattie più diffuse, nella realtà come nell'immaginario letterario, erano la lebbra, il vaiolo, la sifilide: non a caso malattie che sfigurano fisicamente e che erano considerate come la conseguenza evidente di una deformazione morale. In epoca moderna il tema della malattia diventa ancora più significativo. Nel XIX secolo e durante i primi decenni del XX secolo, è soprattutto la tubercolosi che si carica di significati metaforici in letteratura. Questo perché è una malattia di cui si scoprì la causa solo molto tardi: una malattia, quindi, facilmente collegabile ad un significato secondo. A fianco della tubercolosi si trovano, più tardi, le malattie mentali e il cancro; recentemente anche l'AIDS.

domenica 28 luglio 2013

Il port a cath e i film sul cancer!





il chirurgo oncologo scarica
lo stress della professione
Oggi, dopo aver tolto i cerotti che mi hanno incollato sopra la ferita, a seguito dell'intervento per l'inserimento del port, constato che Romina aveva ragione, è ben visibile! E' come una cisti sebacea sul lato destro del petto. Dopo pranzo ho fatto la solita pennichella sulla mia amata poltrona. Per conciliare il sonno accendo la televisione e, per sollevarmi il morale, ho visto su Iris tv il film Rails & Ties  (Rotaie e legami) in cui la protagonista femminile alla fine muore per un cancer. In altri post tratterò della malattia nella letteratura, nella musica e nella pittura.

Nei film drammatici c'è sempre qualcuno che muore, per omicidio, per suicidio o per malattia. Nel XIX e fino alla metà del XX secolo la malattia che ha causato la morte di molti letterati, artisti e musicisti, quasi tutti in giovane età, è stata la tisi. Sono morti di questa malattia Giovan Battista Pergolesi (1710-1736), Giovanni Battista Grazioli (1746-1820), John Keats (1795-1821), Giuseppe Giusti (1809-1850), Fryderyk Chopin (1810-1849), Emily Bronte (1818-1848), Jens Peter Jacobsen (1847-1885), Anton Pavlovič Čechov (1860-1904), Guido Gozzano (1883-1916), Franz Kafka (1883-1924), Sergio Corazzini (1886-1907), Giovanni Boine (1887-1917) e George Orwell (1903-1950).

venerdì 26 luglio 2013

Il mio ADK è HER2 positivo? No!!



Dal sito dell'Associazione italiana di oncologia medica (Aiom) copio e incollo la descrizione del tumore allo stomaco con HER2 positivo. Si legga anche la comunicazione scientifica dal titolo: Il cancro gastrico e anti HER2; a cura del prof. Fabio Farinati (Dipartimento di Scienze Chirurgiche Oncologiche e Gastroenterologiche Università degli Studi di Padova) e Gemma Maddalo (I.O.V. Istituto Oncologico Veneto I.R.C.C.S.). Si veda anche l'articolo su National Cancer Institute dal titolo: Targeted Therapies for Breast Cancer Tutorial  (Terapie mirate per il cancro al seno). Nell'esame istologico del mio ADK non è stato accertato, bisognava chiederlo, se il tumore è HER2 positivo. Sembra che si possa ancora verificarlo, a distanza di quasi tre anni dall'intervento, esaminando il mio stomaco che mi dicono venga conservato in formalina per 10 anni.

sabato 20 luglio 2013

Mi hanno inserito un port, sapete cos'è?



Equipe Chirurgia Oncologica dello IOV
Giovedì mattina, come aveva richiesto l'oncologo, il chirurgo oncologo dott. Matteo Cagol (in piedi a destra) dell’Unità Operativa di Chirurgia Oncologica dell’Istituto Oncologico Veneto (IOV), responsabile dott. Carlo Castoro (in piedi a sinistra), mi ha inserito il port a cath (significa=serbatoio con catetere). Nella foto mancano alcuni infermieri e i seguenti medici: dott.ssa Rita Alfieri, dott. Marco Scarpa, dott.ssa specializzanda Alessandra Fasolo.
Il tutto è avvenuto improvvisamente, con preavviso di solo un'ora. La sala operatoria si era liberata perchè era saltato all'ultimo minuto un intervento importante. Ho scoperto che l'intervento chirurgico impegnativo non era stato eseguito perché non era disponibile un posto letto in rianimazione. Quando sono stato gastrectomizzato, dopo l'intervento, mi hanno portato in una normale stanza  da sei letti. Macché rianimazione - mi ha detto il chirurgo - sei sano come un pesce. Modo di dire di altri tempi, ora non vale più! Anche i pesci si ammalano!

venerdì 19 luglio 2013

Devo fare di nuovo la chemio!!



Foto tratta dal sito di Carlotta Nobile
Per cortesia non chiedetemi/non chiedete ad un persona che sta lottando contro un cancer, come stai/sta, non saprei/non saprebbe cosa rispondere. Lo costringete a mentire, ad inventarsi risposte a cui non crede. Ho deciso di fare coming out e quindi mettere tutto nel blog, sia per questo motivo ma soprattutto perchè le persone che impattano con il cancer possano avere una traccia da conoscere ed eventualmente seguire! Sono convinto sempre di più della veridicità del  motto della nostra associazione: L'informazione cura. Dopo aver visto i marcatori muoversi, prima lentamente poi più velocemente (l'ultimo esame del sangue del 25/06/13 ha evidenziato S-CEA: 6,5 µg/L e S-CA 19-9: 73,2kU/L), ho eseguito i seguenti accertamenti: una pet/tac il 23/04/2013 che ha evidenziato un accumulo di tracciante sulla vertebra L2 e sul colon trasverso (falsi positivi); una tac con contrasto il 20/06/2013 che ha sentenziato progressione di malattia; una tormentata  colonscopia (negativa) l'11 luglio 2013;  infine una ecografia con contrasto il 12/07/13 (?). Tutti i referti li ho postati sul blog.
L'umano e professionalmente competente oncologo, che dedica la sua vita ai pazienti colpiti dal cancer, che visita dalle 9 del mattino alle 9 di sera ininterottamente, ha tratto le seguenti conclusioni:
Ho visitato il sig. Giovanni che presenta attualmente:

  1. aumento di marcatori di malattia;
  2. aumento di adenopatie addominali;
  3. dubbio, negativo, di lesioni epatiche.
Penso quindi che la ripresa di malattia sia legato alla neoplasia gastrica. Riprenderei quindi la chemioterapia con Xeloda + altro antiblastico, oppure con altro trattamento antiblastico da somministrare tutto e/v. Ci sarebbe anche la necessita di posizionare un port.

Arrivederci Carlotta Nobile



E' passed away, a soli 24 anni, Carlotta Nobile, talentuosa violinista beneventana che, il 5 ottobre 2011, aveva scoperto un terribile melanoma metastatico. Nonostante la giovane età si era già fatta molto apprezzare ed era direttore dell'orchestra da camera dell'Accademia di Santa Sofia. Carlotta negli ultimi mesi aveva raccontato, in forma anonima, la sua battaglia con la malattia attraverso le pagine di un sito e di un blog.
Ecco come si descrive nel sito: Non voglio che il cancro mi fermi. Voglio che mi formi. Mi chiamo C., ho 24 anni e dal 5 ottobre 2011 combatto con un melanoma metastatico al IV stadio. La pagina Facebook Il Cancro E Poi è stata da me pubblicata online il 19 aprile 2012 e nel giro di tre mesi ha raggiunto i 1000 fans, seguita da questo sito, inaugurato il 5 agosto 2012. Il mio desiderio è stato fin dal principio quello di creare un luogo virtuale di incontro e scambio su quella difficilissima ma estremamente formativa esperienza di vita che è il cancro.

«Puo venire morire giovedi proximo»



Croda da Lago e Bec de Mesdì
«Puo venire morire giovedi proximo» - con questo sms sgrammaticato la dott.ssa svizzera Erika Preisig, fondatrice e attualmente Presidente di LIFECIRCLE/ETERNAL SPIRIT, avvertiva il magistrato Pietro D'Amico che poteva recarsi a Basilea per una "morte volontaria assistita".
Sono stato molto incerto se trattare il caso del suicidio assistito raccontato nell'ultimo numero di Vanity Fair. La storia raccontata dal giornalista Sergio Ramazzotti, anticipata da Dagospia, offre molti spunti di riflessione.  Siccome Dagospia avanza l'ipotesi che la storia sia molto simile a quella del magistrato, morto all'età di 62 anni la primavera scorsa a Basilea in Svizzera, sono andato a leggermi altri due articoli sull'argomento. A mio avviso, per completezza d'informazione, va letto anche l'articolo scritto da Renata Maderna per Famiglia Cristiana, dal titolo: Condanniamo il suicidio assistito.
Io, che sono un cancer blogger, con una recente accertata recideva di un ADK, gastrectomizzato il  3 dicembre 2010, sarei un ipocrita se dicessi che non è un argomento da evitare. Non esprimo giudizi e valutazioni, ma questi suicidi assistiti aumenteranno sempre di più se non verrà garantita una morte dignitosa alle persone con gravi patologie irreversibili. Non è dignitoso, ad esempio, morire in una stanza d'ospedale a sei letti come è accaduto a mia madre per un cancer diversi anni fa, dopo tre mesi di ricovero.
D'altronde, anche la morte volontaria assistita non è facile procurarsela. Trovo nel sito dell'Associazione di Erika Preisig che il costo totale è di 10.000,00 franchi svizzeri (circa 8.400,00 €), comprensivo del trasporto della salma al Crematorio, del costo della Cremazione (che in Svizzera è piuttosto caro) e dell’invio dell’Urna contenente le ceneri alla destinazione preventivamente indicata. Quindi non è alla portata di poveri "cristi" ma di chi gode di un certo reddito.
Il suicidio assistito è legale in Colombia e negli Stati americani dell’Oregon, di Washington e del Montana. E, per stare in Europa, anche in Belgio, Lussemburgo e Olanda. Ma solo le cliniche della Confederazione offrono il servizio anche a cittadini stranieri. Per comprendere le motivazioni che hanno indotto Erika Preisig a creare un'associazione che aiutasse le persone a procurarsi la "morte volontaria assistita", leggete l'articolo di Tommaso Cerno sull'Espresso del 7 giugno 2013. L'ha fatto dopo che ha aiutato il padre, che aveva cercato di suicidarsi sotto un treno senza riuscirci ma rimanendo però gravemente ferito, a morire volontariamente assistito.

martedì 16 luglio 2013

Ecografia al fegato con mdc e Pablo Neruda



Nella speranza che la mia avventura oncologica possa essere d'aiuto ad altri e dopo il post sulla tormentata colonscopia, ecco il racconto dell'accertamento che ho eseguito il giorno dopo: ecografia al fegato con il mezzo di contrasto (CEUS = Contrast Enhanced UltraSonography). L'ho eseguita, su indicazione dell'oncologo, per studiare più a fondo quello che la tac con mezzo di contrasto aveva evidenziato precedentemente al fegato: due noduli di 9 mm, uno nel 2° segmento e l'altro nell'8° segmento. Che c'entra, però, il grande Neruda con l'ecografia al fegato? Ha scritto una bellissima ode al fegato, l'inizio lo riporto alla fine del post. 

domenica 14 luglio 2013

Il graviola sconfigge il cancro?



Graviola
Trovo su OK Salute e Benessere il seguente quesito posto al prof. Veronesi: Gent.mo Prof. Veronesi, circolano nel web delle mail che parlano delle miracolose proprietà anticancro della GRAVIOLA. Come sempre, ritengo che la cosa sia una bufala, ma, nel dubbio, chiedo un Suo cortese parere in merito. Ringraziandola anticipatamente, Le porgo i miei più cordiali saluti. L.C.

Oncologia risponde Umberto Veronesi
Graviola e Cancro: tra miti e ricerche. Caro Lettore, cominciamo col dire che il graviola non è un farmaco ma un integratore. Sulle supposte capacità curative contro il cancro sono in atto alcuni studi che non hanno dato risultati positivi. Purtroppo non esistono cure miracolose per il cancro da comprare online, e purtroppo sul web girano molte false informazioni. Il graviola ha effettivamente delle proprietà benefiche, antipiretiche, decongestionanti, digestive, studiate e provate dalla ricerca ma non contro il cancro. Un augurio affettuoso Umberto Veronesi
Sono d'accordo con il prof. Veronesi, il tumore non si cura con un integratore alimentare a base di frutta! La Graviola è un frutto, con proprietà benefiche. Non è un farmaco antitumorale.
Che cosa si dice delle proprieta anticancro del graviola? Nel sito, La Leva di Archimede (Associazione di consumatori per la libertà di scelta), è scritto: Una grande compagnia farmaceutica era quasi riuscita a far passare sotto silenzio una sbalorditiva ricerca su un anti-cancro naturale. Alcuni tipi di cancro (colon, seno, prostata,ecc) sconfitti da una miracolosa pianta dell’ Amazzonia di cui si è scoperto essere 10.000 volte più potente di alcuni farmaci chemioterapici. Da oggi il futuro del trattamento del cancro e le possibilità di sopravvivenza sembrano molto più promettenti che mai. Il merito va ad una pianta che cresce in Amazzonia, nelle foreste pluviali del sud America: la GRAVIOLA (annona muricata). Molto probabilmente fra non molto tempo potremo cambiare opinione sulle possibilità di sconfiggere il cancro. Dagli estratti di questa potente pianta potrà essere possibile:

  • Sconfiggere il cancro in tutta sicurezza con una terapia completamente naturale che non provoca nausea, perdita di peso e di capelli.
  • Proteggere il sistema immunitario ed evitare infezioni fatali.
  • Sentirsi più forti e sani durante tutto il corso del trattamento.
  • Aumentare la propria energia e migliorare l’aspettativa di vita

Non mi sembra credibile quello che viene affermato con tanta certezza e cerco di andare a fondo visitando siti autorevoli come il Cancer Research UK e la Federal Trade Commission. Sia la charity inglese che l'ente statunitense negano le proprietà anticancro della graviola.

sabato 13 luglio 2013

Una colonscopia tormentata



Racconto la mia colonscopia nella speranza che quello che mi è accaduto e gli errori che ho fatto, non vengano ripetuti da altri. Ho già affrontato l'argomento qui. Ho fatto di recente una colonscopia ed una ecografia con mezzo di contrasto al fegato ( parlerò dell'ecografia in un altro post) su indicazione del bravo oncologo, dopo la pet/tac di cui ho riportato il referto e dopo la successiva tac con mdc che si concludeva con la nefasta sentenza "Progressione di malattia". A dire il vero la pet/tac aveva evidenziato un accumulo di tracciante nei pressi del colon trasverso, la tac con contrasto successiva, no! La colonscopia, in sedazione con Propofol, è stata tormentata per una serie di imprevisti e perché ho sbagliato la preparazione. Ricordo che sono stato gastrectomizzato, per un ADK allo stomaco stadio IV, il 3 dicembre 2011.
Per capire come va fatta la preparazione intestinale per la colonscopia, leggere qui; manca però la preparazione  con il sodio picosolfato che ho utilizzato io, questo farmaco è alquanto recente.

lunedì 8 luglio 2013

La tesina di Stefania sull'oncologia

Stefania Sibilla con le amiche

Io e Fiamma, volontari dell'Associazione "Invecchiamento Attivo e Solidarietà Intergenerazionale" (IASI) e dell'Associazione "Chiama-Informazione come cura", abbiamo aiutato Stefania, una studentessa che ha frequentato il 5° anno dell'Istituto Tecnico per le attività sociali ‘Michele Sanmicheli’ di Verona, a redigere una tesina dal titolo: Come affrontare un tumore dal punto di vista medico-psico-sociale. Aiutare gli studenti a preparare le tesine sul volontariato e su tematiche riguardanti malattie importanti, in particolare quelle oncologiche, è uno degli obiettivi delle due associazioni. Purtroppo via mail l'aiuto che possiamo dare è un po' complicato. Ecco il dialogo intercorso tra me e Stefania dopo l'esame di Stato: Salve, mi scusi se le rispondo adesso, ma ero sommersa dallo studio e presa dagli esami. Finalmente posso dire di aver finito, ho avuto l'orale il 26 ed è andato tutto bene. La tesina è piaciuta a tutti i professori esterni ed interni e in particolar modo alla presidente. Non saprei proprio come ringraziarla per avermi aiutata,se non ci fosse stato lei non so come avrei fatto,  l'unica cosa che posso dirle è un immenso : GRAZIE GRAZIE GRAZIE con tutto il CUORE  !!!!! A presto,saluti, Stefania.

Adolescenti: far del bene fa bene

Per leggere il post sul volontariato degli adolescenti, clicca qui.
Il volontariato fa bene fa bene a tutti: bambini, adolescenti, adulti e anziani.
Arrichisce anche chi sta combattendo con patologie importanti.

giovedì 4 luglio 2013

Quei farmaci anticancro solo per ricchi

Come si producono i biofarmaci
Riporto da Repubblica.it e dall'Espresso on line due articoli su farmaci biologici: pertuzumab (Roche) e l'afibercept (Sanofi-Aventis). L'immagine mostra come si producono i biofarmaci. La seconda immagine, tratta da un altro articolo di Repubblica, mostra 9 farmaci che entreranno in vigore nel 2013 e 4 che entreranno in vigore nel 2014.

Biofarmaci da Repubblica
Quei farmaci anticancro solo per ricchi (Repubblica) Due nuovi farmaci oncologici molecolari a pagamento per i cittadini. Un cortocircuito delle normative europea e italiana sta producendo una macroscopica ingiustizia per i malati. Come rivelato dal sito dell' Espresso, il Pertuzumab e l' Aflibercept, il primo usato contro i carcinomi della mammella, il secondo per i tumori del colon retto, in Italia saranno a carico dei pazienti. Il primo costa 6mila euro all' inizio e poi 3mila ogni tre settimane, il secondo 4mila euro ogni tre settimane. Cosa è successo? L' Ema, l'ente regolatorio farmaceutico europeo, ha approvato i due medicinali, rispettivamente il 4 marzo e il primo febbraio scorso. Fino ad ora dopo l'approvazione di Ema, l'Aifa, cioè l'Agenzia per il farmaco italiana, incontrava l'azienda produttrice e contrattava il prezzo, per decidere il valore del rimborso che il sistema sanitario nazionale avrebbe riconosciuto per il medicinale. Fatto l' accordo, il prodotto finiva in fascia A, cioè a carico dei sistemi sanitari regionali e veniva messo in commercio. Un nuovo decreto, siglato dall' ex ministro Renato Balduzzi, ha però previsto che i medicinali vadano in vendita subito dopo l' approvazione dell' Ema e prima dell' accordo sul prezzo all' Aifa, che può durare da 2 a 6 mesi. Visto che non si sa ancora nulla della rimborsabilità, però, finiscono in fascia C, cioè a pagamento del paziente dopo prescrizione. Si tratterebbe di un modo per rendere disponibile prima il medicinale per i malati ma quando i prezzi sono così alti e i malati hanno il cancro, produce effetti distorti. Come in questo caso. È la prima volta che due farmaci oncologici vengono fatti pagare ai pazienti, ed è probabile che chi ne ha bisogno inizi dei contenziosi con la propria Regione per farseli comunque rimborsare dopo averli comprati. Ieri gli uffici del ministro Beatrice Lorenzin hanno iniziato a studiare la vicenda, perché si ritiene che una situazione del genere non sia accettabile. CONTINUA A LEGGERE SU REPUBBLICA
Leggi anche: Cancro, chi è povero muore (L’Espresso online)

mercoledì 3 luglio 2013

Vorrei "passed away" come Rita Levi Montalcini e Margherita Hack

L'amica Rosanna Bettella, segretaria provinciale del Sindacato Pensionati italiani (SPI), mi ha mandato il file di un'intervista che lei ha fatto a Margherita Hack, potete leggerlo cliccando qui. Ne ho approffitato per redigere un confronto con l'altra grande scienziata: Rita Levi Montalcini. Non voglio, però, occuparmi delle due scienziate per parlare delle loro importanti ricerche, spero già conosciute, ma tratterò dei loro ideali sociali, politici e religiosi. Più categoriche le idee dell'estroversa Hack, più pacate le riflessioni della riservata Levi Montalcini. Spero di non spaventarvi e di non annoiarvi con pensieri che spesso, a torto, rifiutiamo di considerare.
Ma tornando al titolo: quanti vorrebbero "passed away" come le due grandi scienziate? Molti! Ma per tanti sarà un pio desiderio!! Si può scegliere come e quando morire? Sì, se decidi per una morte assistita o per il suicidio, altrimenti sei nelle mani dei medici e della tua genetica. Non va ignorato o disprezzato chi ha una fede religiosa e pensa che la sua vita sia soprattutto nelle mani di Dio.
Quando più sei in buona salute e quanto più sei giovane raramente pensi alla morte, la rimuovi dai tuoi pensieri, vivi come se la morte fosse un problema degli altri e non tuo. Ma quando vieni colpito da un cancer o quando muore una persona cara, il pensiero del "sonno eterno" si insinua nella tua mente con più frequenza e insistenza. Ma per fortuna è anche un'occasione per riflettere sul senso del nascere, del vivere e del morire.
Ho 'invidiato' i decessi delle due grandi scienziate italiane sia per l'età e sia per le modalità, entrambe sono 'passed away' per problemi cardiaci e in poco tempo, come avevano sperato: Rita Levi Montalcini è morta il 30 dicembre 2012 a 103 anni e Margherita Hack il 29 giugno 2013, a 91 anni. Ad entrambe è stato intolato un asteroide: l'asteroide 9722 Levi-Montalcini, scoperto nel 1981 e  l’asteroide 8558 Hack.