domenica 28 luglio 2013

Il port a cath e i film sul cancer!





il chirurgo oncologo scarica
lo stress della professione
Oggi, dopo aver tolto i cerotti che mi hanno incollato sopra la ferita, a seguito dell'intervento per l'inserimento del port, constato che Romina aveva ragione, è ben visibile! E' come una cisti sebacea sul lato destro del petto. Dopo pranzo ho fatto la solita pennichella sulla mia amata poltrona. Per conciliare il sonno accendo la televisione e, per sollevarmi il morale, ho visto su Iris tv il film Rails & Ties  (Rotaie e legami) in cui la protagonista femminile alla fine muore per un cancer. In altri post tratterò della malattia nella letteratura, nella musica e nella pittura.

Nei film drammatici c'è sempre qualcuno che muore, per omicidio, per suicidio o per malattia. Nel XIX e fino alla metà del XX secolo la malattia che ha causato la morte di molti letterati, artisti e musicisti, quasi tutti in giovane età, è stata la tisi. Sono morti di questa malattia Giovan Battista Pergolesi (1710-1736), Giovanni Battista Grazioli (1746-1820), John Keats (1795-1821), Giuseppe Giusti (1809-1850), Fryderyk Chopin (1810-1849), Emily Bronte (1818-1848), Jens Peter Jacobsen (1847-1885), Anton Pavlovič Čechov (1860-1904), Guido Gozzano (1883-1916), Franz Kafka (1883-1924), Sergio Corazzini (1886-1907), Giovanni Boine (1887-1917) e George Orwell (1903-1950).
Ora le malattie che più vengono affrontate nei film sono: l'Alzheimer, l'infarto, il cancro e l'AIDS. Il cancro è la patologia più trattata. Ecco una serie di film che hanno affrontato l'argomento del cancer: Nemiche-amiche, I passi dell'amore, Autumn in New York (Autunno a New York), Dolce come sei, Sweet november (Dolce novembre), Erin Brockovich, Love story, L'ultima neve di primavera, La custode di mia sorella, Per una sola estate, The Great C (Il Grande C), A time for dancing, Life as a house (L'ultimo sogno), Non è mai troppo tardi, La mia vita senza me, Voglia di tenerezza, Questa mia vita, Keith, The last song e 50/50. I protagonisti sono quasi sempre giovani che muoiono di cancro, la morte di un giovane rende i film più drammatico, avvincente, strappalacrime e commovente rispetto a quella di un anziano. Anche nella realtà è così!! Per approfondire il tema del cancro nei film, si legga l'articolo su Quotidianosanità.it dal titolo: Il cancro nei film. Gli esperti promuovono il cinema anche se è troppo "pessimista". Per vedere una lista completa di film about cancer, clicca qui. La critica in genere non esprime giudizi favorevoli nei confronti di questi film, li considera strappalacrime e spesso le persone evitano di vederli perchè intristiscono.
Ma torniamo al film Rails & Ties.  E' del 2007 ed è stato diretto da Alison Eastwood figlia del famoso attore e regista Clint Eastwood, con Kevin Bacon nella parte del macchinista Tom Stark , Marcia Gay Harden  nella parte di Megan Stark, la moglie malata di cancer e Miles Heizer  nella parte del ragazzo Davey Danner.
Riporto la trama e la recensione trovata su Film e DVD, nessuno ha postato un commento; cosa si può dire su un film che tratta del cancer.

Una donna, Laura Danner, decide di togliersi la vita con un gesto disperato, facendosi travolgere con la sua auto da un treno in corsa. Nella macchina con lei c'è il figlio Davey, che dopo aver tentato di salvare la mamma riesce a sopravvivere per miracolo. A bordo il macchinista, Tom Stark, fa di tutto per cercare di rallentare il treno, ma non riesce ad evitare la tragedia. Imprevedibilmente tra il ragazzino e il macchinista si crea un forte legame sentimentale, tanto da convincere l'uomo ad accogliere l'orfano con sé e sua moglie Megan... “Rails & ties”, rotaie e legami, è una pellicola ricca di dolore ma non scoraggiante che gioca sugli strani casi del destino: un destino capace di farti trovare il figlio mai avuto a seguito di un tragico incidente ferroviario. Basato su una sceneggiatura di Micky Levy, il film segna l’esordio alla regia di una figlia d’arte, Alison Eastwood, che per i ruoli da protagonista di questa storia pesca Kevin Bacon e Marcia Gay Harden dal cast del bellissimo “Mystic River” diretto dal padre. Un esordio che non è passato inosservato al Festival di Torino, ma che ha trovato spazio in Italia solo nel mercato dell’home-video. L’aria che tira nel racconto è intuibile fin dall’inizio quando conosciamo la grave malattia di Megan, un cancro che le lascia pochi giorni di vita. I contorni sono chiaramente quelli del dramma destinato alla fine, in un modo o nell’altro, a strappare una lacrima. La Eastwood però, seguendo le orme del padre con una regia votata alla sobrietà, non calca troppo la mano su questo versante, seppure nell’epilogo rischi qualche scivolone nel lacrimevole. La salvano da questo pericolo le due intense interpretazioni dei protagonisti, sulle cui capacità non si avevano certo dubbi: sia Kevin Bacon che Marcia Gay Harden sono ben calati nel loro rispettivo ruolo, affrontando varie situazioni dolenti senza risultare troppo patetici. Bravo anche il piccolo Miles Heizer, seppure la sceneggiatura lo abbandoni un po’ nella fase in cui passa dal rancore all’interesse nei confronti della famiglia Stark. La colonna sonora dagli echi eastwoodiani è di un altro membro della famiglia del grande cineasta, ovvero il figlio Kyle, che di mestiere fa il musicista jazz. “Rails & ties” è uno spettacolo che mette in scena con tatto una storia dura ma non priva di speranza, come lo è d’altronde la vita, che può regalare belle e brutte sorprese.

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