sabato 15 ottobre 2011

Cura anticancro: Bicarbonato di sodio

Trovo su libero.it questa notizia tratta dalla trasmissione Mi Manda Rai Tre
L'Inganno delle Terapie AntiCancro alternative: un esempio
Iniezioni di bicarbonato per fermare il tumore. Denunciato dai parenti di pazienti deceduti, Tullio Simoncini è stato radiato dall’ordine dei medici e condannato per omicidio colposo e truffa.
L’illusione di una terapia alternativa in grado di debellare il tumore, la speranza di una guarigione rapida, un medico disposto a tutto pur di affermare le sue convinzioni. Sono gli ingredienti del caso di cronaca raccontato da “Mi Manda Rai Tre”.
Grazia Cicciari abitava a Milazzo, terra di petrolchimico, dove secondo uno studio del ministero della Salute l'incidenza dei tumori è del cinquanta per cento in più che nel resto della Sicilia. Nel 2001 si ammala di tumore al retto, viene operata, ma alcuni mesi dopo una Tac rivela la presenza di nuove lesioni tumorali al polmone. Davanti a quella notizia il figlio di Grazia Cicciari, Vito Schepisi - già provato per la morte del padre avvenuta due anni prima, sempre per un tumore – si dispera e prova a cercare una speranza navigando in Internet. Le sue ricerche, racconta Schepisi in trasmissione, restituiscono un nome, quello di Tullio Simoncini, medico oncologo specializzato, due lauree e una certezza senza alcun fondamento scientifico: il tumore si vince col bicarbonato di sodio, perché, anche se la medicina non l’ha ancora capito, il tumore è un fungo e come tale va trattato.
La speranza è costata alla famiglia di Vito il dolore per la perdita della mamma Grazia, 7.500 euro pagati al medico e oltre 2 mila euro per una settimana di degenza in una casa di cura romana, la “Madonna della Fiducia”, dove il dottor Simoncini somministrava il bicarbonato.
Vito ha creduto nella terapia del dottor Simoncini. Ha smesso di crederci solo quasi otto mesi dopo, quando il tumore si era fatto assassino. Grazia non ce l’ha fatta e come lei tanti altri pazienti illusi dal medico rivoluzionario.
Denunciato dai familiari di tre suoi pazienti deceduti, il dottor Tullio Simoncini è stato radiato dall’Ordine dei medici e condannato in primo grado per truffa in relazione a tutti e tre i casi e per omicidio colposo per una sola delle tre vicende. Per truffa è stato condannato anche il fratello, Angelo Simoncini, anch’egli medico.
Vito e gli altri parenti delle vittime chiedono che la giustizia civile faccia la sua parte e si domandano: “Cosa sapeva la casa di cura “Madonna della Fiducia” di queste terapie”? Il direttore sanitario, il dottor Umberto Salvi, assicura che la casa di cura non aveva informazioni sulla terapia seguita dal dottor Simoncini e che la struttura non ha nessuna responsabilità in quello che deve essere considerato un rapporto diretto tra paziente e medico curante.
Di diverso parere il Professor Ugo Ruffolo per il quale, quanto meno in sede civile, la struttura sanitaria è certamente responsabile di quello che avviene nei suoi locali.
Invitato in trasmissione Tullio Simoncini ha preferito non partecipare inviando un fax nel quale spiega di dover rinunciare considerando che il suo legale difensore “sta predisponendo l’atto di appello per i capi della sentenza, la cui motivazione non è ancora stata depositata, per i quali sono stato condannato”.
In chiusura l’appello del professor Francesco Cognetti, direttore scientifico dell’Istituto Tumori “Regina Elena” di Roma: un invito a non cedere alla disperazione, a non abbandonare le terapie riconosciute per affidarsi a chi propone terapie alternative e risultati miracolosi senza fornire documentazione e pubblicazioni riconosciute dalla comunità scientifica internazionale.

1 commento:

  1. Perché queso articolo non è firmato con nome e cognome?

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