lunedì 3 ottobre 2011

Nederland (L'isola che non c'è)

I volontari di (Chiama) sono persone con la testa sulle spalle, ma sono anche dei sognatori, altrimenti non sarebbero dei volontari. Sognano un paese migliore, un paese senza corruzione, senza caste, politici che testimoniano e non solo predicano i valori e una società attenta ai bisogni dei più deboli. 
Le sfide e le prove che abbiamo davanti sono più che mai ardue, profonde e di esito incerto...Siamo immersi in un angoscioso presente, nell'ansia del giorno dopo, in un'obbligata e concitata ricerca di risposte urgenti - ci dice il Presidente della Repubblica nell'intervento sotto citato.
Condivido l'appello, spero anche voi, di Giorgio Napolitano (http://www.quirinale.it/) che riporto in parte.
"Colgo in questo incontro l'occasione per ridare respiro storico e ideale al dibattito nazionale". Con queste parole il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha aperto il suo intervento al Meeting per l'amicizia fra i popoli a Rimini. "Perché - ha sottolineato il Presidente Napolitano - è un fatto che ormai da settimane, da quando l'Italia e il suo debito pubblico sono stati investiti da una dura crisi di fiducia e da pesanti scosse e rischi sui mercati finanziari, siamo immersi in un angoscioso presente, nell'ansia del giorno dopo, in un'obbligata e concitata ricerca di risposte urgenti. A simili condizionamenti, e al dovere di decisioni immediate, non si può naturalmente sfuggire. Ma non troveremo vie d'uscita soddisfacenti e durevoli senza rivolgere la mente al passato e lo sguardo al futuro".


"Ma perché abbiamo insistito tanto sulle prove che l'Italia unita ha superato, sulla capacità che ha dimostrato di non perdersi, di non declinare?", si è chiesto il Presidente Napolitano. "Perché le sfide e le prove che abbiamo davanti sono più che mai ardue, profonde e di esito incerto. Questo ci dice la crisi che stiamo attraversando. Crisi mondiale, crisi europea, e dentro questo quadro l'Italia, con i suoi punti di forza e con le sue debolezze, con il suo carico di problemi antichi e recenti, di ordine istituzionale e politico, di ordine strutturale, sociale e civile".

Per il Presidente Napolitano, "dinanzi a fatti così inquietanti, dinanzi a crisi gravi, bisogna parlare - e voglio ripeterlo oggi qui, rivolgendomi ai giovani - il linguaggio della verità : perché esso 'non induce al pessimismo, ma sollecita a reagire con coraggio e lungimiranza'. Abbiamo, noi qui, in Italia, parlato in questi tre anni il linguaggio della verità ? Lo abbiamo fatto abbastanza, tutti noi che abbiamo responsabilità nelle istituzioni, nella società, nelle famiglie, nei rapporti con le giovani generazioni ? (...) Impegno che per il Capo dello Stato "non può venire o essere promosso solo dallo Stato, ma che sia espresso dalle persone, dalle comunità locali, dai corpi intermedi, secondo quella concezione e logica di sussidiarietà che ha fatto, di una straordinaria diffusione di attività imprenditoriali e sociali e di risposte ai bisogni comuni costruite dal basso, un motore decisivo per la ricostruzione e il cambiamento del nostro Paese". 



"Qui in Italia va perciò valorizzato ogni sforzo di disgelo e di dialogo. Ma bisogna andare molto oltre, e rapidamente", ha concluso il Capo dello Stato. Che si è quindi rivolto alla platea: "Spetta anche a voi, giovani, operare, premere in questo senso: e predisporvi a fare la vostra parte impegnandovi nell'attività politica. C'è bisogno di nuove leve e di nuovi apporti. Non fatevi condizionare da quel che si è sedimentato in meno di due decenni: chiusure, arroccamenti, faziosità, obbiettivi di potere, e anche personalismi dilaganti in seno ad ogni parte. Portate nell'impegno politico le vostre motivazioni spirituali, morali, sociali, il vostro senso del bene comune, il vostro attaccamento ai principi e valori della Costituzione e alle istituzioni repubblicane: apritevi così all'incontro con interlocutori rappresentativi di altre, diverse radici culturali. Portate, nel tempo dell'incertezza, il vostro anelito di certezza".


Ho visto su RAI Movie, in una serata afosa di agosto,  il film "Neverland - Un sogno per la vita"
Il film racconta la vita di James Matthew Barrie, scrittore dei primi del 900, e delle vicende che lo portarono a concepire il suo capolavoro Peter Pan  che andò in scena per la prima volta al Teatro Duke of York di Londra nel 1904.
Neverland - Un sogno per la vita è un film del 2004 diretto da Marc Forster ed interpretato, tra gli altri, da Johnny Depp, Kate Winslet e Dustin Hoffman. La pellicola è stata presentata fuori concorso alla 61ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia.
In una recenzione al film trovo queste indicazioni: 
Siete sognatori? Andate a vederlo.
Siete razionali e poco amanti delle favole? Forse questo film non fa per voi, sebbene volare ogni tanto sia un piacere per tutti.

Sono sempre stato un razionale e quindi questo film, quando ero più giovane forse non l'avrei visto, ora dopo il K, la mia componente sognatrice è diventata importante e spero di vivere nell'isola che non c'è, qioè  in un paese migliore, quindi sono contento di averlo visto.

L'Isola che non c'è (in inglese Neverland) è un luogo immaginario in cui agisce il personaggio di Peter Pan inventato da  Barrie (1904). Solo i bambini possono accedervi, grazie alla loro immaginazione, seguendo la "seconda stella a destra e poi dritto fino al mattino".
Il riferimento all'isola che non c'è viene spesso utilizzato metaforicamente per riferirsi a un'utopia o a un ideale, implicando che chi ne nega la realizzabilità manca di immaginazione, di fiducia, di speranza, d'impegno e volontà. Stiamo attenti - dice il Capo dello Stato - dare fiducia non significa alimentare illusioni; non si da fiducia e non si suscitano le reazioni necessarie, minimizzando o sdrammatizzando i nodi critici della realtà, ma guardandovi in faccia con intelligenza e con coraggio. Il coraggio della speranza, della volontà e dell'impegno. Dell'impegno operoso e sapiente, fatto di spirito di sacrificio e di massimo slancio creativo e innovativo"


Non poteva mancare in questo post la bella canzone "L'isola che non c'è" di Edoardo Bennato.


Canta Bennato che l'isola, ovvero un paese, senza  ladri e gendarmi, senza odio e violenza, senza guerre è proprio l'isola e il paese che non c'è, proprio non c'è, è un'utopia.
Son d'accordo con voi
niente ladri e gendarmi
ma che razza di isola è?
Niente odio e violenza
né soldati né armi
forse è proprio l'isola
che non c'è.... che non c'è 

 
Ma nella strofa conclusiva afferma:
E ti prendono in giro
se continui a cercarla
ma non darti per vinto perché
chi ci ha già rinunciato
e ti ride alle spalle
forse è ancora più pazzo di te



Nella nostra società ci sono persone senza utopie, senza gratuità, senza generosità e senza altruismo o peggio operano solo per interesse, che non è solo economico. Addirittura  ti prendono in giro se hai delle utopie, se sogni  un mondo, comprese le associazioni di volontariato , nel quale prevalga la solidarietà e l'amore per il fratello e non l'aggressività, l'apparenza e la prevaricazione.
Ha ragione Bennato forse costoro sono più pazzi di te!!

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