domenica 16 novembre 2014

XVI Congresso AIOM - Vanna Chiarion Sileni: Nuove tossicità in oncologia




Nel sito dell'AIOM dedicato al XVI Congresso, sotto la voce Virtual Meeting, sono disponibili  gli Atti del Congresso online. Si possono vedere le slide proiettate, commentate  dall'autore.
Ecco una relazione interessante, abbastanza comprensibile anche per i pazienti, che si è tenuta all'Hotel Marriott - Roma 25 ottobre 2014. La dott.ssa Vanna Chiarion Sileni dello IOV ha relazionato  sul tema delle "Nuove Tossicità in oncologia". (per vedere le 44 slide e sentire le spiegazioni della dott.ssa Chiarion si deve entrare nel Virtual meeting e cliccare su incontro con l'esperto del 25 ottobre, sala Baglioni ore 08:00 - 08:55). L'oncologa tratta, in una relazione di 43 minuti, della tossicità legata a tre farmaci immunomodulanti usati nel melanoma ma che vengono sperimentati, come nel mio ADK, anche in altre patologie oncologiche: Ipilimumab, Nivolumab e Lambrolizumab. 
La terapia con gli anticorpi immunomodulanti presenta nuovi tipi di tossicità dovuta ad un’attivazione del sistema immunitario che consiste in fenomeni autoimmuni verso l’ospite, come tiroidite, ipofisite, tossicità gastroenterica con colite e diarrea e tossicità cutanea (rush e vitiligo). Tutti questi effetti collaterali sono in genere gestibili con algoritmi specifici che prevedono l’uso di terapia steroidea ed interruzione del trattamento in caso di tossicità grado III e IV. Le nuove strategie terapeutiche includono anticorpi immunomodulanti che antagonizzano il recettore che sopprime la risposta immune come anti-CTLA4 ed anti-PD1 od anticorpi che attivano i recettori che amplificano la risposta immune come anti-OX40 e anti-CD40. Tutti sono attualmente in sperimentazione di fase I, II, eccetto Ipilimumab. Ipilimumab, in particolare, è stato il primo farmaco a dimostrare un vantaggio in sopravvivenza nel melanoma metastatico. Ipilimumab è un anticorpo IgGl che blocca il CTLA4 (antigene associato ai linfociti T), che esercita un’attività regolatoria negativa, aumentando quindi l’attivazione e la proliferazione delle cellule T


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