Dall'AIOM Daily News n. 1 |
Si è svolto a Roma nei giorni 24-25-26 ottobre 2014 il XVI Congresso Nazionale dell'Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM).
Nel sito dell'AIOM trovo tre AIOM Daily News:
n.1 del 24.10.2014 Scarica il Giornale Congressuale in formato PDF (2.81 MB)
n.2 del 25.10.2014 Scarica il Giornale Congressuale in formato PDF (3.22 MB)
n.3 del 26.10.2014 Scarica il Giornale Congressuale in formato PDF (4.73 MB)
Nel n.1 c'è un interessante articolo che tratta dei risultati del primo sondaggio mai realizzato sul follow-up
“SERVE PIÙ COLLABORAZIONE TRA ONCOLOGI E MEDICI DI FAMIG LIA”
AIOM, SIMG E PAZIENTI : “AL VIA L’ALLEANZA OSPEDALE-TERRITORIO”
Cascinu e Pinto: “I dati dimostrano lo scarso livello di comunicazione tra specialisti e camici bianchi”
Il SIMG è la Società Italiana di Medicina Generale.
Il termine follow-up, proveniente dalla lingua inglese, indica una serie di controlli periodici programmati con lo scopo di diagnosticare prima della comparsa di sintomi una ripresa della malattia. Sul follow-up si legga l'interessante articolo sul Corriere della Sera - Sportello Cancro.
Tumori, le visite di controllo non possono durare tutta la vita
Troppo spesso si finisce per la linea del «meglio abbondare». Serve un’organizzazione migliore, anche per ridurre i costi.
Riporto due punti del commento al questionariocon riferimento all'AIOM Daily News.
Il 73% dei pazienti riconosce il valore della collaborazione fra oncologo e medico di famiglia per la gestione della sua malattia. Ma oltre la metà (54%) giudica oggi questo rapporto insufficiente. Opinione condivisa anche dai clinici: per il 57% di loro la cooperazione ospedale-territorio è inadeguata. Oncologi e medici di famiglia non si parlano o lo fanno poco e questo pesa nella gestione della patologia, soprattutto dopo la fase acuta.
"Nel nostro Paese quasi un milione di persone si sottopone a controlli di follow-up. Dobbiamo dare loro la possibilità di essere seguiti per le visite di routine anche vicino casa, senza recarsi per forza nei centri oncologici – commentano il presidente Stefano Cascinu e il presidente eletto Carmine Pinto - Ecco perché è necessario creare un modello di condivisione del follow-up con i medici di famiglia. Un’alleanza che ottimizzi l’assistenza e diminuisca i tassi di ospedalizzazione durante la sorveglianza clinica. Ovviamente, in caso di necessità o di urgenza, il centro specialistico rimane sempre presente. Ma dobbiamo iniziare a deospedalizzare il più possibile la patologia oncologica”.
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