martedì 18 novembre 2014

XVI Congresso AIOM - Angiogenesi nel tumore gastrico: le novità dalla ricerca per la pratica clinica



Continuo a presentare, da paziente esperto ma non professionista della medicina, alcune relazioni presentate al  XVI Congresso Nazionale AIOM. Venerdì 24 ottobre 2014, dalle ore 13:00 alle ore 13:55, nella Sala Baglioni si è svolto un  SIMPOSIO  dal titolo: Angiogenesi nel tumore gastrico: le novità dalla ricerca per la pratica clinica -Moderatori: F. De Vita e F. Di Costanzo.
Sono riportate le tre relazioni che cito: prof. Romano Danesi, ordinario presso il Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale, Farmacologia, Università di Pisa - Angiogenesi: cosa abbiamo imparato e cosa c’è di nuovo; dott. Giuseppe Aprile, Dipartimento di Oncologia Azienda Ospedaliera Universitaria -Udine: Nuovi antiangiogenici nel tumore gastrico: evidenza clinica; dott. Roberto Labianca Direttore del Centro Oncologico  Ospedale papa Giovanni XXIII di Bergamo: Nuovi antiangiogenici nel tumore gastrico: rilevanza clinica. La relazione che vi invito a vedere, perché più comprensibile per un paziente, è quella del dott. Roberto  Labianca (per vedere le 22 slide e sentire le spiegazioni della dott. Labianca si deve entrare nel Virtual meeting (Atti del Congresso on line) e cliccare su "Nuovi antiangiogenici nel tumore gastrico: rilevanza clinica".
Prima spiego da non oncologo che cos'e l'angiogenesi? Trovo nel sito dell'AIRC una comprensibile definizione dell'Angiogenesi  (Tagliare i viveri al tumore). I tumori possono essere aggrediti togliendo loro i rifornimenti. Questi arrivano attraverso il circolo sanguigno, che trasporta le sostanze nutritive necessarie alla moltiplicazione incontrollata delle cellule. Non a caso le masse tumorali sono in genere più ricche di vasi di un tessuto normale. Questo fenomeno è noto col nome di angiogenesi, cioè formazione di vasi. Negli ultimi anni sono stati prodotti diversi farmaci che agiscono su questo meccanismo: sono i cosiddetti inibitori dell'angiogenesi, il più noto dei quali è un farmaco biologico, il bevacizumab, usato nel cancro del colon, del polmone, del rene e in molti altri tumori solidi. Come funziona l'angiogenesi? Le cellule tumorali producono una sostanza che funge da fertilizzante per i vasi sanguigni e ne promuove la crescita: si chiama Vascular endothelial growth factor A - Fattore di crescita dell'endotelio vascolare (VEGF-A). Senza questa sostanza i vasi non riescono a svilupparsi e il tumore non riceve abbastanza nutrimento, né ossigeno. Le cellule in breve "appassiscono" e muoiono. Il bevacizumab blocca l'azione del VEGF-A e contribuisce a tenere a bada la malattia.
Per una maggiore comprensione dell'Angiogenesi vedere anche il filmato del prof. Danesi: http://youtu.be/QDziq0f0WSI.
Ma torniamo al dott. Labianca, nella terza slide che riporto, presenta i dati del Cancro Gastrico in Italia: netta diminuzione dei casi dal 1985 al 2014, da 20.000 a 14.400;  nella Radical Surgery (Chirurgia Radicale) siamo passati dal 45% del 1985 al 70% del 2014; la sopravvivenza a 5 anni in pazienti con resezione radicale è passata dal 20-30%  del 1985 al 60% del 2014. Con la slide 12 il dott. Labianca affronta il tema delle terapie usate nel Carcinoma Gastrico Avanzato: Localmente avanzato e Metastatico. Nella slide si fa uso della scala Eastern Cooperative Oncology Group (ECOG) Performance Status (PS) che è ampiamente usata per quantificare lo stato funzionale dei pazienti affetti da cancro ed è un fattore importante che determina la prognosi in un certo numero di tumori maligni.

Faccio notare, per la comprensione delle slide successive, che un trattamento chemioterapico viene definito di prima linea quando viene somministrato a pazienti non pretrattati, ovvero che non hanno mai ricevuto una chemioterapia. Si parla di trattamento di seconda, terza, quarta  e ulteriore linea quando si cambia lo schema di chemioterapia perché la malattia è in progressione ed è necessario usare altri farmaci o la chemioterapia di prima linea non ha ottenuto i risultati desiderati e/o ha provocato delle tossicità non sostenibili dal paziente. Nel mio caso: prima linea cisplatino, xeloda e taxotere; seconda linea cisplatino e xeloda; terza linea ipilimumab.

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