Se desidera una seconda opinione,
la chiederò al mio computer
|
La seconda opinione è un diritto, è un articolo di Riccardo Renzi apparso sul CORRIERE DELLA SERA di lunedì 5 maggio 2014.
E' normale che i giornali, di carta e online, che si
occupano di salute ricevano spesso lettere di pazienti che si lamentano dei
loro medici, di cui denunciano vere o presunte malefatte. L'esperienza ci ha
insegnato a gestire queste situazioni, attenti a non criminalizzare nessuno e a
non gridare subito allo scandalo di malasanità. Ma ci sono lamentele per le
quali ci sentiamo di prendere immediatamente le parti del paziente: sono i casi
in cui i cittadini riferiscono di essere stati letteralmente maltrattati da un
medico perché si sono rivolti anche a un altro specialista per avere conferma
di una diagnosi o di una prescrizione, per aver richiesto in pratica la famosa
second opinion. Pensavamo che questa giusta prassi fosse ormai accettata e
«digerita» anche dai medici italiani, ma evidentemente non è così, vista la
maggior frequenza di queste segnalazioni. Ora, fermo restando che di questi tempi
sta diventando un lusso ottenere anche la prima opinione, è bene ricordare che
quelli che possono o riescono con il Servizio sanitario nazionale a ottenerne
anche una seconda opinione, non fanno che esercitare un loro diritto, che deve essere
rispettato dal medico.
A fronte di una diagnosi importante, la seconda opinione, fornita da uno specialista e non da medici improvvisati o santoni, non solo
è una possibilità in difesa del paziente (e infatti è citata nella Carta dei
diritti del malato proposta da Umberto Veronesi), ma è anche una buona regola
sanitaria. Non a caso si tratta di una prassi riconosciuta e promossa (per
alcune diagnosi, obbligatoria) da diversi sistemi sanitari e dalle
assicurazioni private americane, se non altro perché una diagnosi sbagliata è
anche uno spreco di risorse. È inoltre accertato che il paziente confortato e
rassicurato da una seconda opinione è un paziente migliore, perché accetta e
aderisce meglio alle cure. Al di là poi delle regole razionali, etiche o
economiche, sarebbe bene che venisse semplicemente riconosciuto un «diritto
all'ansia» del malato, negli studi medici dove la seconda opinione è vista come
un insulto alla professione (o all'ego ipertrofico del titolare) e anche nei
Pronto Soccorso, dove si fa pagare il ticket a quelli che si sentono male, ma
che non dimostrano di avere qualcosa di grave. Perché il medico che non sa valutare e accettare le paure dei malati non
è un buon medico.
*************************************
Seconda Opinione presso l'AULS della
Romagna
AUSL della Romagna, Rimini Chirurgia generale RN Ogni Paziente ha diritto ad un trattamento scrupoloso.
E’ tuttavia naturale che ogni Caso Complesso sia tenuto in particolare
considerazione, per le difficoltà ed i rischi che può comportare. Molto spesso
ci avvaliamo della Consulenza e Collaborazione di Specialisti esterni, anche se
non sempre informiamo il Paziente di questi scambi di “Pareri Tecnici”, che
comunque compaiono nella Cartella Clinica. Tutto questo lo riteniamo
fondamentale per migliorare i nostri risultati. Quando le Seconde Opinioni,
vengono richieste autonomamente, dal Medico di Reparto sono completamente a
carico dell’Ospedale.
Nel caso desideraste un “Secondo Parere”, anche quando il Medico di Reparto non lo ritenga necessario, non avrete che da chiederlo. Non è solo un diritto del Paziente, ma è un nostro dovere fornire una accurata documentazione clinica ed aiutarVi ad ottenere il parere più qualificato. L’unico problema è che l’Ospedale non potrà, in questo caso, far fronte alle spese esterne, che saranno tutte a carico del paziente.
Se non avete già uno Specialista di Vostra fiducia, saremo a disposizione per fornirVi un elenco di Specialisti Italiani e Stranieri di riconosciuta serietà e competenza. La nostra personale esperienza di “Seconda Opinione” è iniziata nel 1996, può contare ormai su più di 2000 consulenze effettuate, ha ottenuto grandi consensi e l’approvazione del Ministro della Sanità.
Nel caso desideraste un “Secondo Parere”, anche quando il Medico di Reparto non lo ritenga necessario, non avrete che da chiederlo. Non è solo un diritto del Paziente, ma è un nostro dovere fornire una accurata documentazione clinica ed aiutarVi ad ottenere il parere più qualificato. L’unico problema è che l’Ospedale non potrà, in questo caso, far fronte alle spese esterne, che saranno tutte a carico del paziente.
Se non avete già uno Specialista di Vostra fiducia, saremo a disposizione per fornirVi un elenco di Specialisti Italiani e Stranieri di riconosciuta serietà e competenza. La nostra personale esperienza di “Seconda Opinione” è iniziata nel 1996, può contare ormai su più di 2000 consulenze effettuate, ha ottenuto grandi consensi e l’approvazione del Ministro della Sanità.
Nessun commento:
Posta un commento