Dice Paolo Pietro Bianchi, direttore dell'unità di
Chirurgia mini invasiva all'Istituto Europeo di Oncologia di Milano: Bisogna fare attenzione ai termini che
sembrano «sinonimi». Con il termine «familiarità» si intende, infatti, un
maggior rischio, all'interno di un gruppo familiare, di sviluppare una
malattia. Ma non si deve confondere questo «maggior rischio», con
l’«ereditarietà». Le malattie ereditarie sono quelle geneticamente trasmesse:
questo significa che vi sono alcune mutazioni a livello del Dna che vengono
trasmesse da uno o da entrambi i genitori alla prole secondo le leggi della
genetica.
Il cancro gastrico
ereditario diffuso, ad esempio, è legato a una mutazione di un gene
identificato come CDH1, si manifesta prima dei cinquant’ anni ed è decisamente
molto raro. In generale, tutti i tumori hanno una «familiarità»: vuole dire che
alcuni gruppi familiari hanno una percentuale maggiore di sviluppare tumori di
diversa origine o dello stesso organo. Peraltro, il rischio legato alla
familiarità è molto basso e aumenta in base al numero di familiari affetti
dalla malattia. Chi si trova a vivere questa situazione deve semplicemente fare
controlli più frequenti rispetto al resto della popolazione.
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Se prendiamo ad esempio il cancro alla mammella, abbiamo
che il tumore ereditario varia tra il 5-10 % caratterizzato da mutazioni
genetiche che si trasmettono a discendenti (BRCA1, BRCA2, BRCAX); tumore familiare varia tra il 15-20% descrizione di casi
multipli nella stessa famiglia, senza che vi sia una evidente trasmissione
della malattia da una generazione alla successiva o sia riconosciuto un gene
responsabile; abbiamo alla fine il tumore sporadico (70-75%), correlato a
fattori ambientali in individui che non presentano familiarità, né
ereditarietà.
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Ora scopro che esiste la
Sindrome di Lynch (o cancro colorettale ereditario non poliposico, o
carcinosi ereditaria del colon-retto su base non poliposica, Hereditary Non-Polyposis
Colon Cancer - HNPCC) (dal sito dell'AIRC).È una forma ereditaria di tumore al colon con trasmissione dominante, il che significa che ha una probabilità del 50% di manifestarsi nei figli di chi ne è affetto. Diversamente dalla poliposi adenomatosa familiare, la predisposizione allo sviluppo della malattia non si manifesta con la comparsa di polipi, ma direttamente con lo sviluppo del cancro al colon, in genere intorno ai 45 anni di età. È questa la manifestazione principale della sindrome di Lynch I, mentre quella di tipo II, oltre al tumore al colon, comprende altre possibili neoplasie a livello dell'endometrio, dell'ovaio, dello stomaco, del tratto urinario, dei dotti biliari.
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(Dal sito del Ministero della Salute) Non esiste solo la HNPCC, ma anche la FAP e la MAP.Per approfondire, clicca qui e qui
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