lunedì 19 gennaio 2015

Richard Smith: Morire di cancro è la miglior morte



Richard Smith
Quando Rosie Rosanna Fiorino, vicepresidente dell'Associazione Vivere senza stomaco si può onlus (presidente Claudia Santangelo),  ha segnalato, nel Forum Facebook che coordina dal titolo Vivere dopo il cancro allo stomaco si può,  l'articolo Richard Smith: Dying of cancer is the best death (Richard Smith: Morire di cancro è la miglior morte), pubblicato sul blog del dott. Richard Smith il 31 Dec, 14 | by BMJ, sono andato a vedere il testo l'originale e l'ho tradotto da non  professionista. E' una tesi schok, che ha avuto reazioni contrarie e velenose nei commenti dei lettori nei quotidiani italiani. Eccone uno: Due anni fa ho perso mio marito per un tumore. Auguro al dottore un divertimento simile magari con sua moglie. Sono anch'io membro dell'Associazione e del Forum, quindi un paziente esperto di cancro perchè lo sto sperimentando sulla mia pelle. Sono andato con il ricordo alla litanie delle Rogazioni quando andavo, come chierichetto, al seguito del parroco, in processione nelle campagne del mio paese per supplicare il Padre Eterno di preservare il raccolto dal cattivo tempo: A fulgure, et tempestate, Libera nos domine. Poi seguivano tutte le altre litanie, ed una di queste diceva: A subitanea et improvvisa morte, Libera nos domine. La motivazione di questa prece era che morendo improvvisamente non c'era il tempo di pentirsi dei propri peccati. Le motivazioni del dott. Smith sono diverse, non si parla di confessione per non andare all'inferno ma della possibilità di sistemare le questioni relazionali ed economiche che spesso abbiamo in sospeso. E papa Francesco come la pensa sul tema del dolore? Ho detto al Signore, ha ffermato nel recente viaggio nelle Filippine, Ti chiedo solo una grazia Signore, che non mi faccia male perché non sono coraggioso di fronte al dolore, sono molto timoroso (si riferiva alla possibilità di rimanere ferito in un attentato).
E i medici oncologi come la pensano? Il prof. Jonathan Waxman, un oncologo leader presso l'Imperial College di Londra specializzata nel cancro alla prostata, è durissimo  contro Smith: "Non posso essere d'accordo sullo spreco di soldi per la ricerca sul cancro", dice Waxman. "Significherebbe dire che non valeva la pena di fare un investimento che ha portato ad un massiccio miglioramento dei tassi di sopravvivenza. Le morti per cancro al seno sono scese da 17.500 a 11.700 in 25 anni - questo è un risultato favoloso".
Richard Smith è un medico, redattore, e uomo d'affari britannico. E' stato editore della prestigiosa rivista The BMJ (British Medical Journal) fino al 2004. Attualmente è presidente del consiglio di amministrazione dell'ICDDR [ex Centro internazionale per la ricerca sulle malattie diarroiche, Bangladesh] e Presidente del Consiglio di Amministrazione dell'App Patients Know Best. Smith è un sostenitore delle pubblicazioni ad accesso aperto.
Ecco la traduzione di: Morire di cancro è la miglior morte.
Luis Buñuel, regista, surrealista, iconoclasta, moralista e rivoluzionario, pensava spesso alla morte. Ha scritto nel 1982, un anno prima di morire a 83: "A volte si pensa  che più velocemente si muore meglio è, come la morte del mio amico Max Aub, morto all'improvviso durante una partita a carte. Ma io preferirei una morte lenta, prevedibile, che mi permetta di rivisitare la mia vita e dare un ultimo saluto. " Come vorresti morire? Dovete pensarci. Per Buñuel era chiaro come lui non voleva morire. "Non ho paura della morte. Ho paura di morire da solo in una stanza d'albergo, con i bagagli aperti e con una sceneggiatura sul comodino. Devo sapere di chi sono le dita che mi chiuderanno gli occhi. "Una morte ancora più orribile - ha scritto - è quella di uno che è tenuto in vita dai miracoli della medicina moderna, una morte che non finisce mai. In nome di Ippocrate, i medici hanno inventato la forma più raffinata di tortura mai conosciuta dall'uomo: la sopravvivenza". Buñuel, vedendo come Franco morì, trovò pietà per un uomo che odiava. La morte di Franco avvenuta nel 1975 si ricorda ancora come la più orribile, una morte che solo i medici potevano escogitare. Ma mano che un organo andava in crisi i medici cercavano di compensarlo. Come uno studente di medicina ad un anno dalla laurea, ho guardato quella morte con orrore. (…) Buñuel è morto di cancro al pancreas a Città del Messico nel 1983. Ha trascorso la sua ultima settimana a discutere di teologia con un fratello gesuita. Il suo vecchio amico e collaboratore, Jean-Claude Carrière, ha scritto: "Luis ha aspettato la morte per molto tempo, come un buon spagnolo, e quando morì era pronto. Il suo rapporto con la morte era come quello che si ha con una donna.  Egli sentiva l'amore, l'odio, la tenerezza, il distacco ironico di una lunga relazione e non ha voluto perdere l'ultimo incontro, il momento dell'unione. 'Spero di morire vivo,' mi ha detto. Alla fine è stato come aveva desiderato. Le sue ultime parole sono state 'Sto morendo'. " Sarai pronto? Sarò pronto?" Ci sono, come ho ripetuto all'infinito, essenzialmente quattro modi per morire: la morte improvvisa; la lunga, lenta morte per demenza; l'alternarsi di alti e bassi per l'insufficienza di un organo, in cui è difficile individuare la fine e con la tentazione dei medici di continuare a curare a lungo; la morte per cancro, dove si può andare avanti per molto tempo, ma anche morire in alcune settimane. Il suicidio, assistito o meno, è la quinta possibilità, ma tralascio per ora questo argomento. Chiedo spesso alle persone come vogliono morire, e la maggior parte di esse preferisce la morte improvvisa. "Questo può essere OK per te," dico, "ma può essere molto duro per coloro che vi circondano, in particolare se non si è riusciti a riconciliarsi con una persona cara. Se vuoi morire improvvisamente, vivi ogni giorno come l'ultimo, facendo in modo che tutte le relazioni importanti siano buone, che i vostri affari siano in ordine, e predisponi le istruzioni per il tuo funerale". La lunga, lenta morte per demenza può essere la più terribile, ti cancella lentamente, ma poi di nuovo quando la morte arriva, può essere solo un bacio leggero. La morte per l'insufficienza di un organo, respiratoria, cardiaca o renale, vi costringe a restare troppo in ospedale e nelle mani dei medici. Così la morte per cancro è la migliore, più simile a quella che Buñuel ha voluto e avuto. Si può dire addio, riflettere sulla vita, lasciare gli ultimi messaggi, forse visitare luoghi speciali per l'ultima volta, ascoltare i brani musicali preferiti, leggere le poesie che avete amato e prepararsi, in base alle proprie convinzioni, per soddisfare il tuo creatore o per godere dell'eterno oblio. Questa, lo riconosco, è una visione romantica del morire, ma è realizzabile con l'amore, la morfina e il whisky. Ma state lontano dagli oncologi troppo ambiziosi e smettiamola di sprecare miliardi cercando di curare il cancro, potenzialmente lasciandoci morire di una morte molto più orribile.

1 commento:

  1. Richard Smith risponde nel suo blog alle contestazioni che il post sulla morte per cancro ha suscitato. Traduco liberamente la parte iniziale...Mi dispiace di aver sconvolto molte persone che hanno il cancro o che hanno avuto una brutta esperienza su qualcuno che sta morendo di cancro [ vedi post precedente]. Non era mia intenzione. L'ho scritto per Il BMJ e quindi soprattutto per i medici. La mia intenzione principale era di invitare la gente a pensare molto di più sulla morte e sul morire, perché sono convinto che sarà un bene per tutti noi e per la nostra società.
    Ho rifiutato tutte le interviste, ma voglio chiarire alcuni punti.
    Inizio chiarendo che le opinioni da me espresse sono solo mie, come tutto quello che scrivo in tutti i miei blog. Esse non riflettono le opinioni di una delle molte organizzazioni alle quali sono associato.
    1. So che morire di cancro può essere orribile, ho sperimentato molti di questi decessi. So anche che mentre il cancro è principalmente una malattia della vecchiaia, è particolarmente tragico quando fa morire un bambino o un giovane..
    2. Ho scritto un pezzo molto più calmo e misurato su " Una buona morte ", e mi farebbe piacere che qualcuno lo leggesse.
    3. La morte per qualsiasi causa può essere un'esperienza terribile, soprattutto se non si è preparati. Per i nostri antenati (e non molto distanti) la preparazione alla morte era centrale per la loro esistenza, e penso che la nostra società, e per la maggior parte delle società dei paesi sviluppati, siano peggiorate dal nostro rifiuto della morte. Penso che sia giusto che il mio post abbia causato discussioni sulla morte....continua

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