Da oncoinfo news del 19
dicembre 2014
In attesa di una prossima,
più corposa rassegna sull’argomento, intanto qualche semplice numero sulla
penetrazione di Twitter in oncologia, partendo dai dati recentemente analizzati
da un noto oncologo blogger americano, Matthew Katz, e pubblicati online sul
Social Media Health Network della Mayo Clinic.
Sono stati presi in considerazione i dati relativi al twitting relativo ai congressi ASCO dal 2012 al 2014. In effetti, la crescita è impressionante. Perché l’ASCO? Perché è la società scientifica internazionale forse in testa tra quelle che utilizzano di più ed in modi diversi i social media, mostrando una crescita continua nell’utilizzo di Twitter. Katz ha preso in esame i tweet postati da una settimana prima di ogni congresso a due settimane dopo la loro conclusione.
Innanzitutto, salta all’occhio il numero dei tweet del 2012 (9.770) cresciuti a 15.120 nel 2013 ed a 38.896 nel 2014. Ma chi li ha scritti e trasmessi? Nel 2012 gli utenti di Twitter sull’ASCO erano stati 1.862, mentre quest’anno sono stati 7.284, con una crescita nei due anni del 291%.
Restano sul tappeto molte domande. Quindi, se la condivisione delle informazioni ai congressi oncologici segue un trend così buono, è bene che le società scientifiche stesse guidino le conversazioni in modo proattivo, popolando gli hashtag dei convegni? O devono piuttosto lasciare tutta la responsabilità del processo ai partecipanti alla riunione? Sarebbe utile sapere cosa ne pensate.
Sono stati presi in considerazione i dati relativi al twitting relativo ai congressi ASCO dal 2012 al 2014. In effetti, la crescita è impressionante. Perché l’ASCO? Perché è la società scientifica internazionale forse in testa tra quelle che utilizzano di più ed in modi diversi i social media, mostrando una crescita continua nell’utilizzo di Twitter. Katz ha preso in esame i tweet postati da una settimana prima di ogni congresso a due settimane dopo la loro conclusione.
Innanzitutto, salta all’occhio il numero dei tweet del 2012 (9.770) cresciuti a 15.120 nel 2013 ed a 38.896 nel 2014. Ma chi li ha scritti e trasmessi? Nel 2012 gli utenti di Twitter sull’ASCO erano stati 1.862, mentre quest’anno sono stati 7.284, con una crescita nei due anni del 291%.
Restano sul tappeto molte domande. Quindi, se la condivisione delle informazioni ai congressi oncologici segue un trend così buono, è bene che le società scientifiche stesse guidino le conversazioni in modo proattivo, popolando gli hashtag dei convegni? O devono piuttosto lasciare tutta la responsabilità del processo ai partecipanti alla riunione? Sarebbe utile sapere cosa ne pensate.
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