venerdì 27 giugno 2014

Mamma voglio che tu stia bene: il cancro della mamma raccontato ad un bambino



Ho trovato in internet un libricino dal titolo: Mamma voglio che tu stia bene. E' stato scritto da Beatrice Chiodini, psicologa (Humanitas) che ha superato con grinta l’esperienza personale di un cancro al seno.
“Mamma voglio che tu stia bene” è un libro illustrato pensato per i bambini. Descrive, attraverso gli occhi di Filippo, sette anni, la malattia della sua mamma, raccontando i cambiamenti che avvengono nella sua vita e la capacità di adattarsi alla nuova situazione, superando le paure. I bambini hanno bisogno di sapere cosa sta succedendo e a cosa andranno incontro: non è sempre facile ricordarsi di questa esigenza in un momento emotivamente difficile come quello che segue la diagnosi. Questo libro offre consigli su come affrontare con serenità
il momento della comunicazione con i propri figli.  Si legge nell'introduzione: La non-spiegazione lascia il bambino nell’incertezza e nello spavento, che porteranno inevitabilmente ad una condizione di angoscia e confusione, rendendo l’evento più traumatico di quello che già è di per sé. Persino una verità infelice sarà migliore dell’insicurezza di non sapere. Non potrete impedire ai vostri bambini di sentirsi tristi, ma condividendo i vostri sentimenti e dando loro informazioni, potrete sostenerli nella loro tristezza.
Anche quando un bambino cade e si fa un graffio, il dolore dipende da come l’adulto lo incoraggia ad affrontarlo. Talvolta basta soffiare sulla bua per far sparire il dolore.
“Questo perché al dolore del graffio non si aggiunge la sofferenza della rappresentazione del graffio, ma la trasformazione della sofferenza in un evento piacevole di scambio con la figura protettiva” (Cyrulnik, 2002).

È quindi davvero importante offrire delle informazioni, fornire loro delle spiegazioni affinché possano comprendere in modo esauriente e non ansiogeno ciò che avviene intorno e soprattutto dentro di loro.
È a partire da queste considerazioni che nasce l’idea di scrivere questo libricino. La storia di Filippo, raccontata con il linguaggio e con gli occhi di un bambino, vuole essere uno strumento per aiutare i genitori ad aiutare i loro figli. Attraverso un excursus tra avvenimenti ed emozioni, caratterizzato da una scelta cromatica che sottolinea, pagina per pagina, l’intensità dell’emozione legata ad ogni specifica fase del percorso medico-clinico (il rosso, l’arancio e il giallo per le emozioni più intense e di allerta, il verde, il blu e l’azzurro per le fasi più distese), il bambino, insieme a voi, avrà modo di meglio comprendere cosa stia avvenendo attorno a lui e alla sua mamma. La lettura della storia di Filippo legittimerà il vostro bambino nel provare le emozioni meno piacevoli, come rabbia e tristezza, e gli darà modo di scoprire quanto sia importante esternarle per poterle comprendere ed accettare.

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