lunedì 23 giugno 2014

Sono amato e circondato dai merli...ma Lui dov'è?

Carissimi, vi propongo una predica domenicale sulle meraviglie e sulle insidie della natura e sul significato della nostra esistenza, in particolare di quelli che soffrono. Forse dovevi fare il prete, mi dirà qualcuno!! Nella prima foto si vedono i merlotti del terrazzo sud prima di spiccare il volo verso il mondo, anche per loro pieno di insidie, era la terza nidiata che seguivo. Ma la vita continua, nel terrazzo nord sono nati quattro merlini (nella seconda foto se ne vedono due con la bocca aperta in attesa del cibo), prima nidiata, sarà un gran lavoro per la merla e il merlo allevarli, quanti viaggi dovranno fare per procurare il cibo ai quattro affamati. Devo concludere che sono amato dai merli, i miei sono gli unici terrazzi dove vengono ospitati e seguiti, negli altri vengono cacciati perchè sporcano. Ed ecco la predica:"Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, né mietono, né ammassano nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non contate voi forse più di loro?" Speriamo, ma non sempre Lui interviene, anzi quasi mai per quello che ci è dato verificare, forse per lasciare a noi la responsabilità di farlo. Nulla però viene dato gratis, quanta fatica per alcuni, non per tutti, nel procurare il cibo e quante insidie riserva la vita agli animali e agli uomini: malattie, carestie, guerre, predatori di tutti i tipi...muore di fame, in media, un bambino ogni cinque secondi. Chiedo agli amici: Lo sai quanto vive un merlo? Non lo sanno!! Ho trovato che in libertà a causa delle insidie, del freddo e degli uccelli rapaci vivono 2-3 anni, mentre in cattività anche 12-14 anni. Qualcuno mi dice: Ma quella chiusa dentro una gabbia non è vita!! Gli rispondo: Meglio vivere un po' di più sotto chemio, per chi ha la fortuna di cronicizzare un cancer, che morire prima senza chemio? Rimangono perplessi!! Ma alla fine di tutti questi ragionamenti, ecco la grande domanda: Lui dov'è? Chi sa dare una risposta? Sono scivolato sui grandi interrogativi della nostra esistenza. Mi sono dimenticato ciò che affermava il grande Galileo: "Meglio trovare una verità, benchè piccola, che discutere lungamente delle massime questioni senza conseguire nessuna verità" (modificato il 25.06.14)
merli del terrazzo sud pronti a spiccare il volo
merli del terrazzo nord, appena nati..hanno fame

1 commento:

  1. […] durante gli anni in cui si scatenò la furia di Auschwitz Dio restò muto. I miracoli che accaddero furono unicamente opera degli uomini […]. Ma Dio tacque. Ed ora aggiungo: non intervenne, non perché non volle, ma perché non fu in condizione di farlo. Per ragioni che in modo decisivo derivano dall’esperienza contemporanea propongo quindi l’idea di un Dio che per un’epoca determinata – l’epoca del processo cosmico - ha abdicato a ogni potere di intervento nel corso fisico del mondo […]. Hans JONAS, Il concetto di Dio dopo Auschwitz. Una voce ebraica, Genova, Il melangolo, 1993, p. 35.

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