sabato 14 giugno 2014

I merli e il cancer di Giovanni: referto tac del 6 di giugno




felce terrazzo sud, vedi nido a lato
merlotti terrazzo sud













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nido terrazzo nord, non si vede

uova terrazzo nord

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il referto della mia tac con mdc
Cari amici, vi aggiorno sulla mia situazione oncologica. Scusate se parto da lontano: dai merli sui miei terrazzi. Per motivi di mobilità domestica, abito da un paio d'anni, come ho già detto, in un piccolo appartamento, in un condominio con l'ascensore; prima ho dimorato in un appartamento a schiera su tre piani con tante scale. In questo nuovo appartamento ci sono due poggioli ben protetti: uno a sud, dove non piove mai, ed uno a nord, più grande, ma meno protetto dalle intemperie. Nella grande felce del terrazzo a sud una merla ha già fatto per ben tre volte il nido, deposte le uova e covate. Le prime tre uova non sono state covate, spaventata è scappata lasciandole nel nido (ho conservato il nido). La seconda covata è andata a buon fine, tre uova è tre bei merlotti (anche questa volta ho conservato il nido). La terza covata è in corso, quattro uova e tre bei merlotti, vedi foto. Ieri doveva venire il tecnico per la pulizia della caldaia che si trova dietro la felce, ma per non spaventare la merla e i suoi piccoli ho rinviato la pulizia.
Quando aveva cominciato a costruire il nido, per aiutarla le ho posizionato il vecchio nido che avevo conservato. Ma evidentemente l'istinto ha prevalso ed ha foderato il vecchio nido con nuove pagliuzze. E no Giovanni - mi ha detto  - non mi freghi, tu andresti ad abitare in una vecchia casa senza dare una mano di colore? Nel terrazzo a nord, in mezzo ad una ortensia e un geranio scaccia zanzare, un'altra merla, forse imbeccata dalla prima sull'accoglienza di Giovanni, ha deposto quattro uova ed ora le sta covando (vedi foto). E' una merla con il becco giallognolo, sembrerebbe quasi un maschio (i maschi hanno il becco giallo). Ho chiesto la consulenza di Franco, l'ortolano che coltiva l'orto di fronte al mio condominio, acuto osservatore della fauna locale: Anche i merli invecchiano come gli uomini - è stata la sua risposta- quindi il becco ingiallisce col tempo, come i capelli degli uomini imbiancano.
Dice la mia vicina di casa, coetanea e di religione mormone: Giovanni i merli portano fortuna, sono di buon auspicio. Mi sovviene l'ornitomanzia, l'antica pratica greca di leggere auspici nel comportamento degli uccelli, equivalente a quella degli auguri del mondo etrusco e romano. L'ornitomanzia viene menzionata diverse volte nella versione della Bibbia dei settanta, ma viene espressamente vietata.  Proibita o no, io ho deciso di badare ai merli perche nei campi adiacenti hanno vita dura a causa delle cornacchie e delle gazze; gli altri condomini distruggono i nidi perchè sporcano i terrazzi. In libertà, a causa del freddo, delle cornacchie e delle gazze, i merli vivono due o tre anni, mentre in cattività anche 10-12 anni. Meglio due anni da liberi o 10 nella voliera? Meglio due anni senza chemio o 10 con la chemio? Ornitomanzia o no, in effetti la tac del 6 luglio fatta allo IOV, che riporto e spiego, è buona; la sperimentazione con ipilimumab sembra funzionare. Mi dispiace per l'amica Maida, passed away, che stava sperimentando ipilimumab + nivolumab. Provo da paziente oncologico esperto, non medico, a spiegare il referto con l'aiuto del web. Ho fatto una tac dell'addome con mezzo di contrasto e tac del torace con e senza contrasto. Ecco la spiegazione del referto: Si confermano le piccole formazioni linfonodali con asse minore massimo pari a 10mm di significato aspecifico = Linfonodi aspecifici = Quando si usa questa formula è perchè si trova un qualcosa che potrebbe non essere presente ma che non è indicativo di una malattia.
Linfonòdo = [comp. di linfo- e nodo] In anatomia, elemento costitutivo del sistema linfatico (detto anche ganglio linfatico, linfoganglio, ghiandola linfatica o linfoghiandola): è un corpicciolo rotondeggiante o ovale, con diametro da 1 a 25 mm, costituito da tessuto linfatico situato lungo il decorso dei vasi linfatici, isolato o riunito a catena con altri linfonodi; rappresenta una stazione di transito del flusso della linfa, di deposito e di rifornimento degli elementi cellulari della linfa, e una sede di produzione dei linfociti per il sangue circolante. Si definisce patologico un linfonodo con diametro dell'asse corto superiore a 10 mm.
Parenchima = [dal gr. παρέγχυμα -ατος, der. di παρεγχέω «spandere»] il termine è stato coniato dal medico greco Erasistrato (sec. 3° a. C.) Tessuto specifico di un organo con struttura compatta (per es., fegato, rene, polmone, tiroide, ecc.). È costituito dalle cellule che conferiscono all’organo le sue caratteristiche strutturali e funzionali. Per es., il p. polmonare è formato dagli alveoli polmonari, il p. epatico dagli epatociti, ecc.; in alcuni organi (per es. il rene), il p. è suddiviso in una parte corticale e una midollare. Il parenchima si distingue dal tessuto di sostegno o stroma (di origine connettivale), che costituisce la trama fondamentale dell’organo e contiene elementi quali i vasi ematici e i nervi.
Vie biliari non dilatate = Il sistema biliare drena la bile prodotta nel fegato dagli epatociti verso la cistifellea per l'immagazzinamento e verso il duodeno per la secrezione intestinale. È costituito da vasi che si possono dividere in intra- ed extraepatici. Le vie biliari extraepatiche iniziano con i dotti epatici destro e sinistro che si uniscono nel dotto epatico comune. Quest'ultimo si connette al dotto cistico formando il coledoco che sbocca in duodeno (le mie non sono dilatate, buon segno).
Non falde fluide endoaddominali = non c'è presenza di liquido all'interno dell'addome [comp. di endo (dentro) e addome] nel linguaggio medico, che sta o avviene all’interno della cavità addominale: organi, visceri. Anche intraddominali.
Obiettività = Nel linguaggio medico, il complesso degli elementi clinicamente significativi che emerge dall’esame obiettivo della tac.

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