martedì 9 dicembre 2014

James Watson, premio Nobel e persona "orribile", ha venduto la medaglia del Nobel per 4,1 milioni di dollari


Francis Crick e James D. Watson (in piedi),
scopritori della struttura e della funzione del DNA (1953).

James Dewey Watson (Chicago, 5 aprile 1928) è un biologo statunitense, scoprì la struttura della molecola del DNA insieme a Francis Crick e Maurice Wilkins con i quali ricevette anche il Premio Nobel per la medicina nel 1962 per le scoperte sulla struttura molecolare degli acidi nucleici e il suo significato nel meccanismo di trasferimento dell'informazione negli organismi viventi. Che cosa ha combinato questo scienziato? Ha venduto all'asta, per 4,1 milioni di dollari, la medaglia d'oro che viene donata ai vincitori del premio Nobel.
Trovo su "il POST" un articolo molto critico su James Watson dal titolo "James Watson, premio Nobel e persona orribile" di Laura Helmuth – Slate. (2 dicembre 2014)
Ecco alcune affermazioni tratte dall'articolo.
L'uomo che ha contribuito a scoprire la struttura del DNA è un razzista e uno stronzo, dice Slate: ora vende la medaglia del Nobel. (…)
Watson fu anche notoriamente offensivo e arrogante quando lavorò come docente ad Harvard, persino per gli standard di una persona che insegna in quella università. E. O. Wilson, uno dei suoi colleghi, ha detto che tra gli anni Cinquanta e Sessanta era il “Caligola della biologia” per il disprezzo che aveva verso chi studiava qualsiasi altra cosa rispetto alle molecole. Wilson scrisse che, sfortunatamente, Watson aveva avuto un colpo di genio quando aveva appena 25 anni: “Era come se gli avessero dato una licenza per dire tutto ciò che gli veniva in mente e si aspettava di essere preso sempre sul serio”.

Nel 2000 Watson disse durante una conferenza che c’era un nesso tra l’esposizione alla luce solare – quindi il caldo – e la libido, e che “questo è il motivo per cui esistono i latin lover”. Nello stesso discorso disse che le persone magre sono ambiziose: “Ogni volta che fai un colloquio con una persona grassa ti senti in colpa, perché sai che finirai per non assumerla”.
Non ha mai smesso di dimostrare il suo disprezzo per intere categorie di persone, anche dopo le cose che disse nel 2007. Durante una conferenza nel 2012, per esempio, parlando delle donne nella scienza disse: “Penso che avere tutte queste donne intorno renda le cose più divertenti per i maschi, ma probabilmente riduce la loro efficienza”. (…)
Watson ebbe una grande intuizione 61 anni fa sulla struttura fisica del DNA. È uno dei padri fondatori di una branca molto importante e al tempo stesso specifica della biologia moderna, e ha dedicato buona parte della sua carriera allo studio del cancro. Ma non sa un cazzo di storia, di evoluzione umana, di antropologia, sociologia, psicologia e di qualsiasi altro studio un minimo rigoroso sull’intelligenza o la razza. Alla base di tutto c’è un fondamentale fraintendimento da parte sua su come funziona la scienza che lo spinge a credere che la sua esperienza in un livello di analisi – quello molecolare – possa predire qualsiasi altra cosa a livelli più alti di analisi. La struttura del DNA non predice il funzionamento di una cellula, che a sua non volta predice la forma di un organismo, che a sua volta non predice le caratteristiche di una cultura. Non è che l’idea che le persone bianche siano più intelligenti di quelle nere sia un segreto che gli scienziati ci hanno tenuto nascosto per anni fino a quando non se n’è venuto fuori James Watson a rivelarcela. È semplicemente un’idea sbagliata.
Vi invito a leggere anche, su WIRED.it, il seguente articolo: James Watson vende il suo premio Nobel
Il co-scopritore della doppia elica del dna ha deciso di mettere all’asta la medaglia del Nobel. Ha bisogno di soldi e vuole tornare a far parlare di sé.
La storia di James Watson, uno degli scienziati più famosi del ‘900, è un misto di importanti trionfi scientifici e di gaffe terribili, che ne hanno macchiato indelebilmente l’immagine pubblica. Celebre per aver scoperto, insieme a Francis Crick e Maurice Wilkins, (con l’essenziale collaborazione di Rosalind Franklin), la struttura a doppia elica del dna, Watson ha infatti dimostrato negli anni di essere anche un fervido sostenitori di teorie razziste e sessiste, di cui non ha peraltro mai fatto mistero, esprimendosi anzi pubblicamente in più occasioni in favore della supremazia intellettuale dei bianchi, e dell’inferiorità delle donne nella ricerca scientifica. Dopo qualche anno di silenzio, lo scienziato sembra oggi deciso a far parlare nuovamente di sé. La sua ultima bravata? Avrebbe deciso, primo al mondo, di mettere all’asta il suo premio Nobel, o più precisamente la medaglia che viene consegnata all’assegnazione del premio. (…)

Nessun commento:

Posta un commento