dott. Gianpiero Fasola |
Convinto che il paziente oncologico debba essere informato e debba conoscere come siano strutturati i reparti che obtorto collo deve frequentare, chi siano i medici che lo curano e le loro associazioni, copio e incollo l'editoriale di Gianpiero Fasola, presidente CIPOMO, dal titolo: Rappresentare l'Oncologia italiana: possiamo fare di più? Che cos'è il Cipomo? Trovo nel sito del Collegio Italiano dei Primari Oncologi Medici Ospedalieri che è un'associazione senza fini di lucro che ha come scopi principali:
- la tutela e la promozione dell'oncologia medica sotto l'aspetto scientifico, professionale e istituzionale;
- l'attuazione e il potenziamento delle strutture di oncologia medica presenti presso le aziende ospedaliere;
- il favorire la ricerca scientifica interdisciplinare, la formazione del personale e la collaborazione tra i primari oncologi, il Ministero della Sanità e la pubblica amministrazione in genere;
- la promozione delle attività di formazione e di informazione sanitaria presso il pubblico, le associazioni di volontariato, gli organi di stampa.
Del CIPOMO fanno
parte i primari ospedalieri responsabili di unità operative complesse di
Oncologia Medica, quindi medici con responsabilità e potere decisionale.
Ecco l'editoriale del dott. Gianpiero Fasola, direttore
del Dipartimento di Oncologia dell'Azienda Ospedaliero Universitaria di Udine e presidente CIPOMO.
La crescita dell'Oncologia nel panorama del Servizio
sanitario è sotto gli occhi di tutti. Il Congresso Nazionale AIOM di Roma,
appena conclusosi, il Congresso Nazionale CIPOMO di Lazise, i prossimi eventi
CIPOMO di Firenze 2014 (Nuove frontiere organizzative in Oncologia: un
laboratorio aperto) e di Milano 2015 (Cancer and Human Values) con una sessione
all'interno di EXPO, testimoniano passione, dinamicità e capacità di
guardare avanti.Anche in ambito scientifico la nostra disciplina continua a crescere, nonostante il contesto strutturale: il lavoro appena pubblicato dal Gruppo di Alfredo Falcone sul NEJM (primo autore Fotios Loupakis) in collaborazione con molti Centri, è un esempio di ricerca indipendente tutta italiana e di alto livello.
I giovani che hanno affollato il Congresso nazionale AIOM a Roma rappresentano il futuro ed hanno una grande responsabilità: fare di più e meglio, portando "più in là" la bandiera dell'Oncologia italiana. Alcuni di loro, tra pochi giorni, inizieranno a frequentare la prima edizione del Corso OMFT "Oncology Management Fast Track" progettato da CIPOMO e dalla SDA dell'Università Bocconi (e patrocinato da AIOM) per offrire ai "leader" di domani nuovi strumenti di governo e capacità di guida, in un contesto sempre più complesso, dove l'eccellenza e l'attenzione alle risorse sono obiettivi indispensabili.
Tuttavia, in un panorama con molte luci, non dobbiamo nascondere alcune difficoltà. La prima delle quali, a mio parere, è la capacità di rappresentare in modo più efficiente ed efficace, alle Istituzioni sovraordinate, i problemi dei pazienti oncologici e dei professionisti che si prendono cura di loro, assieme alle proposte di soluzione. Alcuni progetti sono partiti (Gruppo di lavoro CIPOMO, AIOM e AGENAS sulle Reti oncologiche), e dopo molte difficoltà, forse riprenderemo il dialogo con AIFA. Facciamo però ancora troppa fatica a far capire che la presenza dei Data Manager (o Coordinatori della Ricerca) nei ruoli del SSN è un investimento che si ripaga; a far decollare davvero le Reti oncologiche (mutuando esempi positivi che già ci sono) o a spiegare che certi ritardi nell'introduzione di nuovi farmaci e le differenze di approccio tra le Regioni sono difficili da giustificare.
Per questo, assieme al past president di AIOM, Stefano Cascinu (che ringrazio per l'ottima collaborazione) ed al Presidente in carica Carmine Pinto, con il quale sono certo che proseguiremo la strada, abbiamo immaginato che una federazione tra le associazioni che rappresentano l'Oncologia italiana potrebbe essere utile. Affidare ad un solo soggetto la rappresentanza delle questioni strategiche, sulle quali vi è evidente convergenza di obiettivi; favorire la specializzazione di mandato negli ambiti di competenza (clinico-professionale e scientifico per AIOM, manageriale per CIPOMO e didattico-formativo per COMU); rafforzare la partnership con le associazioni dei pazienti (già federate nella FAVO): tre strumenti per presentarci più forti e compatti al confronto con Ministeri e Regioni. Se ciò rendesse più efficace la rappresentanza dei problemi, velocizzando le soluzioni, lo sforzo sarebbe ampiamente ripagato. Gianpiero Fasola, Presidente CIPOMO.
Nessun commento:
Posta un commento