Trovo su Repubblica.it di Bologna del 25 settembre 2014 il seguente articolo:
Sanità, spending review: al Sant'Orsola le radiografie si fanno col succo di ananas
Usandolo come mezzo di contrasto al posto del Lumirem i costi sono scesi da 14.000 a 380 euro in due anni: stessi effetti dal punto di vista clinico
Spending review al succo d'ananas: passando dal farmaco Lumirem al succo d'ananas come liquido di contrasto liquido di contrasto per le risonanze magnetiche alle vie biliari, il policlinico Sant'Orsola di Bologna, così, ha abbassato questa specifica voce di spesa da 14.000 a 380 euro in due anni. A spiegarlo è Marco Storchi, responsabile dei servizi di supporto alla persona del policlinico, che oggi insieme alla direttrice amministrativa Maria Cavazza ha incontrato la stampa per illustrare un più articolato piano di razionalizzazione della spesa.
Il succo d'ananas, rispetto al Lumirem "dà gli stessi effetti dal punto di vista clinico", afferma Storchi, con vantaggi non solo dal punto di vista economico: il paziente, infatti, deve bere del succo di frutta e non un "beverone" farmacologico. Spulciando sul web, si trovano diverse "tracce" sulla possibilità di utilizzare l'ananas come liquido di contrasto orale. Al Sant'Orsola la soluzione è stata adottata già da un paio di anni: "l'abbiamo scoperto- sottolinea Storchi- parlando con medici e radiologi, cuochi e dietisti", cioè mettendo in connessione le diverse professionalità presenti nel policlinico.
"Come liquido di contrasto per la colangiografia usiamo il succo
d'ananas già da due anni - spiega all'AdnKronos Rita Golfieri, primario del
reparto di Radiologia del Sant'Orsola - vale a dire che è stato utilizzato già
per circa 800 pazienti. E sono molti i centri che si occupano di patologie del
fegato che utilizzano il medesimo sistema da tempo".
"Una volta si usava il Lumirem, che è un prodotto a base di ioni di ferro - prosegue il primario - poi abbiamo scoperto che il succo d'ananas, non necessariamente puro al 100%, funziona infatti anche quello non di marca, aveva lo stesso effetto: ovvero cancellare l'iperintensità del segnale bianco del succo gastrico duodenale". In sostanza, "basta che il paziente beva due bicchieri di succo d'ananas - prosegue Golfieri - e con un metodo che è anche molto piacevole, otteniamo lo stesso effetto superparamagnetico", quello cioè che consente di eliminare dall'immagine gli elementi che disturbano l'esame radiologico delle vie biliari, ai fini della diagnosi.
Complessivamente, da due anni a questa parte il Sant'Orsola ha risparmiato così circa 14 mila euro per l'acquisto del Lumirem, utilizzato comunque per altri tipi di esami che necessitano di un liquido di contrasto. Comprando il succo d'ananas, infatti, in due anni sono stati spesi solo 380 euro. Un netto contributo, dunque, alla spending review in campo sanitario.
"Una volta si usava il Lumirem, che è un prodotto a base di ioni di ferro - prosegue il primario - poi abbiamo scoperto che il succo d'ananas, non necessariamente puro al 100%, funziona infatti anche quello non di marca, aveva lo stesso effetto: ovvero cancellare l'iperintensità del segnale bianco del succo gastrico duodenale". In sostanza, "basta che il paziente beva due bicchieri di succo d'ananas - prosegue Golfieri - e con un metodo che è anche molto piacevole, otteniamo lo stesso effetto superparamagnetico", quello cioè che consente di eliminare dall'immagine gli elementi che disturbano l'esame radiologico delle vie biliari, ai fini della diagnosi.
Complessivamente, da due anni a questa parte il Sant'Orsola ha risparmiato così circa 14 mila euro per l'acquisto del Lumirem, utilizzato comunque per altri tipi di esami che necessitano di un liquido di contrasto. Comprando il succo d'ananas, infatti, in due anni sono stati spesi solo 380 euro. Un netto contributo, dunque, alla spending review in campo sanitario.
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