dipinto di Monika Zerbetto,
mi assomiglia?
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Il gray (simbolo Gy) è l'unità di misura della dose
assorbita di radiazione del Sistema Internazionale. Un'esposizione di un gray
corrisponde a una radiazione che deposita un joule, (definito come 1 kg·m²/s²),
per chilogrammo (simbolo: kg), di materia (sia tessuti biologici sia qualsiasi
altra cosa). Per leggere le attività del reparto di Radioterapia e Medicina Nucleare, clicca qui.
La radioterapia (vedi Wikipedia) è una
terapia medica consistente nell'utilizzo di radiazioni ionizzanti. La
radioterapia è utilizzata soprattutto nel trattamento di forme di tumore,
infatti utilizza un fascio di fotoni penetranti, di 5-10 MeV di energia, per
danneggiare il patrimonio genetico delle cellule malate e impedire così che
proliferino, mentre è poco impiegata in patologie non oncologiche. La
radioterapia può essere curativa in un certo numero di tipi di cancro, se
confinati in una zona del corpo. È prassi comune combinare la radioterapia con
la chirurgia, con la chemioterapia, con l'ormonoterapia e l'immunoterapia. Lo
scopo esatto del trattamento (curativo, adiuvante, neoadiuvante, terapeutico o
palliativo) dipenderà dal tipo di tumore, dalla posizione e stadio, nonché
dalla salute generale del paziente. Le radiazioni ionizzanti utilizzate in radioterapia sono
in grado di danneggiare il DNA del tessuto bersaglio. Le cellule tumorali sono,
in genere, scarsamente capaci di riparare i propri danni e quindi vanno
incontro a morte cellulare. Per risparmiare tessuti sani, ad esempio pelle o
organi che la radiazione deve superare per arrivare al tumore, i fasci delle
radiazioni vengono sagomati e rivolti da diverse angolazioni, intersecandosi
nel centro della zona da trattare, dove perciò vi sarà un quantitativo di dose
assorbita totale superiore che nelle parti adiacenti.
Diario dalla Radioterapia
Riporto alcuni post che avevo scritto durante la degenza.
Le pareti del reparto della
radioterapia sono colorate dai pannelli decorativi dipinti dagli studenti
delle classi 4A e 4D del liceo artistico Modigliani di Padova in collaborazione
con la prof. Bressan Teresa; sono stati realizzati nel 2010. Ha scritto la
studentessa Chiara Bazza, che ho conosciuto, come dedica ai pazienti
oncologici: ...ora i colori riempiono il
tempo e mantengono vivo il ricordo della tua gioia di vivere...questi pannelli sono un bell'esempio
di dialogo intergenerazionale, bravi ragazzi, docenti e presidi, la
solidarietà viene prima di tutto.
In alto uno dei pannelli, nel dipingerlo la studentessa
Zerbetto Veronika si è ispirata a me?
Al 3° giorno di ricovero ho fatto il centramento della parte da irradiare
nella sede centrale dello IOV che dista 300 metri da dove sono ricoverato...perché lì? Stanno
cambiando il dispositivo del centramento, quindi viaggio in ambulanza con gli
scossoni delle buche. Scopro che a causa di un sottopassaggio troppo basso, che collega la parte est con quella ovest dell'Ospedale, le ambulanze
sono state irrigidite e quindi gli ammortizzatori non funzionano. I barellieri
hanno viaggiato a velocità di tartaruga. Arrivati ho dovuto attendere il mio
turno per la tac e il centraggio. Lo hanno fatto tre giovani simpatici e aitanti, due erano tecnici radiologi e uno specializzando in
radioterapia al 2° anno: spiritosi, gentili e simpatici. Ci sarebbe molto da dire
sul centramento ma lo riservo ad altra data.
Barbara, coordinatrice infermieristica |
Trovo nel sito dell'Aimac a
proposito di cosa dire ad un paziente oncologico quando vai a trovarlo:
"Il silenzio potrebbe risultare pesante e difficile da sopportare, allora
potremmo essere tentati dal coprirlo con mille parole ‘vuote', dimenticando
che, invece, anche il silenzio comunica e può significare rispetto, vicinanza
emotiva e affetto. Allora è importante potersi fermare, prendere del tempo,
ascoltare noi stessi e quello che stiamo sentendo,
arrivando anche a riconoscere eventuali emozioni di rabbia, paura, sconforto e
stanchezza. Essere sinceri con noi stessi ci consente di essere autentici anche
col nostro interlocutore, aprendoci ad un ascolto attivo nei suoi confronti.
Ascoltare, non solo sentire, provare a metterci nei panni dell'altro, lasciarlo
parlare e permettergli di dire quanto desidera comunicare in quel momento,
saper tollerare i silenzi, evitare di esprimere giudizi o di dare
interpretazioni e consigli non richiesti."
Giovanni: Come sempre non è facile
comunicare con un paziente oncologico quando è in terapia o ricoverato...la confusione non giova, non raccontate le vostre piccole magagne
di salute...meglio un sorriso rispetto a tante parole. Visitare gli infermi è una delle opere di misericordia corporali ma spesso si tramutano in stress per l'infermo, più della visita il paziente ha bisogno di aiuto.
Il pranzo della domenica |
Domenica 7 e 14 settembre. Mentre sto scrivendo questo post un giovane sacerdote africano e l'amico Roberto,
al quale mi legano trascorsi dolomitici, da trent'anni tutte le domeniche
fa da chierichetto e da volontario, stanno celebrando la messa nel piccolo
atrio...sono pochi i pazienti e pochi gli ospiti...ma le preghiere si dice
passano sette muri...la giornata è bella...il personale continua i suoi lavori:
sacche, iniezioni ...ho fatto colazione... è sempre un rebus, se prendi lo
yoghurt, non può prendere tè o caffè latte...ho preso anche la piccola
tavoletta di burro e un vasetto micro di marmellata, però non mi danno le fette
biscottate, ho i Pavesini da casa per fortuna...buona domenica a tutti.
Domenica 14 settembre 2014:
Vangelo di Giovanni (3, 13-17) con Esaltazione della Santa Croce "Bisogna
che sia innalzato il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in lui abbia la
vita eterna" In quel tempo, Gesù disse a Nicodemo: "Nessuno è mai
salito al cielo, se non colui che è disceso dal cielo, il Figlio dell’uomo. E
come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il
Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna. Dio
infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque
crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna.
Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui". Parola del Signore
Commento mio: Si esalta la Croce, la sofferenza di Gesù, ma dove mi trovo e soprattutto nel piano superiore dove ci sono le degenze dei pazienti che fanno la chemio, la sofferenza è di casa, quindi siamo in piena sintonia ...la sofferenza di alcuni malati di cancer che vedo, osservo, ascolto e compatisco (patisco insieme) non ha nulla da invidiare alla sofferenza di Gesù, anzi.. mistero della Vita e dell'Universo...buona domenica, forza e coraggio
Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui". Parola del Signore
Commento mio: Si esalta la Croce, la sofferenza di Gesù, ma dove mi trovo e soprattutto nel piano superiore dove ci sono le degenze dei pazienti che fanno la chemio, la sofferenza è di casa, quindi siamo in piena sintonia ...la sofferenza di alcuni malati di cancer che vedo, osservo, ascolto e compatisco (patisco insieme) non ha nulla da invidiare alla sofferenza di Gesù, anzi.. mistero della Vita e dell'Universo...buona domenica, forza e coraggio
Vivace scambio di opinioni tra
il medico e una paziente che non vuole restare in pigiama o camicia da
notte...è vestita come una persona normale...dice il medico: lei è una paziente e deve vestirsi
come tale, altrimenti la scambiamo per una visitatrice...piccole incomprensioni
da ospedale, non si devono creare fastidi....anche il mio look non è molto da
ospedale, pantaloncini corti e maglietta ma ho il busto.
Il mio compagno di stanza ha
cinque anni più di me, è una persona squisita, molto gentile, non ha i miei
problemi ma altri piuttosto seri...è spesso addormentato. Quando i medici
nell'ordinario giro quotidiano gli chiedono come si sente, si sveglia e
risponde sempre che sta bene...un bell'esempio di dignità umana. E' un
volontario CEAV (Cancro e Assistenza Volontaria) da sette anni, domenica ha
ricevuto dalla Croce Verde di Padova un attestato ed una medaglia, riconoscimento per i dieci anni di impegno anche in quella Associazione. Forse,
quasi sicuramente, questi suoi trascorsi nel volontariato lo aiutano a capire la sua situazione e anche la
nostra.
E' uscito un paziente che
ha fatto una cura neoadiuvante di chemio più radioterapia per un carcinoma gastrico, ora è in attesa
dell'intervento ...gli ho parlato del forum e dell'associazione dei
gastrectomizzati, gli ho detto di iscriversi...mi ha ringraziato.
Sono venuti a trovarmi due ragazzi, Elena e Carlo
che ho aiutato per le vicende scolastiche...Elena bocciata alla maturità in una
scuola paritaria, Carlo ha recuperato con successo due materie, italiano e
matematica anche se il prof. di matematica che gli ha fatto ripetizione gli
aveva detto il giorno prima dell'esame che sapeva poco...nuova tecnica di motivazione? Vi ricordo che l'Associazione che
coordino si chiama Invecchiamento Attivo e Solidarietà Intergenerazionale...ho
ricordato ad Elena, bocciata alla maturità, che io sono diventato preside della
scuola dove mi hanno bocciato (primo anno), quindi niente paura...come è mia abitudine,
forse mi odiano, ho chiesto loro cosa sono i fotoni che mi hanno irradiato,
sono del liceo scientifico, ho spiegato loro la differenza tra quanti di
energia (fotoni) e particelle con massa come i protoni, neutroni e elettroni.
E' venuta a trovarmi Doralba, una
dott.ssa che ho conosciuto di recente, sta terminando la specializzazione
in chirurgia generale (sei anni di specializzazione, mentre la specializzazione
in radioterapia dura solo tre anni)...Doralba è una dott.ssa di origine
colombiana, adottata quando aveva 7 anni da una coppia padovana, bell'esempio
di solidarietà...sarà sicuramente un bravo chirurgo
il letto che mi ha ospitato |
Mi scrive una mattina Fosca, una gastrectomizzata come
me: c'era un bel sole che si alzava all'orizzonte mentre portavo mia figlia a
prendere il treno per Padova e sapete a cosa ho pensato?...ebbene a Giovanni
Chioetto che è sicuramente è sveglio e guarda fuori dalla finestra dell'ospedale la bellissima
giornata che si apre oggi....ebbene Giovanni, ho pensato: "un raggio di
sole lo dedico a te!" Buona giornata, per quanto dura che sia anche oggi
vediamo il sole...Grazie Fosca
Sono tornato a casa il 16.09.14, il letto è libero...la
vita continua...è iniziata la scuola...in bocca al lupo ragazzi.
Ringrazio le persone che sono venute a trovarmi, in particolare Maria Grazia, presidente dell'Associazione CEAV e la supervolontaria Cosima. Ricordo che i volontari CEAV effettuano servizio di volontariato in questo reparto e i volontari AVO nel reparto di oncologia medica al 2° piano. Sono due ottime Associazioni. Dimenticavo di dirvi che ogni volta che mi reco allo IOV trovo persone che ho conosciuto. Anche in Radioterapia ho incontrato un prof. di Scienze, grande conoscitore dei Colli Euganei. Ricordo una piacevole e istruttiva visita guidata da lui al Monte Ceva con una classe del corso serale dell'ITIS Marconi. Dopo una lunga degenza è tornato a casa, in bocca al lupo Antonio.
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