Diego, Studente e Giudice |
(aggionato il 29.10.2014) Ho preso parte il 3 febbraio 2014 alle esequie del
giudice Luciano Fiscon di 58 anni nella Chiesa di Albignasego. L'ho conosciuto tramite il fratello Mario e la cognata Sandra. Era stato per
diverso tempo giudice al Tribunale per i minori, poi al Tribunale civile di Rialto
e, infine, in Corte d’appello, nelle sezioni penali. Lascia la moglie Pinuccia
e le due figlie Silvia e Roberta.
Ora un altro lutto ha colpito la Magistratura. Le sorelle Nella e Bruna, mie amiche, mi hanno avvisato che il giudice
Diego Mattelini è "passed away" all'Ospedale di Verona e che i
funerali si terranno a Padova, dove abitava, giovedì 23 ottobre alle ore 11,
nella sala del commiato del Cimitero Maggiore. Uso il termine "pass
away", utilizzato negli USA perché
dà il senso della continuità e non della frattura netta tra vita e morte. Come
sarà questa interruzione è un grande mistero che ognuno interpreta secondo le
sue credenze, filosofie e ideologie. Non potendo partecipare al commiato, per una visita oncologica, del Giudice
Mattelini, gli dedico un post.Ho conosciuto il giudice Mattelini tramite loro quando ero preside dell'I.T.I.S. "G. Marconi" di Padova e loro erano due amministrative della segreteria. Era stato come me un allievo della scuola; aveva conseguito il diploma di perito chimico, io quello di perito elettrotecnico. Nella foto, tratta dalla pubblicazione che ristampa il libro uscito in occasione del 25° anniversario della fondazione dell'Istituto, Diego Mattelini aveva 18 anni; la foto è stata inserita nel suo fascicolo in occasione dell'esame di maturità. L'ho abbinata a quella più recente in cui veste i panni del giudice; come si cambia in tutti i sensi! L'esistenza di Diego Mattelini non è stata facile. Una malattia importante l'aveva colpito 20enne, ne era uscito bene. Non ce l'ha fatta invece contro il "cancer" che recentemente l'aveva colpito. Il percorso in Magistratura è stato il seguente: Padova, Palmi, Padova, Montepulciano, Treviso e Ferrara. Articoli sul suo "pass away" sono apparsi su diversi quotidiani, riporto quello che ho trovato su estense. com (quotidiano on-line di informazione ferrarese), soprattutto per i commenti che attestano l'umanità e la professionalità del giudice Diego. Formulo ai familiari le più sentite condoglianze, in particolare alla figlia Guia studentessa di giurisprudenza. Le auguro di riuscire a continuare l'opera del padre.
Il tribunale piange il giudice
Mattelini
Il giudice penale era attivo a Ferrara
dal 2009, dove ha seguito alcuni tra i processi più importanti degli ultimi
anniSi è spento a soli 59 anni a Verona, dove era ricoverato da alcune settimane per l’aggravarsi delle sue condizione di salute, il giudice Diego Mattelini, ordinario della sezione penale del tribunale di Ferrara. Attivo nella città estense dal 2009, dopo aver intrapreso la carriera nel 1989, Mattelini era diventato in breve tempo uno dei magistrati più stimati sia per la sua preparazione giuridica che per il costante impegno personale, come dimostrato più volte sia nei grandi processi che in udienze per cause minori ma da cui spesso dipendono la vita e gli interessi dei privati cittadini. Il lutto, avvenuto domenica notte, ha scosso profondamente il tribunale di Ferrara, dove Mattelini era stato in servizio fino a circa due settimane fa svolgendo il proprio lavoro come di consueto, senza lasciar trasparire la preoccupazione per le proprie condizioni di salute. Con l’aggravarsi della situazione è seguito il ricovero a Verona, in una casa di cura specializzata che ieri sera ha reso noto ai familiari la tragica notizia della morte del giudice.
Fin
dal suo arrivo a Ferrara, Mattelini aveva seguito alcuni dei processi penali
più importanti e saliti alla ribalta delle cronache, come i casi “bad boys”
sullo spaccio tra i giovani ferraresi, “Area-Riusa” (concluso con cinque
pesanti condanne per corruzione a tecnici e amministratori pubblici) o sulla
vicenda Solvay (conclusa invece con cinque assoluzioni, poi confermate in
appello). I funerali del giudice si terranno a Padova, dove abitava con la
moglie e una figlia, giovedì 23 ottobre alle ore 11, nella sala del commiato
del Cimitero Maggiore.
Antonio: Faccio
parte delle FF.OO. ed ho avuto il piacere di conosce il Giudice in ambito
professionale … l’Italia deve piangere un grande uomo … un grande giudice!!!
Alessandro: Era
un bravo giudice. Condoglianze alla famigliaPOLIZIA PENITENZIARIA: E’ proprio vero oltre al tribunale piange anche la POLIZIA PENITENZIARIA che stimava e stimerà sempre il GRANDE e UNICO giudice. Un abbraccio alla famiglia. CI MANCHERAI ……TI RICORDEREMO SEMPRE.
Provocatore: NON E’ GIUSTO ERA UN GRANDE GIUDICE E ALLO STESSO TEMPO UNO DI NOI. CI LASCI UN GRANDE VUOTO.
Luca: Giudice d’altri tempi, se ne va a testa alta un grande uomo dal notevole spessore umano, la mia stima si unisce alla profonda commozione
Alfonso: Ho conosciuto per lavoro il Giudice e posso solo dire che non è giusto. Era una persona squisita e sempre disponibile. BUON RIPOSO GRANDE GIUDICE
ARMANDO L'ORIGINALE: grande uomo, grande giudice, persona unica. RIPOSA IN PACE
Brancaleone: Veramente una bruttissima notizia; sono letteralmente senza parole. Riposi in Pace, Signor Giudice.
Salvatore: Sono stato da Lui giudicato, e posso acclamare la grande professionalità, la grande correttezza e l’enorme preparazione giuridica che lo contraddistingueva garantendo sempre in ogni momento tutti i diritti di difesa all’imputato. Grazie sig. Giudice, per averla conosciuta e aver avuto modo di ammirare la sua saggezza e capacità professionale, che Lei possa riposare in pace.
Lucidi: GRANDE GIUDICE, GARANTISTA, MA ALLO STESSO TEMPO SEVERO. IMPARINO DA LUI MOLTI SUOI COLLEGHI. RIPOSA IN PACE
Vincenzo: Riposa in pace Diego ci mancherai
Avvocato: La sua famiglia perde un grande uomo, noi perdiamo un grande giudice.
Connestabile: Augusta persona. Giudice giusto. Sapeva giudicare e sapeva sorridere.
Giuseppe Luogotenente CC: Conosciutolo da Sost. Procuratore a Padova inizi anni ’90, ho potuto apprezzare la sua viva capacità professionale, la sua gradevole ed esemplare autorevolezza, ma soprattutto la sua eccezionale umanità con tutti, che metteva a proprio agio chi aveva a che fare con lui. La sua signora e la sua amata figlia, che stringo in un fraterno abbraccio, ne siano davvero orgogliose. Riposi in pace caro amico dottor Diego.
Sara Ingegnere: Ho collaborato in alcune occasioni con il dottor Mattelini come CTU: un Giudice brillante e preciso, paziente e pronto al sorriso. Sono felice di averla incontrata signor Giudice! Ci mancheranno la sua saggezza, la sua fermezza, i modi gentili, la positività; rimarranno gli insegnamenti e l’esempio che ci ha lasciato. Un ultimo saluto con stima e commozione.
Claudia: Ho appreso ora e sono sgomenta, condoglianze alla sua famiglia e….mi dispiace davvero molto.
Massimo Luogotenente CC: Ho avuto la fortuna di conoscere il Sig. Giudice Dott. Diego, da Sost. Procuratore presso il Tribunale di Padova, negli anni ho sempre apprezzato la Sua preparazione, praticità, autorevolezza, esemplarità e non comune umanità. I suoi consigli professionali e di vita, rimarranno sempre vivi in me e penso in tutte le persone che hanno avuto modo di conoscerlo. Sentite condoglianze alla famiglia. Vi sono vicino, ma ricordate che adesso dal paradiso avrete chi vi proteggerà e guiderà in ogni istante. Riposa in pace grande Giudice e caro amico.
Guia (la figlia del giudice che studia giurisprudenza a Trento): A nome mio e di tutta la famiglia volevo ringraziarvi per le splendide, sincere parole che avete avuto per il mio papà. Sono commossa nel constatare che tante persone lo amano quasi quanto lo amo io. GRAZIE MILLE A TUTTI
Molto
bello anche l'articolo apparso sulla Nuova Ferrara dal titolo: Tribunale
in lutto per il giudice Mattelini
Era un giudice galantuomo, dalla battuta fulminante e intelligente, mai fuori le righe. Sapeva farsi rispettare nelle aule dei suoi processi perchè rispettava tutti: dagli imputati ai legali, anche quelli più giovani, ancora acerbi di codice di procedura penale, che ascoltava con infinita e paterna pazienza. Era malato da tempo, e nelle ultime settimane, per le condizioni peggiorate era stato ricoverato in un centro sanitario a Verona, dove è morto domenica sera: aveva 59 anni, Diego Mattelini, giudice della sezione penale del tribunale di Ferrara, magistrato tra i più anziani ed esperti e apprezzato da tutti. Mattelini, che abitava con la famiglia a Padova, moglie e figlia laureanda in giurisprudenza, era entrato in magistratura nel 1989 ed era arrivato al Tribunale di Ferrara nel marzo del 2009. Conosciuto per il suo equilibrio e la sua concretezza in aula associata al massimo garantismo, aveva presieduto come giudice del collegio e gestito come giudice monocratico diversi processi importanti e delicati celebrati a Ferrara. Tra i tanti quello sulla Solvay (operai malati per sospetto collegamento con il Cvm, che valutò insussistente assolvendo gli imputati), sui 'Bad Boys' (con imputato il figlio di una collega, condannandolo) e 'Area-Riusa’ (per distrazione di fondi pubblici e truffa). Uno su tanti, anche l'omicidio del Sottomura, di un giovane tunisino ucciso con una katana (regolamento di conti per traffico di droga tra marocchini e tunisini) concluso con cinque ergastoli, che aveva deciso con i colleghi dopo anni che non veniva comminata, a Ferrara, la estrema e massima pena del nostro codice penale. La notizia della sua scomparsa è stata resa nota dalla famiglia nella serata di domenica ed è rimbalzata a Ferrara, in tutto l’ambiente giudiziario e forense dove grandissimo è il cordoglio che si registra tra gli addetti ai lavori per questo giudice che tutti definiscono galantuomo. Alessandra Palma, presidente della Camera penale, a nome dell’organismo che raggruppa i penalisti cittadini lo ricorda così: «Abbiamo saputo la notizia e siamo costernati: noi tutti possiamo affermare che era un giudice illuminato, un magistrato molto attento alle garanzie difensive e ancor di più era persona di grande intelligenza e umanità: siamo vicini alla famiglia e ai suoi colleghi». «Come magistrato - rammenta anche personalmente - l’ho sempre trovato corretto e attento alle regole processuali e della difesa. Era persona umana, disponibile al dialogo, e soprattutto rispettoso delle persone e ancor prima degli imputati». Piero Giubelli, presidente dell’Ordine Avvocati di Ferrara non ha dubbi: «Posso dire che per la giustizia cittadina è veramente una grande perdita la scomparsa di un giudice come Mattelini: non lo dico per circostanza, ma perchè era uomo e magistrato preparato e sensibile, e che sapeva dare i giusti spazi a tutte le parti del processo». «Mai maleducato, sempre rispettoso del nostro ruolo di avvocati - aggiunge Giubelli -, chiunque fosse il legale, dal più al meno preparato. Era persona squisita e alla famiglia e ai colleghi va tutto il nostro cordoglio come Ordine avvocati perchè per noi era ciò che ogni giudice dovrebbe essere, e senza ombra di dubbio, esprimo questa mia opinione a nome di tutti gli iscritti dell’Ordine». Nei suoi processi era famoso per la battuta fulminante, la sintesi intelligente e il rigore perentorio: «Sì, era magistrato attento alle norme e alle regole, molto pratico e sapeva coniugare la gestione del processo e i suoi tempi con il rispetto del diritto e delle norme, a volte rigorosissimo e anche quando si spazientiva non travalicava mai il limite della buona educazione. Aveva la battuta intelligente, al momento giusto, credo nessuno si sia mai offeso perchè sempre proferita squisitamente. E il rigore lo ha applicato anche quando si trattava di giudicare situazioni scomode su altri colleghi».
Era un giudice galantuomo, dalla battuta fulminante e intelligente, mai fuori le righe. Sapeva farsi rispettare nelle aule dei suoi processi perchè rispettava tutti: dagli imputati ai legali, anche quelli più giovani, ancora acerbi di codice di procedura penale, che ascoltava con infinita e paterna pazienza. Era malato da tempo, e nelle ultime settimane, per le condizioni peggiorate era stato ricoverato in un centro sanitario a Verona, dove è morto domenica sera: aveva 59 anni, Diego Mattelini, giudice della sezione penale del tribunale di Ferrara, magistrato tra i più anziani ed esperti e apprezzato da tutti. Mattelini, che abitava con la famiglia a Padova, moglie e figlia laureanda in giurisprudenza, era entrato in magistratura nel 1989 ed era arrivato al Tribunale di Ferrara nel marzo del 2009. Conosciuto per il suo equilibrio e la sua concretezza in aula associata al massimo garantismo, aveva presieduto come giudice del collegio e gestito come giudice monocratico diversi processi importanti e delicati celebrati a Ferrara. Tra i tanti quello sulla Solvay (operai malati per sospetto collegamento con il Cvm, che valutò insussistente assolvendo gli imputati), sui 'Bad Boys' (con imputato il figlio di una collega, condannandolo) e 'Area-Riusa’ (per distrazione di fondi pubblici e truffa). Uno su tanti, anche l'omicidio del Sottomura, di un giovane tunisino ucciso con una katana (regolamento di conti per traffico di droga tra marocchini e tunisini) concluso con cinque ergastoli, che aveva deciso con i colleghi dopo anni che non veniva comminata, a Ferrara, la estrema e massima pena del nostro codice penale. La notizia della sua scomparsa è stata resa nota dalla famiglia nella serata di domenica ed è rimbalzata a Ferrara, in tutto l’ambiente giudiziario e forense dove grandissimo è il cordoglio che si registra tra gli addetti ai lavori per questo giudice che tutti definiscono galantuomo. Alessandra Palma, presidente della Camera penale, a nome dell’organismo che raggruppa i penalisti cittadini lo ricorda così: «Abbiamo saputo la notizia e siamo costernati: noi tutti possiamo affermare che era un giudice illuminato, un magistrato molto attento alle garanzie difensive e ancor di più era persona di grande intelligenza e umanità: siamo vicini alla famiglia e ai suoi colleghi». «Come magistrato - rammenta anche personalmente - l’ho sempre trovato corretto e attento alle regole processuali e della difesa. Era persona umana, disponibile al dialogo, e soprattutto rispettoso delle persone e ancor prima degli imputati». Piero Giubelli, presidente dell’Ordine Avvocati di Ferrara non ha dubbi: «Posso dire che per la giustizia cittadina è veramente una grande perdita la scomparsa di un giudice come Mattelini: non lo dico per circostanza, ma perchè era uomo e magistrato preparato e sensibile, e che sapeva dare i giusti spazi a tutte le parti del processo». «Mai maleducato, sempre rispettoso del nostro ruolo di avvocati - aggiunge Giubelli -, chiunque fosse il legale, dal più al meno preparato. Era persona squisita e alla famiglia e ai colleghi va tutto il nostro cordoglio come Ordine avvocati perchè per noi era ciò che ogni giudice dovrebbe essere, e senza ombra di dubbio, esprimo questa mia opinione a nome di tutti gli iscritti dell’Ordine». Nei suoi processi era famoso per la battuta fulminante, la sintesi intelligente e il rigore perentorio: «Sì, era magistrato attento alle norme e alle regole, molto pratico e sapeva coniugare la gestione del processo e i suoi tempi con il rispetto del diritto e delle norme, a volte rigorosissimo e anche quando si spazientiva non travalicava mai il limite della buona educazione. Aveva la battuta intelligente, al momento giusto, credo nessuno si sia mai offeso perchè sempre proferita squisitamente. E il rigore lo ha applicato anche quando si trattava di giudicare situazioni scomode su altri colleghi».
Concludo
con il ricordo che Bruna ha pronunciato il giorno delle esequie: DIEGO, ci siamo conosciuti quando avevamo 18/19 anni,
pieni di ideali e di voglia di cambiare il mondo; a quel tempo eri conosciuto
fra gli studenti delle superiori come “Diegone del Marconi”, poi a 20 anni la malattia ha cercato di
tarparti le ali, ma non c’è riuscita; anche se molto faticosamente hai portato
a termine la laurea in giurisprudenza, ma fare l’avvocato non era il tuo obiettivo,
e allora hai continuato a studiare per il concorso in magistratura. In quel periodo, nonostante i tuoi di problemi, mi sei stato vicino in momenti molto importanti e difficili della
mia vita, prima con il tuo affetto e poi con la tua professionalità, con la tua
obiettività, con il tuo più unico che raro “stare al di sopra delle
parti”, e hai continuato a farlo negli anni seguenti di “ordinaria esistenza”. Poi il tuo lavoro ci ha separato fisicamente quando hai
fatto parte di quel “drappello” di
“giudici ragazzini” che lo stato ha mandato a combattere la mafia e
la ‘ndrangheta, e sei finito a Palmi; ricordo le tue parole relative a quello che
stavi vivendo: “guai a farsi offrire
anche un caffè quaggiù!”. Ricordo il tuo dolore e la tua rabbia quando ti
telefonai in occasione degli omicidi di Falcone e di Borsellino. Credo che
quegli omicidi assieme a tanti altri, ti abbiano fatto prendere quell’impegno
con te stesso di ritornare giù al sud a combattere quel tipo di criminalità,
non appena la tua famiglia non avesse più avuto bisogno di te, impegno che il
destino non ti ha permesso di portare a termine. In questi ultimi anni, dopo che sei tornato dalla
Toscana, abbiamo ricominciato a vederci più spesso, una cena, una chiacchierata
davanti ad una birra, uno scambio di libri (non ho mai capito, visti i tuoi orari
di lavoro, quando tu trovassi il tempo di leggere tutte quelle montagne di
libri!); quante volte hai declinato inviti a pranzi domenicali perché non
potevi lasciare le tue “ragazze”, chiamavi così le sentenze che dovevi scrivere
e che regolarmente ti portavi a casa il venerdì sera e nei giorni di ferie. Io credo di non aver conosciuto nessun altro così
innamorato del proprio lavoro, anche se non ne parlavi mai se non in generale,
mai un riferimento ad una tua sentenza, ad un processo….di cosa ti sei occupato
lo abbiamo scoperto su internet dopo che ci hai lasciato. Ho sempre pensato che anche come giudice dovevi essere
una persona speciale e l’ho verificato in questi giorni tristi, in cui mi
ritrovavo a digitare il tuo nome su google, forse per sapere qualcosa di più su
di te o forse solo per sentirmi meno sola, ed ho trovato alla fine di articoli
che ti riguardavano, una serie di commenti che mi hanno letteralmente commosso
e che mi hanno portato a pensare, che noi tutti dobbiamo sentirci onorati di
aver conosciuto e amato un uomo così. Voglio condividere con voi le poche righe che ho trovato
alla fine di un articolo intitolato “Il tribunale piange il giudice Mattelini”:
(vedi sopra)
Diego, questa nuova vita ti sia più lieve.A Guia, a Cinzia, a sua madre: siate orgogliose di lui!
Bruna (23 ottobre 2014)
L'amica Nella mi ha scritto una mail segnalandomi che un compagno di classe, al commiato, ha letto alcune frasi dell’articolo che Diego aveva scritto in occasione della pubblicazione del libro sul 50° della nascita dell'ITIS Marconi (1943-1993). Mi scrive: Che sia il caso di aggiungere detto articolo al tuo scritto? Decidi tu, liberamente. Sono andato a rileggerlo, mi è piaciuto, contiene riflessioni importanti che dovrebbero essere lette agli studenti, ed eccolo pubblicato. Mettero questo post nella mia pagina di Facebook in modo che lo vedano anche i colleghi "presidi", in particolare l'attuale preside Filippa Renna.
Mi scrive l'amica Claudia Santangelo docente di Ferrara: Giovanni, come hai pubblicato, si è fatto amare ed apprezzare anche qui a Ferrara
RispondiEliminaproprio vero, "è la vita" leggere questo post mi permette di ricordare la sua gentilezza d'animo. Riposi in pace dott. Mattelini. https://www.youtube.com/watch?v=fEOJQawykD0
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