dott. Castoro e dott. Cagol, felici al termine della ferrata |
E' una Via ferrata che dopo molti anni dalla sua
realizzazione (1976) è stata completamente rifatta con caratteristiche e
disposizione delle attrezzature che ricordano molto le Vie attrezzate francesi.
Il percorso che di per sé sarebbe ricco di diedri-camini-placche viene di fatto
superato attraverso una notevole serie di cambre metalliche, in linea retta,
senza possibilità e necessità di toccare roccia. Roccia che risultando però
piuttosto "unta" sarebbe comunque di scarso aiuto. Tecnicamente le
difficoltà della "nuova Mori" sono calate notevolmente però
l'esposizione è rimasta ovviamente la stessa e quindi, in particolare alcuni
traversi, NON sono assolutamente da banalizzare. In particolare proprio
quest'ultimi hanno mantenuto parzialmente una certa dose adrenalinica che
richiede di muoversi con cautela in quanto raramente, la roccia
"unta" trasmette fiducia negli appoggi dei piedi. A tal proposito
originali alcune zigrinature artificiali create per ovviare proprio alla
mancanza di grip.
Tra le 53 scuole di specializzazioni in medicina istituite
dall'Università di Padova, quelle in chirurgia sono tra le più impegnative
(durata 5 e 6 anni). Terminata la specializzazione si devono fare dei
concorsi per avere un posto in un ospedale. Chi sceglie poi di fare chirurgo
oncologo merita tutta la nostra stima e riconoscenza per la sua professionalità e umanità, non è da tutti.
Il volontariato e la mia patologia oncologica mi hanno fatto conoscere l'equipe
chirurgica del dott. Carlo Castoro. Fanno parte dell'equipe: la dott.ssa
Rita Alfieri, il dott. Matteo Cagol e il dott. Marco Scarpa (vedi foto). Sono un
gastrectomizzato operato però non dall'equipe dello IOV ma dal dott. Bruno Martella della chirurgia
geriatrica, ora soppressa. Posso testimoniare, ho l'ufficio di volontariato
nello stesso piano ove sono ospitati gli studi della chirurgia oncologica dello IOV, che alla
fine dell'intervento chirurgico che dura diverse ore, ad esempio al cardias, all'esofago o allo
stomaco, la stanchezza è tanta ma la soddisfazione di aver
probabilmente salvato una vita è altrettanto importante.
Ma torniamo all'avventura alpinistica del dott. Castoro. Per
la prima volta in vita sua, ha affrontato la
via attrezzata suindicata. Gli fa fatto da guida il suo assistente dott. Matteo Cagol, che come ho citato precedentemente ha all'attivo centinaia di scalate
da capocordata nelle Alpi. Afferma il dott. Cagol che la scelta del percorso è
coerente con l'alto livello chirurgico del suo primario; qualcuno però ha avanzato un'ipotesi da film giallo, lascio al lettore scoprire quale.
Insieme ai due chirurghi era presente anche Ivo Tarolli, Senatore della Repubblica nella XIII e XIV legislatura.
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