domenica 9 febbraio 2014

7° e 8° round del match "Giovanni vs Recidiva epatica": riepilogo della mia situazione oncologica



Che cos'è un cancer? Trovo sul sito dell'AIRC: A una domanda del genere gli studiosi fanno fatica a dare una risposta precisa e convincente. E replicano che la domanda è mal posta. Che non bisogna parlare di cancro, ma di cancri. (...) Per usare una metafora, si può dire che ad un certo punto, una cellula dell'organismo "impazzisce" - perde alcune sue proprietà, ne acquisisce altre - e comincia a moltiplicarsi al di fuori di ogni regola.

Trovo e traduco dal dizionario del National Cancer Institute questa definizione di cancer: Termine usato per le malattie in cui cellule anomale si dividono senza controllo e possono invadere i tessuti vicini. Le cellule tumorali possono diffondersi in altre parti del corpo attraverso il sistema sanguigno e linfatico. Ci sono diversi tipi principali di cancro. Carcinoma è un cancro che inizia nella pelle o nei tessuti che rivestono o ricoprono organi interni. Sarcoma è un cancro che inizia nelle ossa, cartilagine, grasso, muscoli, vasi sanguigni, o altri tessuti connettivi o di supporto. Leucemia è un cancro che inizia nel tessuto emopoietico, come il midollo osseo, e provoca un gran numero di cellule del sangue anomale che entrano nel sangue. Linfoma e mieloma multiplo sono tumori che iniziano nelle cellule del sistema immunitario. Tumori del sistema nervoso centrale sono tumori che iniziano nei tessuti del cervello e del midollo spinale. E' chiamato anche tumore maligno.
A tre anni dalla gastrectomia totale comincio a capire che il cancro, oltre a far impazzire le cellule, a volte può far "impazzire" anche le persone.
Nella foto, tratta da Wikipedia, si vede che quando una cellula normale viene danneggiata, essa viene eliminata mediante apoptosi. Le cellule cancerogene invece evitano l'apoptosi e continuano a riprodursi in maniera irregolare.


Ripercorro brevemente la mia storia oncologica. Il gastroenterologo dott. Fabrizio C. mi ha scoperto il cancer dopo una gastroscopia eseguita per riscontro di anemia microcitica ferropriva. Sono stato "felicemente" operato il 3 dicembre 2010, all'età di 69 anni, era un anno che ero in pensione, dall'ottimo chirurgo dott. Bruno M. della Chirurgia Geriatrica (ora eliminata dopo il pensionamento del direttore prof. Oreste Terranova). Ho subito, obtorto collo, un intervento di gastrectomia totale con confezionamento di anastomosi esofago-digiunale T-L meccanica su ansa defunzionalizzata alla Roux. In parole povere il chirurgo mi ha tolto completamente lo stomaco. L'oncologo, visto l'esame istologico,  ha sentenziato come un giudice di cassazione, senza appello: ADK stadio IV, (pT3,pN3,M0,G2). Dopo una discussione se fare o non fare la chemio l'umano e competente oncologo dott. Adriano F. mi ha convinto ad eseguire 6 cicli di cisplatino+taxotere+pastiglie di Xeloda, ogni 21 giorni, iniziati il 3.2.2011(dopo 60 giorni dall'intervento) e terminati il 13.5.2011. Tutto bene per il resto del 2011. A gennaio 2012 i marcatori tumorali S-CEA e S-CA 19.9,  che non avevano mai dato segni di aumento, hanno cominciato a muoversi. Ho eseguito diverse tac con mezzo di contrasto, una pet-tac, colonscopie, gastroscopie ed una ecografia con mezzo di contrasto. Con la tac con m.d.c. del 9 di agosto 2013 si capisce che ho una recidiva al fegato (vedi referto 9.8.2013).
Fortunatamente vengo assegnato alla dott.ssa Vanna C. S. e all'aiuto dott. Jacopo P., competenti e umani oncologi. Si decide per 4 cicli di chemio ogni 21 giorni di cisplatino+xeloda (considerato che precedentemente questi farmaci avevano rallentato la malattia). Comincio il 22.08.2013 utilizzando il port a cath nuovo di zecca che mi ha inserito il bravo chirurgo dott. Matteo C. dell'equipe del dott. Carlo C., e termino il 24/10/2013. Al fine dei quattro cicli faccio una tac con m.d.c. (vedi referto 6.11.2013) e si nota una regressione della recidiva al fegato: il nodulo di 27 mm si era ridotto a 10 mm, quello di 13 mm era scomparso, scomparsi anche quelli di  11 mm e  9 mm. Anche i linfonodi addominali si sono ridotti in numero e dimensioni, il maggiore dei quali è 11x6 mm (precedentemente era  22x16m). Quindi la chemio ha fatto il suo dovere!! Visti i risultati dei prelievi, tutti compatibili con la randomizzazione, gli oncologi mi hanno proposto di tentare di entrare in uno studio nel quale si utilizzano 10mg/kg (nel mio caso 800 mg per infusione) di IPILIMUMAB, già usato con successo per il melanoma metastatico. IPILIMUMAB è un anticorpo che agisce contro CTLA-4. Un anticorpo è una comune proteina prodotta dall'organismo e utilizzata dal sistema immunitario (cioè il sistema che difende l'organismo da potenziali agenti nocivi) per individuare e disruggere molecole estranee (particelle che di norma non sono presenti nel corpo), come ad esempio batteri e virus. Gli anticorpi possono essere prodotti in laboratorio con lo scopo di curare i pazienti. CTLA-4 è una molecola che agisce su parte del sistema immunitario bloccandone l'attività. I ricercatori ritengono che uno dei modi in cui i tumori possono sfuggire al sistema immunitario potrebbe essere proprio bloccandolo. Un anticorpo contro CTLA-4 può impedire a CTLA-4 di inibire il sistema immunitario, consentendo alla reazione immunitaria di proseguire. La reazione immunitaria potrebbe aiutare l'organismo a distruggere le cellule tumorali. Negli animali è stato possibile sconfiggere alcuni tumori utilizzando anticorpi che agiscono contro CTLA-4. Lo studio di fase II, randomizzato, in aperto, a doppio braccio, confronta l'efficacia di IPILIMUMAB  verso la miglior terapia di supporto somministrato dopo chemioterapia di prima linea in soggetti con tumore gastrico o della giunzione gastro-esofagea, non resecabile, localmente avanzato o metastatico. Il protocollo prevede di effettuare  4 cicli ogni 21 giorni di IPILIMUMAB, che ho terminato il 16/01/2014 e due controlli con tac: dopo due cicli (27/12/2013) e al termine dei quattro cicli (06/02/2014). I referti delle tac hanno evidenziato stabilità di malattia. Ora mi attende una nuova tac verso il 20 di marzo e se confermerà la stabilità riprenderò l'IPILIMUMAB ogni 3 mesi. Debbo ringraziare i medici, gli infermieri e i tecnici sempre disponibili, umani e competenti dello IOV.
Ora, terminata la fase di induzione, cosa accadrà? Se il referto della  tac, che effettuerò il 20 marzo circa, confermerà la stazionarietà della malattia, passerò alla fase di mantenimento, effettuerò cioè una infusione di IPILIMUMAB ogni 12 settimane.

Predire se lo studio avrà successo è difficile, siamo nel campo delle probabilità. Sono circa 114 i soggetti, in 40 centri di tutto il mondo, che vengono sottoposti allo studio.
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Riporto, per meglio capire l'evoluzione della mia patologia, i referti delle tac con m.d.c. fatti presso l'ottimo reparto di Radiodiagnostica Oncologica diretto dal prof. Fabio Pomerri.

Tac con m.d.c. 20.6.2012: Progressione di malattia

Tac con m.d.c. 9.8.2013: Progressione di malattia
 a livello epatico

Tac con m.d.c. 6.11.2013: Stabilità di malattia

Tac con m.d.c. 27.12.2013: Stabilità di malattia

Tac con m.d.c. 06.02.2014: stabilità di malattia









4 commenti:

  1. Perchè ritengo utile mettere in chiaro i nomi dei medici che mi hanno aiutato in questo percorso oncologico? Perchè senza di loro la mia esistenza terrena si sarebbe già conclusa...un grazie va anche agli infermieri per la loro umanità e professionalità.

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  2. Tutti i medici, avvocati, insegnati... sono uguali, hanno la stessa professionalità? No!! Un chirurgo e un oncologo, tanto per restare nel campo medico, sono specialisti che richiedono conoscenze, competenze e capacità di altissimo livello che si acquisiscono con l'esperienza, la passione e la partecipazione a convegni. Non va dimenticata anche l'umanità, requisito fondamentale per la professione medica!

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  3. Che dire? Vedi di essere in perfetta forma per il 12 di aprile perché ti aspetta una mattinata mooooolto interessante!!! .. IN BOCCA AL LUPO....!!!!! Miriam

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  4. Io sinceramente non credo nella medicina "convenzionale" per curare malattie come il cancro... Ti propongo se non l'hai gia fatto di vagliare al setaccio questo filmato: http://www.youtube.com/watch?v=1RUrIO3Emws

    Personalmente credo molto in alcuni di questi trattamenti cosiddetti "proibiti" ho conosciuto personalmente anche simoncini con cui ho provato a curare mia madre che non ce l'ha fatta perchè era troppo tardi, ma sinceramente il metodo simoncini lo riproverei come ultima spiaggia, anche perchè non è una terapia che lascia le porte aperte poi ad altri tipi di cura "alternativi". Mi piace molto il metodo Gerson invece e quello di Reneè. In bocca al lupo Giovanni.

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