L'equipe della Chirurgia oncologica dello IOV |
Per poter diventare un chirurgo generale è necessario laurearsi in Medicina e Chirurgia (6 anni in Italia, 4 negli USA dopo un corso di base), e poi ottenere la specializzazione in Chirurgia Generale (corso di 6 anni in Italia, 7 negli USA e 5 in altri paesi).
Dedico questo post ai medici chirurghi e in particolare ai chirurghi oncologi.
Devo essere grato al chirurgo geriatrico dott. Bruno Martella che mi ha "tolto" lo stomaco con professionalità. Come socio e blogger dell'Associazione "(Chiama) Informazione come cura" ho conosciuto l'equipe dell'Unità Operativa di Chirurgia Oncologica dell'Istituto Oncologico Veneto (IOV). Nella foto, il primo da sinistra è il dott. Carlo Castoro, responsabile del reparto, il primo da destra è il collaboratore dott. Matteo Cagol. Fanno parte dello staff medico anche la dott.ssa Rita Alfieri, il dott. Marco Scarpa e la dott.ssa specializzanda Alessandra Fasolo.
La chirurgia oncologica, dagli
Hindus
alle tecniche assistite dal
computer
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Aulo Cornelio Celso (14 a.C. circa – 37 d.C. ca.) è stato un
enciclopedista e medico romano, probabilmente nativo della Gallia Narbonense.
Il De Medicina è considerato il primo trattato completo di
medicina in latino. Dopo un proemio sulla mitologia e la storia della medicina
romana, Celso tratta in otto libri diverse aree di interesse, dividendo la
scienza medica in tre filoni principali: dietetica, farmacologia e chirurgia.
Espone le sue conoscenze di semeiotica e igiene (libri I), dietetica (libro
II), medicina interna (libro III e IV), farmacologia (libro V e VI) e chirurgia
(libro VII e VIII).
Nel settimo libro Celso introduce la chirurgia: scienza
molto antica, praticata già da Ippocrate e tramandata successivamente a Roma. L'autore esprime chiaramente come questa parte del trattato tenga conto delle
tecniche utilizzate da Megete, il più grande chirurgo romano del tempo. Celso
poi fa una breve descrizione delle qualità del chirurgo "dove la
semplicità, la precisione e la correttezza della lingua e dello stile sono
associate alla copia delle notizie e delle considerazioni generali, talune
delle quali non hanno ancora perduto la loro attualità":
Il dott. Cagol sul Sassolungo,
come scaricare le tensioni
del chirurgo
oncologo
|
« Il chirurgo bisogna
sia giovine, o almeno non tanto in là con gli anni; di mano forte, ferma, che
non gli tremi mai e che si serva bene non men della sinistra che della destra;
di vista acuta e netta; coraggioso, pietoso sì, ma in modo da non pensare ad
altro che a guarire il suo malato, senza che per le grida di lui sia spinto né
a far più presto del dovere, né a tagliar meno del necessario, come se a quei
lamenti rimanesse in tutto e per tutto indifferente.»
A quei tempi l'intervento chirurgico avveniva tra i lamenti
del paziente mancando l'anestetico.Riporto altri due aforismi tratti da due famose serie televisive statunitensi (medical drama): "Grey's Anatomy" e "Scrubs - Medici ai primi ferri".
Chirurgia è sexy. È come i marines. È da macho. È ostile. È da duri. (prima stagione di Grey's Anatomy )
La chirurgia non è così
facile come può apparire... Diamine! Fai l'incisione, tagli l'arteria
sbagliata, ti fai prendere dal panico, crolli singhiozzante in un angolo... e
dopo tutto questo ti lavi e controlli la lista per sapere chi devi ammazzare dopo pranzo. È massacrante. (Scrubs - Medici ai primi ferri) (con l'aiuto di Wikipedia).
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