giovedì 7 agosto 2014

Tumore gastroesofageo in stadio avanzato trattato con chemioterapia di combinazione con Antraciclina, Platino e Fluoropirimidina: tromboembolismo

Quando sono stato colpito, durante la chemio con Xeloda e Cisplatino per la recidiva epatica, da una trombosi venosa profonda alla gamba destra mi sono posto e ho posto ai medici domande sulle cause di questa patologia. Era dovuta alla chemio? Era causata dalla patologia? Era una combinazione delle due? Ho trovato sul sito di Xagena questo articolo, tratto dal Journal of Clinical Oncology del 2009 che risponde in parte alle mie domande: Tumore gastroesofageo in stadio avanzato trattato con chemioterapia di combinazione con Antraciclina, Platino e Fluoropirimidina: tromboembolismo
I dati relativi alla prevalenza e agli esiti degli eventi tromboembolici nei pazienti con tumore gastroesofageo in stadio avanzato, sottoposti a chemioterapia, sono limitati.
E’ stata compiuta un’analisi esplorativa, prospettica, degli eventi tromboembolici in uno studio randomizzato e controllato su 964 pazienti reclutati tra il 2000 e il 2005, e trattati con chemioterapia di combinazione a base di Epirubicina, Platino e Fluoropirimidina per tumore gastroesofageo avanzato o localmente avanzato.
I regimi erano costituiti da Epirubicina (E), Cisplatino (C), Fluorouracile ( F ) [ regime ECF ]; Epirubicina, Cisplatino, Capecitabina ( X ) [regime ECX]; Epirubicina, Fluorouracile, Oxaliplatino (O ) [regime EOF], e Epirubicina, Oxaliplatino, Capecitabina [ regime EOX ].
Il Fluorouracile è stato somministrato per infusione continua con un dispositivo di accesso venoso centrale assieme a 1 mg di Warfarin per la tromboprofilassi.
L’esito principale era l’incidenza di eventi tromboembolici (venosi e arteriosi) nella coorte di pazienti trattati, in accordo alla chemioterapia.
L’incidenza di tutti gli eventi tromboembolici, di quelli venosi e di quelli arteriosi, tra i 964 pazienti trattati è stata, rispettivamente, pari a 12.1%; 10.1% e 2.2%.

Sono stati osservati pochi eventi tromboembolici nel gruppo Oxaliplatino rispetto ai gruppi con Cisplatino ( EOF/EOX vs ECF/ECX: 7.6% vs 15.1%; P=0.0003 ).

Il Cisplatino è stato identificato come fattore di rischio per eventi tromboembolici nell’analisi multivariata ( hazard ratio, HR=0.51; P=0.001 ).
Non si sono verificate differenze nell’incidenza di eventi tromboembolici per il gruppo Fluorouracile rispetto ai gruppi con Capecitabina.
L’incidenza di trombosi legata al dispositivo di accesso venoso centrale è stata del 7% ( bracci ECF/EOF ).
La sopravvivenza generale è risultata peggiore nei pazienti che erano andati incontro a eventi tromboembolici rispetto a quelli che non avevano presentato eventi tromboembolici (sopravvivenza mediana: 7.4 vs 10.5 mesi; HR=0.8; P=0.043).
In conclusione, questa analisi ha quantificato in maniera prospettica l’incidenza/pattern degli eventi tromboembolici in pazienti con tumore gastroesofageo allo stadio avanzato, trattati con 4 regimi tripli.
E’ stato osservato un effetto trombogenico differenziale in base all’impiego di Platino, e un esito meno favorevole associato all’insorgenza di eventi tromboembolici nel corso del trattamento.
Gli eventi tromboembolici correlati alla chemioterapia dovrebbero essere presi in considerazione nella valutazione del rapporto rischio/beneficio del trattamento. ( Xagena_2009 )
Autori: Naureen Starling, Sheela Rao, David Cunningham, Timothy Iveson, Marianne Nicolson, Fareeda Coxon, Gary Middleton, Francis Daniel, Jacqueline Oates, and Andrew Richard Norman, Journal of Clinical Oncology 2009; 27: 3786-3793

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