lunedì 3 giugno 2013

Time: Come curare il cancro



La copertina del 1° aprile dell’edizione statunitense del Time  è stata dedicata al cancro. Il titolo riporta “How to cure cancer” (“Come curare il cancro”), seguito da un asterisco che riporta al sottotitolo “Si, ora è possibile, grazie ai nuovi dream teams del cancro che stanno ottenendo risultati migliori e più velocemente”. Quando una persona ha un cancer e legge un titolo del genere, prende coraggio e pensa che siamo vicini alla scoperta della cura che ti salva. Ma non è proprio così! Lo afferma lo stesso autore dell'articolo, al di là del titolo!
Il gionalista Bill Saporito afferma che lo scienziato eroe che sconfiggerà il cancro probabilmente non esisterà mai; nessuna Marie Curie o nessun Jonas Salk possono probabilmente sconfiggere il cancro.  A Salk, nel 1955, dopo che creò il primo vaccino contro la polio, è stato chiesto: Quale sarà il prossimo? Il Cancro? - Come se un medico dopo aver curato una malattia possa semplicemente spostare la sua attenzione ad un'altra alla stregua di un cuoco che passa da una zuppa ad un antipasto. Il cancro non funziona così - dice Saporito. Non è
proprio un'unica malattia; è potenzialmente centinaia o migliaia di patologie combinate. E non tutti i tumori sono causati da un solo agente - un virus o un batterio che possa essere eliminato. Il cancro è una complessa e potenzialmente letale collaborazione di geni difettosi, la scomparsa di inibitori della crescita, di ormoni e epigenomi mutevoli e cellule canaglia lasciate libere. Funziona come una grande armata, che attacca per aria, per terra e per mare e con azione furtiva e come pensiamo di fermarla? Con un cecchino in camice bianco? Chi lo desidera può ascoltare la canzone "Just Stand Up!", un rhythm and blues, cantata da 15 famose cantanti principalmente R&B e pop, per la lotta contro il cancro. Le cantanti, Mariah Carey, Beyonce, Mary J. Blige, Rihanna, Fergie, Nicole Scherzinger, Sheryl Crow, Miley Cyrus, Ciara, Melissa Etheridge, Ashanti, Natasha Bedingfield, Keyshia Cole, Leona Lewis, LeAnn Rimes e Carrie Underwood, cantarono insieme la canzone il 5 settembre del 2008, durante l'evento "Stand Up 2 Cancer".


"Questa malattia è molto più complessa di come la stiamo trattando" -  dice Phillip Sharp del MIT e coordinatore del gruppo di controllo del progetto. "E la complessità è stupefacente". Quindi non ci vorrà un eroe ma molti. Phillip Allen Sharp, genetista e biologo statunitense, vincitore, insieme a Richard Roberts, del premio Nobel per la medicina nel 1993, «per la scoperta dello splicing dei geni», sta reclutando forze speciali per combatterlo. Negli ultimi quattro anni ha organizzato dieci  Dream Teams (squadre da sogno) finanziate da StandUp to Cancer (SU2C), l'organizzazione avviata da aziende dell'intrattenimento, scontente per gli scarsi progressi compiuti contro la malattia più letale dell'America. Il cancro uccide ancora in gran quantità: si stima che quest'anno moriranno a causa della malattia negli Stati Uniti 580.350 persone, secondo il National Cancer Institute. Inoltre saranno diagnosticati 1,7 milioni di neoplasie e queste cifre cresceranno con l'invecchiamento della popolazione.
Scrive Saporito che la ricerca sul cancro - anzi, la maggior parte della ricerca medica - è tipicamente legata ad  un ricercatore che lavora sodo con piccoli finanziamenti. Ma i progressi nella proliferazione genetica dei tumori maligni e le mutazioni che le causano devono indurre  gli scienziati e i medici a non trattare il cancro del polmone, del seno, del colon o della prostata come malattie distinte. "La scienza e la medicina vanno affrontate in modo diverso", afferma il Dr. Lynda Chin, direttore dell'Istituto per l'Applied Cancer Science presso MD Anderson Cancer Center. "Scienza e medicina devono camminare insieme". Mutazioni genetiche comuni, come la p53, che controlla la morte cellulare, interessano tutta una fascia di tumori. Una mutazione chiamata BRCA1 è comune nei tumori femminili del seno e delle ovaie, ma la ricerca e il lavoro clinico per queste due patologie è stata spesso separata.
Allora, cosa fare per trasformare l'intero ecosistema medico in modo che funzioni? Creare dei team senza precedenti di specialisti del settore, con risorse economiche importanti. Nel 2008 un gruppo composto dal produttore di Spider-Man Laura Ziskin, che ha perso la sua battaglia con il cancro al seno nel 2011, Katie Couric,  giornalista e conduttrice televisiva statunitense, nota per essere un volto della CBS e in passato della NBC, che ha perso il marito per il cancro al colon nel 1998 e la sorella Emily nel 2001 per un cancro al pancreas e l'ex amministratore delegato della Paramount Sherry Lansing,  hanno fondato SU2C con l'obiettivo di combattere il cancro nello stesso modo con cui si produce un film. Mettere insieme le persone migliori e con più talento, finanziarle generosamente, supervisionare i loro progressi in maniera rigorosa e andare a caccia di grandi risultati - con un fitto calendario.
La tendenza è avere un approccio interdisciplinare e mettere insieme gruppi composti dai migliori ricercatori, scienziati e medici per ottenere dei risultati “al massimo in tre anni”. Al momento questi gruppi di ricerca interdisciplinare sono dieci: di quello più importante – dedicato allo studio dell’epigenetica – fanno parte genetisti, patologi, biostatistici, biochimici, informatici, oncologi, chirurghi, infermieri e tecnici. L’obiettivo è ottenere risultati significativi con i pazienti – e “non per il numero di articoli di ricerca pubblicati” – in un arco di tempo molto breve rispetto agli standard della ricerca, accusata tra le righe di essere troppo lenta.
Secondo però l'articolo di  Seth Mnookin sulla rivista on line della Microsoft "Slate", dal titolo Worst Magazine Cover of the Year? Time’s coverline is wrong, grandiose, and cruel. ( La peggiore copertina dell'anno? La copertina di Time è sbagliata, pomposa e crudele), pubblicato il 28 marzo 2013, la tesi di Time è incontestabilmente falsa, “come sanno i 580 mila americani che quest’anno moriranno di cancro”
Secondo Mnookin la cosa più eclatante della copertina di Time è proprio il fatto che il titolo non rispecchia i contenuti dell’articolo. Dico io: Quando mai un titolo rispecchia il contenuto? Soprattutto in Italia, il titolo serve per catturare i lettori. L’approccio interdisciplinare dei Dream Teams - afferma Mnookin è sicuramente una novità positiva nel campo della ricerca, sollecitato da tempo ma il giornalista non ha trovato “un singolo ricercatore che creda che questo significhi essere vicini alla scoperta di una cura della malattia”.
Per Siddhartha Mukherjee, oncologo, professore associato alla Facoltà di medicina della Columbia University e vincitore del Pulitzer per la saggistica per The Emperor of All Maladies: A Biography of Cancer, "è possibile un impatto reale sullo sviluppo di nuove terapie contro il cancro se c’è lo slancio organizzativo per raccogliere gli aspetti scientifici, politici ed epidemiologici e metterli insieme".
Oltre a entrare nel merito della storia, Mnookin riflette soprattutto sull’aspetto giornalistico del titolo, criticando la ricerca del sensazionalismo a tutti i costi e il fatto di ignorare del tutto l’impatto di un’affermazione del genere sulle persone malate di cancro.
Il risultato di questa successione di promesse grandiose avvenute nel corso degli anni è simile alla storia  del ragazzo che gridava al lupo: Alla fine, diventa difficile prendere sul serio anche le pretese realistiche. "Storicamente", dice Mukherjee, "qualcuno poi viene e dice, 'non hai promesso questo allora,  quindi ora non vogliamo più essere ingannati?' Ciò crea una serie di problemi lungo il percorso.". Conclude Mnookin: Il titolo del Time non è che è sbagliato o che potrebbe creare problemi per il finanziamento delle ricerche future, ma che nel contesto di una malattia mortale con opzioni di trattamento estremamente dolorose, è semplicemente crudele.

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