mercoledì 12 giugno 2013

Diventare miliardario con l'antitumorale? Ha preferito regalarlo in onore del suo papà

Trovo nelle news del bellissimo sito del dott. Roberto Magarotto "Per una vita come prima" la notizia: James Bradner, la molecola JQ1 e  l'etica della  ricerca. L'inserto "Il Venerdì" del quotidiano la Repubblica del 28 dicembre 2012 ha dedicato l'ultimo numero dell'anno ai personaggi che si sono distinti nel 2012 nei vari campi, non tanto per l'immediato quanto piuttosto per i risultati e i riflessi sul futuro. Per quanto riguarda la scienza è stato dichiarato personaggio dell'anno James Bradner. Come si legge nella foto, il titolo dell'articolo è: "Diventare miliardario con l'antitumorale? Ha preferito regalarlo in onore del suo papà". Il papà era morto di un cancro al pancreas.
I dieci scienziati 2012 di Nature
In verità la scoperta e lo scienziato non appaiono nelle classifiche stillate dalle due prestigiose riviste scientifiche "Nature"  e "Science". "Nature" non l'ha indicato tra i 10 scienziati del 2012 (vedi foto) e "Science" tra le 10 scoperte scientifiche più importanti del 2012.
Al primo posto in entrambe le classifiche appare il bosone di Higgs, la particella di Dio. Ma ritorniamo a Bradner. Si legge nell'articolo che James Bradner è un giovane medico e biochimico americano (nato nel 1972), laureato a Chicago, ematologo al DanaFarber Institute di Boston, il quale ha scoperto una molecola (chiamata JQ1) che è in grado di far perdere alla cellula-cancro la sua memoria e quindi la sua identità, bloccandone la riproduzione e facendola pertanto diventare innocua. Nel 2005, entra a far parte del Dana-Farber Cancer Institute ed è attualmente un membro dello staff che si occupa delle neoplasie ematologiche. Ma la novità non è solo questa, quanto il fatto (importantissimo e mai successo prima) che Bradner ha “regalato” la sua scoperta, mandandone campioni a tutti i laboratori che l'hanno richiesta avviando collaborazioni con chiunque per tutte le sperimentazioni possibili: quindi non si è tenuto il brevetto (avrebbe potuto farlo, trasformandolo in un potente anticancro, produrlo su scala industriale ed arricchirsi a dismisura). Ma non l'ha fatto, dichiarando pubblicamente che non lo riteneva giusto contestando il modo totalmente commerciale e competitivo di condurre la ricerca sul cancro. Così facendo permette alla battaglia contro il cancro dei passi da gigante: dialoga con tutti su twitter, propone iniziative di ricerca congiunta e la sua scoperta è già stata scaricata da mezzo milione di persone. La sua iniziativa sta spalancando le porte alla epigenetica, ovvero la nuova branca della scienza che studia le mutazioni non strutturali della sequenza del Dna e le loro azioni criminose: mutazioni che provocano, tra l'altro, il cancro essendo responsabili dell'impazzimento di cellule che fino a poco prima svolgevano il loro normale compito.
Nel filmato su Youtube, conclude il giornalista Deaglio nell'articolo, si vede lo scienziato mostrare la fotografia del padre, morto per un tumore al pancreas, causato da appena tre proteine assassine.
Si commuove ricordando il paziente terminale che gli diede il permesso di utilizzare gli scarti dei suoi polmoni ammalati, che si rivelarono essere oro per la sua ricerca. Poi vedrete un ottimista, sicuro che il suo sistema open source, la ricerca sul cancro, "sottratta alle segrete stanze, fara passi da gigante come un gatto dagli stivali delle sette leghe. Quindi faremo il tifo per lui, e per quelli come lui. Anche perchè ci conviene. Ma, come dice anche Deaglio, per passare dalla scoperta della molecola alle produzione del farmaco anticancro ci vogliono molti soldi e solo le Big Pharma (le grandi multinazionali farmaceutiche) sono in grado di farlo.
 
Articolo de "Il Venerdì"





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