Cesare Boetto |
Grazie Federica per averci ricordato il "pass away" di Cesare, stimato collega, e il lavoro sull'etica e la deontologia professionale nella scuola che abbiamo prodotto insieme e dal quale è scaturito il libro. Ma ora ricordare Cesare è più importante del libro e quindi dedico questo post a lui. Trovo sul Mattino di Padova dell'11 marzo un bel ricordo di Cesare; lo copio, lo incollo e lo posto nel blog che curo dedicato ai problemi oncologici. Sentite condoglianze alla famiglia. Morto per un male che non lascia scampo, afferma eufemisticamente la giornalista. Ma non è sempre così!!
Domani l’addio al dirigente scolastico Cesare Boetto
MONSELICE. Si è spento ieri mattina Cesare Boetto, volto noto di Monselice perché storico dirigente scolastico, prima al Vittorio Emanuele II e poi all’istituto comprensivo Zanellato. Aveva 67 anni…
MONSELICE. Si è spento ieri mattina Cesare Boetto, volto noto di Monselice perché storico dirigente scolastico, prima al Vittorio Emanuele II e poi all’istituto comprensivo Zanellato. Aveva 67 anni ed era ricoverato in ospedale a Monselice per un male che non gli ha lasciato scampo. L’ultimo saluto gli verrà dato domattina alle 10.30, nella chiesa parrocchiale di San Pietro Viminario, il suo comune di residenza. La salma partirà dall’ospedale di Monselice. Dopo le esequie riposerà nel cimitero maggiore di Monselice. Boetto lascia nel dolore la moglie Luciana, psicologa, i figli Martino e Valentina, i fratelli Angelo e Paolo e la sorella Maria. Una famiglia già duramente segnata da un grave lutto. La notte del 28 novembre del 2005, un incidente stradale aveva strappato a Boetto l’amatissimo figlio Simone. La famiglia e la passione per la scuola sono stati il centro della vita di Boetto: per vent’anni è stato direttore didattico al Vittorio Emanuele II, dal 1999 dirigente dell’istituto comprensivo Zanellato, di cui ha mantenuto il timone per un decennio, fino alla pensione, il 31 agosto 2009. In un periodo cruciale, che l’ha visto ottenere traguardi come il tempo pieno alla primaria di San Cosma. Lasciato l’impegno scolastico aveva continuato il lavoro del figlio Simone, aprendo uno studio professionale. «Ho avuto occasione di collaborare con lui da assessore alla Cultura» lo ricorda il vicesindaco Gianni Mamprin «amava il suo lavoro e i ragazzi, con competenza e professionalità. Ha dato la sua vita alla scuola». «Lo ricordo come amico ai tempi in cui abitava e partecipava alle attività della parrocchia di San Giacomo» afferma l'ex assessore Riccardo Ghidotti. «L’ho visto per cinque anni attento e coraggioso promotore dell’impostazione innovatrice della “verticalità”, un progetto attuato anche grazie alla sua passione per la scuola e alla sua esperta guida». (f.se.)
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