domenica 7 ottobre 2012

La sopravvivenza per tumore in Italia è nella media europea


La tabella presenta il valore medio della percentuale di sopravviventi a 5 anni dalla diagnosi di tumore, in Europa e in Italia, assieme per uomini e donne.
I dati europei sono tratti dallo studio EUROCARE-4, un progetto basato su dati di registri tumore di popolazione e attivo ormai da molti anni per valutare la sopravvivenza e la qualità delle cure in Europa. I dati della tabella sono relativi a 83 registri in 23 Paesi europei, tra i quali anche l’Italia. Questi risultati di EUROCARE-4 (Lancet Oncology 2007; 8: 773-83) hanno avuto grande risonanza anche sui mezzi d’informazione non specialistici e in Inghilterra hanno alimentato, anche sulla base di un editoriale pubblicato sulla stessa rivista, un’accesa polemica sull’efficacia del piano sanitario inglese, considerando i risultati di sopravvivenza riguardanti il Regno Unito rispetto agli altri Paesi europei.
Nella tabella i dati EUROCARE sono confrontati con i dati italiani prodotti dall’Associazione italiana dei registri tumori (AIRTUM, www.registri-tumori.it); oltre al valore medio sono anche indicati i valori minimo e massimo osservati nei registri europei e italiani. Il confronto è effettuato per le otto sedi tumorali analizzate nel citato studio EUROCARE.
In termini generali, i dati italiani nel loro complesso si collocano attorno alla media europea.
Per i tumori della prostata, della mammella e del colon-retto i dati di sopravvivenza dei pazienti italiani sono 3-5 punti percentuali superiori alla media europea. Questo risultato risente presumibilmente della sempre maggiore diffusione nel nostro Paese dell’attività di diagnosi precoce e della diffusa applicazione dei più aggiornati protocolli terapeutici.
Sebbene il valore medio italiano sia sui livelli della media europea, si segnala che all’interno del nostro Paese c’è una notevole variabilità, tanto che alcune aree hanno valori di sopravvivenza pari o superiori a quelli più elevati in Europa, mentre altre occupano gli ultimi posti in una scala europea.
L’aspetto più preoccupante è la sistematicità con la quale i valori di sopravvivenza più bassi sono rilevati nelle aree del Sud rispetto a quelle del Centro-Nord Italia
Metodi: I dati si riferiscono a casi incidenti nel periodo 1995-1999. La sopravvivenza è espressa come sopravvivenza relativa ovvero il rapporto fra la sopravvivenza osservata e quella attesa in base alla mortalità della popolazione generale della stessa età, sesso e periodo dei casi
analizzati. I tassi di sopravvivenza sono stati standardizzati per età secondo lo standard proposto da Corazzieri (Eur J Cancer 2004). Sono stati esclusi i casi incidenti in età inferiore ai 15 anni e i secondi tumori. Per il testicolo l’analisi è stata ripetuta sulla stessa base dati AIRTUM ristretta all’età 15-64 anni in accordo a EUROCARE.

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