domenica 7 ottobre 2012

Italia: I sette tumori a prognosi peggiore


Dal sito dell'Associazione italiana registri tumori a cura di Emanuele Crocetti UO Epidemiologia clinica e descrittiva, ISPO Firenze e AIRTUM Working Group (gennaio-aprile 2009)
(www.registri-tumori.it)
Il grafico presenta la percentuale di pazienti ancora in vita a distanza di 5 anni dalla diagnosi di alcuni tumori a cattiva prognosi e la percentuale media di sopravvivenza a tutti gli altri tumori. I dati, prodotti dall’Associazione italiana registri tumori (AIRTUM www.registri-tumori.it), riguardano l’insieme della popolazione femminile e maschile residente nelle aree coperte dai registri. Sono rappresentate le sedi tumorali, o forme istologiche, che mostrano una sopravvivenza a 5 anni inferiore al 20%. In particolare si tratta del pancreas (5,2% di sopravvivenza a 5 anni), del mesotelioma (7,6%), del fegato (10,0%), dell’esofago (11,9%), della colecisti (12,2%), del polmone (12,6%) e del cervello (15,4%).
Sono neoplasie di varia rilevanza, da quelle rare come il mesotelioma e i tumori dell’esofago e della colecisti, che pesano meno dell’1% del totale dei tumori, a quelli del pancreas, fegato e cervello che rappresentano il 2-3% di tutte le neoplasie, fino al tumore del polmone che rappresenta l’11% dei tumori.
Il motivo principale per la scadente prognosi di questi tumori è la mancanza di segni e sintomi precoci, il che determina di solito una diagnosi della malattia in una fase già avanzata e quindi anche una limita efficacia degli strumenti terapeutici disponibili. I valori presentati esprimono dati medi, anche se è noto che forme tumorali molto aggressive, se diagnosticate e trattate in una fase precoce, possono avere una buona prognosi.
Per alcuni di questi tumori è noto il ruolo svolto da alcuni fattori di rischio quali fumo di tabacco, alcool, amianto; in questi casi la prevenzione primaria è lo strumento di maggior efficacia.
Metodi: sono stati utilizzati i dati inclusi nel Rapporto AIRTUM 2007 dedicato ai dati di sopravvivenza relativa dei casi incidenti nel periodo 1995-1999 e con followup al 31 dicembre 2003 (www.registri-tumori.it). E’ stata calcolata la sopravvivenza relativa a 5 anni, ovvero il rapporto fra la sopravvivenza osservata e quella attesa in base alla mortalità della popolazione generale della stessa età, sesso e periodo dei casi analizzati.

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