venerdì 30 novembre 2012

Veronesi e il metodo Di Bella



Ritorna alla ribalta delle cronache il Metodo Di Bella (MDB) e si tira in ballo il prof. Veronesi e lo IEO. Ma come dimostro, riportando le risposte  del prof. Veronesi alle domande di due lettori, non c'è nulla di nuovo sotto il sole.
Ricordo sempre quello che dice l'amica Angela, presidente di ANGOLO - Padova, in una strofa della sua poesia "Tu sei il mio medico":
Non togliermi mai la speranza di potercela fare, anche se sei convinto del contrario: la speranza può fare miracoli proprio dove voi medici l’avete perduta.

Comincio dal blog di Gioia Locati, giornalista del Giornale, riportando il post dal titolo: Il giudice: “Sì alla cura Di Bella. Lo dimostra lo Ieo”.
Gioia è una cancer blogger: Nell’autunno del 2007 ho scoperto di avere un tumore al seno, da allora la mia vita è cambiata profondamente ma non in peggio. “Col senno di poi”…
Nel post in cui parla della cura Di Bella, afferma: A voler ricordare non è la prima volta che lo IEO dimostra “implicita” riconoscenza al metodo Di Bella. Il farmaco cardine della terapia dibelliana, la somatostatina, che Di Bella usa per frenare la crescita e l’angiogensi dei tumori è utilizzata allo Ieo come vettore di altre molecole, nella radioterapia. E nello stesso anno che decretò il fallimento della cura Di Bella, il 1998, Giuseppe Pelicci, oncologo Ieo, meritò il premio Venosta per aver indicato “una nuova strada terapeutica” nella cura della leucemia acuta promielocitica usando l’acido retinoico, una delle molecole dibelliane.

Anche nella "Gazzetta di Parma" del 29 luglio 2009, è apparso il seguente articolo: L’istituto di Veronesi “promuove” Di Bella
Lo Ieo ha certificato la riduzione di un tumore. E l’ateneo di Firenze pubblica uno studio incoraggiante
…È il caso di un trentaduenne di Cosenza, colpito da un carcinoma squamocellulare rinofaringeo, che dopo la diagnosi s'è rifiutato di sottoporsi alle cure tradizionali proposte dallo Ieo di Milano e s'è subito rivolto a Giuseppe Di Bella, figlio medico del fisiologo, uno dei tanti medici che continuano a praticare il trattamento, e che il 30 settembre scorso, stando alla cartella clinica, gli ha prescritto la contestata terapia. Neppure due mesi dopo arriva il risultato, certificato dal dottor Roberto Bruschini, oncologo del Reparto di Chirurgia Cervico Facciale dell'Unità di Neoplasia del Cavo Orale dello stesso Ieo, diretto dal professor Luca Calabrese. Riferendosi alla cura praticata “secondo lo schema Di Bella”, il medico ha scritto che “obiettivamente al controllo odierno, pur mancando un'immagine che consenta un paragone, rispetto alla descrizione della Tac parametro, la lesione appare ridotta da T2 a T1. Il paziente riferisce netto miglioramento della sua patologia”. Il giovane s'è poi rivolto all'avvocato Massimiliano Coppa di Cosenza che gli ha fatto ottenere un'ordinanza del Tribunale che facendo leva sul referto dello Ieo ha obbligato l'Asl alla somministrazione gratuita della terapia, mentre in prima istanza il giudice monocratico s'era attenuto agli esiti negativi della sperimentazione respingendo l'istanza del paziente, al quale nel frattempo l'Inps aveva revocato l'invalidità per patologia
La storia del Metodo Di Bella si può leggere nel sito di Wikipedia.
Consiglio di leggere, a proposito del MDB, l' Editoriale sul British Medical Journal del 23 gennaio 1999. Il British Medical Journal, in sigla BMJ, è una rivista medica pubblicata con cadenza settimanale nel Regno Unito dalla British Medical Association (BMA). Il BMJ viene generalmente considerato come una delle quattro riviste mediche più autorevoli, insieme a New England Journal of Medicine, The Lancet e Journal of the American Medical Association.
Nell'Abstract dell'editoriale, alla voce risultati e conclusioni, si legge: No patient showed complete remission. Three patients showed partial remission: 1of the 32patients with non-Hodgkin's lymphoma; 1of the 33patients with breast cancer; and 1 of the 29patients with pancreatic cancer. At the second examination, 12% (47) of the patients had stable disease; 52% (199) progressed; and 25% (97) died. (Nessun paziente ha mostrato remissione completa. Tre pazienti hanno mostrato remissione parziale: 1 paziente su 32 con linfoma non-Hodgkin, 1 paziente su 33 con il cancro al seno, e 1 paziente su 29 con cancro del pancreas. Al secondo esame, il 12% (47) dei pazienti ha avuto una stabilizzazione della malattia, il 52% (199) una progressione e il 25% (97) sono morti.
Conclusions: Di Bella multitherapy did not show sufficient efficacy in patients with advanced cancer to warrant further clinical testing. (Conclusioni: la Multiterapia Di Bella non ha mostrato una sufficiente efficacia in pazienti con cancro avanzato tale da giustificare ulteriori test clinici.)

Ma cosa ha detto veramente il prof. Veronesi a proposito del MDB?
Trovo nel Forum dello Sportello cancro del Corriere della Sera, queste risposte del prof. Veronesi a proposito del MDB.
Vittorio (Giovedì, 07 Giugno 2012)
Metodo Di Bella
Egr. professor Veronesi, è opinione comune che la sperimentazione del 1998 fu viziata da errori di protocollo riguardanti la qualità dei principi attivi messi a disposizione dei pazienti. Addirittura sembra che molti di loro fossero allo stadio terminale, non parliamo poi dei troppi riflettori puntati...cosa pessima per una sperimentazione degna di questo nome. In tutta franchezza non m'è sembrato il modo migliore di testare una nuova probabile cura. Considerando che, ad esempio, l'Octreotide è risultato efficace per alcune patologie, non crede sia il caso di dare una nuova chance a chi ha dedicato una vita (come lei d'altra parte) alla ricerca di una cura per il male dei mali visto che tale principio attivo, come la somatostatina, è da sempre previsto dal protocollo Di Bella? Non crede che chi attualmente si sta curando con l'MDB abbia diritto di avere almeno un rimborso? Tenga presente che Luigi Di Bella non era propriamente l'ultimo arrivato, aveva, come lei ha, una certa fama. E' mia personalissima opinione che tutti (sottolineo tutti, dagli oncologi di fama mondiale ai discendenti di Di Bella passando per le case farmaceutiche) abbiano bisogno di un bagno di umiltà perchè qui stiamo parlando della vita di persone, persone che potrebbero essere i nostri cari. Una nuova chance è una mia speranza, il rimboro da parte dell'SSN dovrebbe essere tra le sue possibilità. Cordialmente Vittorio.

Risposta Veronesi (Giovedì, 07 Giugno 2012)
Caro Vittorio, ho espresso infinite volte su questo forum la mia opinione sul metodo Di Bella, e quindi la invito a riprendere per esempio la mia risposta a Sandra, autrice del messaggio intitolato "Metodo Di Bella", pubblicato lo scorso 23 gennaio.

Sandra (Lunedì, 23 Gennaio 2012)
Metodo Di Bella
Gent.mo Prof., leggendo in rete in questi giorni, ho fatto caso ad una sezione di un giornale on-line in cui si parla di una dimostrata efficacia del metodo Di Bella nella cura di alcuni tumori, in particolare linfomi e malattie del sangue. Dato che ho un caso in famiglia di "mieloma", il mio interessamento all'argomento è stato immediato; Lei cosa pensa in tutta onestà di quello studio? crede sia possibile che sia stato impedito per motivi di interesse delle case farmaceutiche? Sarebbe davvero assurdo, dato che purtroppo a tutti può succedere di incappare in malattie così diffuse e drammatiche. Grazie infinite.

Risposta Veronesi (Lunedì, 23 Gennaio 2012)
Cara Sandra, rispondendo al suo messaggio intendo rispondere anche ai molti altri messaggi che nelle ultime settimane ho ricevuto sullo stesso argomento. In realtà sulla terapia Di Bella ho già espresso più volte la mia posizione, che riflette quella dell'apposita commissione creata nel 1998 dall'allora Ministro della salute per sperimentare e poi valutare i risultati della terapia. Lo studio clinico nazionale multicentrico con cui la terapia è stata sperimentata in base ai metodi scientifici internazionali ha dato l'esito pubblicato su:
Da allora non ci sono state altre ricerche che hanno modificato sostanzialmente questi risultati.
Riguardo agli interessi delle case farmaceutiche, ovviamente esistono, ma non hanno il potere di depistare i risultati della ricerca. Non si può ignorare che le case farmaceutiche agiscono seguendo una logica di mercato; ma in ultima analisi se si trovassero principi attivi efficaci al 100% contro il cancro avrebbero un vantaggio, perché scatterebbe una competizione per produrre farmaci simili, sempre migliori, com'è già accaduto, per esempio, con gli antibiotici o con i vaccini. Non è quindi un motivo economico-organizzativo a frenare la sconfitta del cancro, ma piuttosto la complessità della malattia che, come dico sempre, per convenzione chiamiamo cancro, ma in realtà comprende molte malattie diverse.

Sito del Metodo Di Bella

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