Alan Ashworth |
Il titolo del post induce a sperare, ma quanti di questi annunci abbiamo sentito? Tanti, troppi!
Progressi nella lotta al cancro sono statti compiuti, ma la strada è lunga e sempre in
salita per la ricerca. Nella vita di tutti i giorni, però, quando ti becchi un cancer, la strada da percorrere può essere in
rapida discesa, senza riuscire a frenare.
Nella Rassegna Stampa dell'Azienda ospedaliera di Padova e dello IOV trovo l'articolo di Deborah Ameri, pubblicato sul Mattino di Napoli, mercoledì 30 gennaio 2013.
Nel sopratitolo si legge: L'annuncio La promessa del direttore dell'Institute of cancer research di Londra: «Il
male si trasformerà in una malattia cronica»
Il titolo: «Cancro,
in 5 anni non ucciderà più»
Il professor Alan
Ashworth: analisi sul Dna del tumore per
una cura personalizzata
[La notizia è stata tratta dal quotidiano inglese Daily
Telegraph. Mi sono permesso di linkare alcune parole per meglio comprendere le fonti.]
LONDRA.
«Le terapie contro certi tipi di cancro hanno fallito. Serve un approccio
nuovo. E se non sempre curare il tumore sarà possibile in futuro almeno potrà
essere trasformato in una malattia cronica e non in una sentenza di morte». A
dare speranza a milioni di persone è il professor Alan Ashworth, direttore dell'Institute of cancer research di Londra,
uno dei centri di eccellenza mondiale per la ricerca contro il cancro. Ashworth
sostiene che ogni malato di tumore debba ricevere un trattamento personalizzato,
una cura fatta su misura e basata sul Dna delle sue cellule cancerogene. Dieci
anni fa erano serviti milioni di euro e infiniti tentativi per arrivare a
sequenziare il genoma umano. Oggi in un paio di giorni e con qualche centinaia
di euro si può ricavare la sequenza genetica di un tumore. E in base alla
presenza o all'essenza di certi geni adottare una terapia specifica. «Non è
fantascienza. In 5-10 anni questo approccio sarà routine. Tutti
i malati avranno la mappa genetica del cancro da cui sono affetti. Ma già tra
2-3 anni qualcuno trarrà i benefici da questo metodo», ha assicurato al Daily
Telegraph il professore. L'Institute of cancer research ha inaugurato un
nuovo centro, una tumour
profiling unit, proprio per raccogliere un database di tutti i geni
collegati ai tumori. E invece di ricorrere alla tecnica invasiva della biopsia,
per ricavare il Dna l'equipe di Ashtivorth sta mettendo a punto un semplice
esame del sangue.
Più
il database sarà vasto e aggiornato più probabilità ci saranno di creare
terapie su misura davvero efficaci. «Oggi per testare i farmaci servono anni di
laboratorio e migliaia di cavie. Ma spesso le cure non funzionano - prosegue
Ashworth - Per esempio tra le donne con cancro al seno che si sottopongono alla
chemioterapia solo una su dieci riceve benefici. Vogliamo creare farmaci che
permettano anche a chi è in uno stadio avanzato della malattia di vivere
dignitosamente e a lungo». Il profiling dei tumori è già in uso in certi casi,
ma solo per alcuni tipi di geni. Le donne affette da cancro al seno vengono
sottoposte a biopsia per verificare se il loro tumore contiene il gene Her2. Se
questo gene è presente il farmaco più adatto è l'Herceptin. Che è però
inefficace per il tumore al seno con diverse mutazioni genetiche. Una paziente
curata al Royal Marsden hospital di Londra, dove ha sede l'Istituto della
ricerca sul cancro, è in vita da 10 anni grazie all'Herceptin, nonostante lo
stadio avanzato di un tumore alla mammella. Un'altra paziente convive da 5 anni
con la leucemia. Mary Bacon, 66 anni, spiega: «I medici hanno individuato la
mutazione genetica del mio tumore e in base a questa mi hanno prescritto certi
farmaci con i quali riesco ad avere una vita normale».
Ashworth
ammette che le cure su misura sono solo agli inizi. E soprattutto c'è un
ostacolo non indifferente da superare: la resistenza di certe cellule
cancerogene a qualsiasi tipo di farmaco: «Dobbiamo capire che cosa causi la
resistenza - commenta il professore - Ma non è magia nera. E qualcosa che può
essere definito e quantificato. Abbiamo solo bisogno di tempo».
Ogni giorno ci sono mille casi in più
Secondo
la recente indagine contenuta nel volume «I numeri del cancro in Italia 2012»,
realizzato dall'Aiom, in collaborazione con l'Airtum), nel nostro paese sono
circa 1.000 i nuovi casi di tumore che vengono diagnosticati ogni giorno. In
totale, si stima che nel 2012 siano stati 364.000, cioè 4.000 n più rispetta
all'anno precedente. Tuttavia le percentuali di sopravvivenza sono notevolmente
migliorate. In Italia, infatti, 2 milioni e 250 mila connazionali vivono con
una diagnosi di questa malattia. Ma più della metà, circa 1 milione e 285mila
(57 per cento), l'ha sconfitta. Tecnicamente vengono chiamati "lungosopravviventi",
ovvero persone che hanno superato la soglia dei 5 anni senza ricadute della
malattia.
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