martedì 14 maggio 2013

Convegno di Negrar: Nuovi farmaci e terapie mirate - Le speranze contro i tumori.



Partecipanti al Convegno 2013
Avevo già anticipato il programma del Convegno di Negrar (Verona) nel post dal titolo: 7a edizione del Convegno "Per una vita come prima".
Trovo ora nel Corriere di Verona un articolo e nel sito "Per una vita come prima", curato dal bravissimo dott. Roberto Magarotto, alcune brevi resoconti sul Convegno che si è tenuto sabato 11 maggio 2013. E' stata un' altra giornata emozionante che ha unito dotte relazioni scientifiche sulle novità terapeutiche (ho linkato i quattro farmaci con il Cancer Drug Information del NCI): CRIZOTINIB nel tumore mammario; ABIRATERONE nel tumore prostatico; NAB_PACLITAXEL nel tumore pancreatico; TRASTUZUMAB sottocutaneo  nel tumore mammario.  Ci sono state  intense testimonianze di ex-pazienti  ( Monica , Stefania, Giuseppa, Angelo ) e rappresentanti delle associazioni (Davide Petruzzelli per la  Lampada di Aladino  e Maria Dal Dosso per  Il Sorriso di Beatrice ) e di progetti  ospedalieri innovativi ( Lucia  Ciccarelli per " Il trucco c'è ma non si vede "di Negrar). Roberto ci avverte che troveremo presto nel sito un resoconto della giornata dell'11 maggio. Per il momento ci invita a  godere la galleria fotografica.


Ecco l'articolo di D. O. che ho trovato nella rassegna stampa di lunedì 13 maggio 2013  del Corriere di Verona dal titolo: Nuovi farmaci e terapie mirate - Le speranze contro i tumori. Il sottotitolo riporta: Negrar riuniti ricercatori, specialisti e malati.
NEGRAR - Speranze contro i tumori. Anche i peggiori, i più temuti: le neoplasie del pancreas, le forme rare del polmone, i tumori ossei. «La lotta contro il cancro è giunta ad un punto di svolta. La ricerca sui tumori, prima prevalentemente teorica, ora può essere applicata concretamente, consentendo nuove farmaci e terapie». Il messaggio è di Stefano Cascinu, presidente nazionale di Aiom (Associazione italiana oncologia medica), e arriva da Negrar nel corso del convegno che si è tenuto all'ospedale Sacro Cuore. «Per una vita come prima». Un appuntamento che è ormai diventato una tradizione (si è tenuto per il settimo anno consecutivo) e che mette insieme le ultime novità della ricerca, illustrate dai maggiori specialisti italiani, con le testimonianze dei pazienti che si sono battuti contro il cancro, vincendolo. I nuovi strumenti della ricerca medica sono i farmaci biologici e la medicina personalizzata.
Due facce della stessa medaglia: da un lato si «aggrediscono» i tumori con molecole in grado di fermare la mutazione delle «cellule impazzite», dall'altro si tenta di trovare la cura più efficace contro la specifica tipologia di cancro che colpisce il paziente. Un esempio arriva dal tumore al colon: «Fino a qualche anno fa c'era un solo tipo di farmaco per contrastarlo, oggi ce ne sono nove», sintetizza Cascinu. Mentre per il tumore al polmone ora esistono farmaci chemioterapici anche per le tipologie rare, che colpiscono prevalentemente individui giovani anche non esposti al fumo. Infine il pancreas: «In molti casi non si può prescindere dall'intervento, che resta molto delicato - prosegue Cascinu - ma una terapia farmacologica può puntare a ridurre le dimensioni della neoplasia». Il solo ospedale Sacro Cuore ha contato 649 ricoveri oncologici nel corso dell'ultimo anno. «I maggiori risultati - spiega il primario di Oncologia, Stefania Gori - li otteniamo con il tumore alla mammella, la cui mortalità è ormai sotto il 10%». Al convegno anche ex malati con la loro storie, raccolte da Roberto Magarotto, direttore dell'Unità di Cure palliative del Sacro Cuore. Tra queste, le testimonianze di Monica Morelli e Stefania Ristucci, entrambe colpite da gravi forme di tumori ossei. La prima ha lottato contro altre quattro forme tumorali nel giro di pochi anni. Ora si dedicano al volontariato nello stesso ospedale, il Regina Elena di Roma, dove sono state pazienti. «Quello che vogliamo far capire a chi si trova nella condizione che fu anche la nostra spiegano - è che non bisogna mai smettere di combattere, di contrastare quel desiderio di morte che può colpire quanti soffrono. É l'unico modo per sopravvivere».

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