sabato 28 luglio 2012

Non chiedermi come sto ma sorridimi

In un precedente post ho citato il libroNon chiedermi come sto ma dimmi cosa c'è fuori. Testimonianze di giovani malati di tumore ".  Si tratta evidentemente di giovani ricoverati che non possono uscire dall'ospedale. Suggerisco di non chiedere a persone che stanno combattendo contro una patologia importante: Come stai? Come volete che vi rispondano? Se sono ricoverati in Ospedale diteli cosa c'è fuori, se invece li incontrate per strada fateli un bel sorriso, capiranno la vostra vicinanza e affetto!
Altri volumi di testimonianze dal CRO li potete trovare cliccando qui.


In due recenzioni del libro si legge:
  • Coraggio e fragilità, paura e vitalità. Sono solo alcune delle sensazioni che traspaiono dalle parole e dai pensieri raccolti in questo volume. Riflessioni di adolescenti malati di tumore che nell'area Giovani del Centro di Riferimento Oncologico di Aviano non hanno trovato solo le cure mediche più indicate ma soprattutto un'umanità e attenzione fuori dal comune. Le voci, emozioni ed esperienza dei ragazzi sono testimonianze di forza e di speranza da condividere e far conoscere.
  • Un modello in cui insieme a competenze e cure mediche si offre ai pazienti un eccezionale supporto psicologico per affrontare la malattia, in una fase della vita delicata e spesso trascurata, il passaggio tra infanzia e maturità. I testi raccolgono sfoghi, emozioni, speranze di vita, ma anche racconti sull'esperienza straordinaria del CRO. Dedicato ai ragazzi dai 14 ai 24 anni, la struttura vanta competenze d'avanguardia nella cura oncologica, e uno staff di medici e psicologi specializzati nelle cure nell'età evolutiva. Un luogo dove, accanto all'esperienza medica, trovano spazio operatori e "sostenitori" speciali, che aiutano i ragazzi e li accompagnano nel percorso della malattia: ma il loro è un cammino atipico, sereno, e gioviale. 
 Ecco un paio di brani, il primo di un papà e l'altro di Chiara tratti dal libro:
  • Caro figlio mio,
    guardo nel letto il tuo volto pallido contrastare sempre più con il colore delle lenzuola che ti ricoprono. Le tue palpebre lentamente si socchiudono. E anche per oggi spegneranno la luce che ancora nasce dai occhi.
    Vorrei essere lì ad accarezzarti i capelli, ma c'è già la mano di mamma che scivola tra i tuoi stanchi riccioli.
    Vorrei essere lì a raccontarti una storia, ma c'è già la voce di mamma che avvolge di dolci parole il tuo volto.
    Vorrei essere lì per stringerti a me, ma c'è già il corpo di mamma che ti culla.
    Ma resto immobile  sull'uscio della camera, a guardare te e quella donna che con la forza del cuore dà forma ai miei pensieri.
    E tu, piccolo mio campione, mi stringi la mano da lontano, avvolto nel dolore che nuovamente ti assale, sussurri sempre e solo il nome di mamma.
    un papà
  • Mi piace comparare la mia storia alla scelta fatta da un atleta per coronare il sogno di vincere le Olimpiadi. Una lunga strada fatta di duri allenamenti lo attende per raggiungere la forma perfetta. Io non ho mai scelto di gareggiare alle Olimpiadi ma qualcuno ha deciso che dovevo fare l'atleta.
    Chiara
L’Area Giovani del CRO è un ambiente di cura e assistenza dedicato agli adolescenti e ai giovani adulti affetti da tumore, e ricoverati presso il Centro di Riferimento Oncologico di Aviano. L’equipe che si adopera per lo svolgimento delle attività collegate all’Area è variegata: in essa, infatti, trovano spazio oltre ai medici, agli infermieri e ai tecnici, anche gli psicologi, i volontari, gli educatori, i bibliotecari, ecc.

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