La tabella presenta il valore
medio della percentuale di sopravviventi a 5 anni dalla diagnosi di tumore, in
Europa e in Italia, assieme per uomini e donne.
I dati europei sono tratti dallo
studio EUROCARE-4, un progetto basato su dati di registri tumore di popolazione
e attivo ormai da molti anni per valutare la sopravvivenza e la qualità delle
cure in Europa. I dati della tabella sono relativi a 83 registri in 23 Paesi
europei, tra i quali anche l’Italia. Questi risultati di EUROCARE-4 (Lancet
Oncology 2007; 8: 773-83) hanno avuto grande risonanza anche sui mezzi
d’informazione non specialistici e in Inghilterra hanno alimentato, anche sulla
base di un editoriale pubblicato sulla stessa rivista, un’accesa polemica
sull’efficacia del piano sanitario inglese, considerando i risultati di
sopravvivenza riguardanti il Regno Unito rispetto agli altri Paesi europei.
Nella tabella i dati EUROCARE
sono confrontati con i dati italiani prodotti dall’Associazione italiana dei
registri tumori (AIRTUM, www.registri-tumori.it); oltre al valore medio sono anche
indicati i valori minimo e massimo osservati nei registri europei e italiani.
Il confronto è effettuato per le otto sedi tumorali analizzate nel citato
studio EUROCARE.
In termini generali, i dati
italiani nel loro complesso si collocano attorno alla media europea.
Per i tumori della prostata,
della mammella e del colon-retto i dati di sopravvivenza dei pazienti italiani
sono 3-5 punti percentuali superiori alla media europea. Questo risultato risente
presumibilmente della sempre maggiore diffusione nel nostro Paese dell’attività
di diagnosi precoce e della diffusa applicazione dei più aggiornati protocolli terapeutici.
Sebbene il valore medio italiano
sia sui livelli della media europea, si segnala che all’interno del nostro
Paese c’è una notevole variabilità, tanto che alcune aree hanno valori di sopravvivenza
pari o superiori a quelli più elevati in Europa, mentre altre occupano gli
ultimi posti in una scala europea.
L’aspetto più preoccupante è la
sistematicità con la quale i valori di sopravvivenza più bassi sono rilevati
nelle aree del Sud rispetto a quelle del Centro-Nord Italia
Metodi: I dati si riferiscono a casi
incidenti nel periodo 1995-1999. La sopravvivenza è espressa come sopravvivenza
relativa ovvero il rapporto fra la sopravvivenza osservata e quella attesa in
base alla mortalità della popolazione generale della stessa età, sesso e
periodo dei casi
analizzati. I tassi di
sopravvivenza sono stati standardizzati per età secondo lo standard proposto da
Corazzieri (Eur J Cancer 2004). Sono stati esclusi i casi incidenti in età
inferiore ai 15 anni e i secondi tumori. Per il testicolo l’analisi è stata
ripetuta sulla stessa base dati AIRTUM ristretta all’età 15-64 anni in accordo
a EUROCARE.
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