I protagonisti di questa storia vera e
allucinante sono: un Signore 71enne, un Medico di Medicina Generale (MMG) e un farmacista. Attori occulti sono: il Ministro della Salute, il Governo, il Parlamento e le case farmaceutiche.
Ecco la storia! Il signore 71enne si reca dal suo MMG per farsi prescrivere: due farmaci di fascia A con ricetta rossa a carico del SSN (due scatole per ogni farmaco, totale quattro scatole) e un farmaco di fascia C con ricetta bianca a carico del paziente. Il MMG compila due ricette rosse (in ogni ricetta ci possono stare al massimo tre scatole) con l'indicazione del principio attivo (da cui dipende l’azione curativa vera e propria), tra parentesi scrive anche il nome commerciale e le quantità di principio attivo. Aggiunge di suo pugno, cosa mai vista, la dicitura: con gli stessi eccipienti (l'eccipiente è la sostanza priva di ogni capacità terapeutica che può avere la funzione di proteggere il principio attivo da altre sostanze chimiche, facilitarne l’assorbimento da parte dell’organismo, oppure mascherare eventuali odori o sapori sgradevoli del farmaco stesso).
Ecco la storia! Il signore 71enne si reca dal suo MMG per farsi prescrivere: due farmaci di fascia A con ricetta rossa a carico del SSN (due scatole per ogni farmaco, totale quattro scatole) e un farmaco di fascia C con ricetta bianca a carico del paziente. Il MMG compila due ricette rosse (in ogni ricetta ci possono stare al massimo tre scatole) con l'indicazione del principio attivo (da cui dipende l’azione curativa vera e propria), tra parentesi scrive anche il nome commerciale e le quantità di principio attivo. Aggiunge di suo pugno, cosa mai vista, la dicitura: con gli stessi eccipienti (l'eccipiente è la sostanza priva di ogni capacità terapeutica che può avere la funzione di proteggere il principio attivo da altre sostanze chimiche, facilitarne l’assorbimento da parte dell’organismo, oppure mascherare eventuali odori o sapori sgradevoli del farmaco stesso).
La ricetta bianca gli serve per acquistare un
farmaco antiansia e vale per trenta giorni.
Il signore va in farmacia e presenta le tre ricette,
le due rosse e la bianca.
Dice la giovane farmacista vedendo la scritta
con gli stessi eccipienti: "Avendo
l'esenzione per patologia se lei prende i farmaci generici/equivalenti non paga il ticket
di 2 euro per ricetta, se prende quelli di marca deve pagare la differenza tra
questi e i generici/equivalenti".
Ma
dottore - chiede il signore - se mi dà il generico come la mettiamo con la
dicitura scritta dal MMG: con gli stessi eccipienti? La farmacista non sa rispondere
e chiama il titolare. Questi spiega che la dicitura con gli stessi eccipienti è una novità. E' molto gentile e ha tempo
e voglia di spiegare come funziona ora la ricetta con la legge 7 agosto 2012 n.
135 (spending review).
Prende il farmaco di marca e cerca nel
foglietto illustrativo, che si chiama anche bugiardino, gli eccipienti (l'etimologia del nome bugiardino non è chiara, potrebbe derivare dal fatto che molti anni fa i
propagandisti dei farmaci chiamavano così, ironicamente, quei bigliettini
ripiegati, dove si vantavano miracolosi effetti terapeutici del farmaco. Allora
non comparivano controindicazioni ed avvertenze, divenute in seguito
obbligatorie ma solo descrizioni fantasmagoriche dei poteri taumaturgici).
Legge i seguenti eccipienti: saccarosio,
lattosio monoidrato, povidone k25, silice colloidale anidra, crospovidone tipo
A, magnesio stearato, ferro ossido giallo (E 172).
Sono
tanti - dice. Prende il farmaco
generico/equivalente e verifica che ci sono invece solo due eccipienti, quindi il
farmaco è equivalente ma con eccipienti diversi.
Gli
eccipienti - chiede il signore
- modificano le proprietà curative del
principio attivo? In teoria no - risponde
il farmacista. In pratica però con
quella dicitura dovrei darle un generico con gli stessi eccipienti. Ma se gli eccipienti - dice il signore - non cambiano l'effetto del farmaco, perché
non me lo può dare?
Non mi fido, devo rispettare quello che è scritto nella ricetta -
è la risposta del farmacista.
Se
non si fida lui, mi devo fidare io - pensa il signore.
Qui la questione si complica intuisce il signore: il
farmacista è in difficoltà, c'è gente che aspetta, non vuole insistere per
avere il generico con gli stessi eccipienti e decide, quindi, di prendere quello di
marca, la decisione però gli costa 6,64 euro.
Dulcis in fundo, anche sul farmaco con ricetta
bianca ci sono problemi. Il farmaco
scritto nella ricetta bianca non c'è, né nel nostro magazzino né in quello del
fornitore centrale - risponde il farmacista dopo aver consultato il
computer- gliene do uno simile, sempre di
marca.
Poteva farlo - si chiede
il signore? Forse no!
Alla
fine credo che il farmacista abbia preso un farmaco di marca per il mal di testa - conclude il signore!!In che paese viviamo?
Se volete capire la differenza tra farmaci
di marca (brand) e quelli generici/equivalenti, visitate il sito dell'Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA).
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