Ritorna alla ribalta delle cronache il Metodo Di Bella (MDB) e si tira in ballo il prof. Veronesi e lo IEO. Ma come dimostro, riportando le risposte del prof. Veronesi alle domande di due lettori, non c'è nulla di nuovo sotto il sole.
Ricordo sempre quello che
dice l'amica Angela, presidente di ANGOLO - Padova, in una strofa della sua poesia "Tu sei il mio medico":
Non
togliermi mai la speranza di potercela fare, anche
se sei convinto del contrario: la
speranza può fare miracoli proprio dove voi medici l’avete perduta.
Comincio dal blog di Gioia
Locati, giornalista del Giornale, riportando il post dal titolo: Il giudice: “Sì alla cura Di Bella. Lo
dimostra lo Ieo”.
Gioia è una cancer blogger: Nell’autunno del 2007 ho scoperto di avere
un tumore al seno, da allora la mia vita è cambiata profondamente ma non in
peggio. “Col senno di poi”…
Nel post in cui parla della cura
Di Bella, afferma: A voler ricordare non
è la prima volta che lo IEO dimostra “implicita” riconoscenza al metodo Di
Bella. Il farmaco cardine della terapia dibelliana, la somatostatina, che Di
Bella usa per frenare la crescita e l’angiogensi dei tumori è utilizzata allo
Ieo come vettore di altre molecole, nella radioterapia. E nello stesso anno che
decretò il fallimento della cura Di Bella, il 1998, Giuseppe Pelicci, oncologo
Ieo, meritò il premio Venosta per aver indicato “una nuova strada terapeutica”
nella cura della leucemia acuta promielocitica usando l’acido retinoico, una
delle molecole dibelliane.
Anche nella "Gazzetta di
Parma" del 29 luglio 2009,
è apparso il seguente articolo: L’istituto di Veronesi “promuove” Di Bella
Lo
Ieo ha certificato la riduzione di un tumore. E l’ateneo di Firenze pubblica
uno studio incoraggiante
…È
il caso di un trentaduenne di Cosenza, colpito da un carcinoma squamocellulare
rinofaringeo, che dopo la diagnosi s'è rifiutato di sottoporsi alle cure
tradizionali proposte dallo Ieo di Milano e s'è subito rivolto a Giuseppe Di
Bella, figlio medico del fisiologo, uno dei tanti medici che continuano a
praticare il trattamento, e che il 30 settembre scorso, stando alla cartella
clinica, gli ha prescritto la contestata terapia. Neppure due mesi dopo arriva
il risultato, certificato dal dottor Roberto Bruschini, oncologo del Reparto di
Chirurgia Cervico Facciale dell'Unità di Neoplasia del Cavo Orale dello stesso
Ieo, diretto dal professor Luca Calabrese. Riferendosi alla cura praticata
“secondo lo schema Di Bella”, il medico ha scritto che “obiettivamente al
controllo odierno, pur mancando un'immagine che consenta un paragone, rispetto
alla descrizione della Tac parametro, la lesione appare ridotta da T2 a T1. Il
paziente riferisce netto miglioramento della sua patologia”. Il giovane s'è poi
rivolto all'avvocato Massimiliano Coppa di Cosenza che gli ha fatto ottenere
un'ordinanza del Tribunale che facendo leva sul referto dello Ieo ha obbligato
l'Asl alla somministrazione gratuita della terapia, mentre in prima istanza il
giudice monocratico s'era attenuto agli esiti negativi della sperimentazione
respingendo l'istanza del paziente, al quale nel frattempo l'Inps aveva
revocato l'invalidità per patologia…
La storia del Metodo Di
Bella si può leggere nel sito di Wikipedia.
Consiglio di leggere, a proposito
del MDB, l' Editoriale
sul British Medical Journal del 23 gennaio 1999. Il British Medical
Journal, in sigla BMJ, è una rivista medica pubblicata con cadenza settimanale
nel Regno Unito dalla British Medical Association (BMA). Il BMJ viene
generalmente considerato come una delle quattro riviste mediche più autorevoli,
insieme a New England Journal of Medicine, The Lancet e Journal of the American
Medical Association.
Nell'Abstract dell'editoriale,
alla voce risultati e conclusioni, si legge: No patient showed complete remission. Three patients showed partial remission: 1of the
32patients with non-Hodgkin's lymphoma; 1of the 33patients with breast cancer;
and 1 of the 29patients with pancreatic cancer. At the second examination, 12%
(47) of the patients had stable disease; 52% (199) progressed; and 25% (97)
died. (Nessun paziente ha mostrato remissione
completa. Tre pazienti hanno
mostrato remissione parziale: 1
paziente su 32 con linfoma non-Hodgkin,
1 paziente su 33 con il cancro al seno,
e 1 paziente su 29 con cancro del
pancreas. Al secondo esame,
il 12% (47) dei pazienti ha avuto
una stabilizzazione della malattia, il
52% (199) una progressione
e il 25% (97) sono morti.
Conclusions: Di Bella multitherapy did not show
sufficient efficacy in patients with advanced cancer to warrant further
clinical testing. (Conclusioni: la Multiterapia
Di Bella non ha mostrato una
sufficiente efficacia in pazienti con cancro avanzato tale da giustificare
ulteriori test clinici.)
Ma cosa ha detto veramente il
prof. Veronesi a proposito del MDB?
Trovo nel Forum
dello Sportello cancro del Corriere della Sera, queste risposte del prof.
Veronesi a proposito del MDB.
Vittorio (Giovedì, 07 Giugno 2012)
Metodo
Di Bella
Egr.
professor Veronesi, è opinione comune che la sperimentazione del 1998 fu
viziata da errori di protocollo riguardanti la qualità dei principi attivi
messi a disposizione dei pazienti. Addirittura sembra che molti di loro fossero
allo stadio terminale, non parliamo poi dei troppi riflettori puntati...cosa
pessima per una sperimentazione degna di questo nome. In tutta franchezza non
m'è sembrato il modo migliore di testare una nuova probabile cura. Considerando
che, ad esempio, l'Octreotide è risultato efficace per alcune patologie, non
crede sia il caso di dare una nuova chance a chi ha dedicato una vita (come lei
d'altra parte) alla ricerca di una cura per il male dei mali visto che tale
principio attivo, come la somatostatina, è da sempre previsto dal protocollo Di
Bella? Non crede che chi attualmente si sta curando con l'MDB abbia diritto di
avere almeno un rimborso? Tenga presente che Luigi Di Bella non era
propriamente l'ultimo arrivato, aveva, come lei ha, una certa fama. E' mia
personalissima opinione che tutti (sottolineo tutti, dagli oncologi di fama
mondiale ai discendenti di Di Bella passando per le case farmaceutiche) abbiano
bisogno di un bagno di umiltà perchè qui stiamo parlando della vita di persone,
persone che potrebbero essere i nostri cari. Una nuova chance è una mia
speranza, il rimboro da parte dell'SSN dovrebbe essere tra le sue possibilità.
Cordialmente Vittorio.
Risposta Veronesi (Giovedì, 07
Giugno 2012)
Caro
Vittorio, ho espresso infinite volte su questo forum la mia opinione sul metodo
Di Bella, e quindi la invito a riprendere per esempio la mia risposta a Sandra,
autrice del messaggio intitolato "Metodo Di Bella", pubblicato lo
scorso 23 gennaio.
Sandra (Lunedì, 23 Gennaio 2012)
Metodo
Di Bella
Gent.mo
Prof., leggendo in rete in questi giorni, ho fatto caso ad una sezione di un
giornale on-line in cui si parla di una dimostrata efficacia del metodo Di
Bella nella cura di alcuni tumori, in particolare linfomi e malattie del
sangue. Dato che ho un caso in famiglia di "mieloma", il mio
interessamento all'argomento è stato immediato; Lei cosa pensa in tutta onestà
di quello studio? crede sia possibile che sia stato impedito per motivi di interesse
delle case farmaceutiche? Sarebbe davvero assurdo, dato che purtroppo a tutti
può succedere di incappare in malattie così diffuse e drammatiche. Grazie
infinite.
Risposta Veronesi (Lunedì, 23
Gennaio 2012)
Cara
Sandra, rispondendo al suo messaggio intendo rispondere anche ai molti altri
messaggi che nelle ultime settimane ho ricevuto sullo stesso argomento. In
realtà sulla terapia Di Bella ho già espresso più volte la mia posizione, che
riflette quella dell'apposita commissione creata nel 1998 dall'allora Ministro
della salute per sperimentare e poi valutare i risultati della terapia. Lo
studio clinico nazionale multicentrico con cui la terapia è stata sperimentata
in base ai metodi scientifici internazionali ha dato l'esito pubblicato su:
Da
allora non ci sono state altre ricerche che hanno modificato sostanzialmente
questi risultati.
Riguardo
agli interessi delle case farmaceutiche, ovviamente esistono, ma non hanno il
potere di depistare i risultati della ricerca. Non si può ignorare che le case
farmaceutiche agiscono seguendo una logica di mercato; ma in ultima analisi se
si trovassero principi attivi efficaci al 100% contro il cancro avrebbero un
vantaggio, perché scatterebbe una competizione per produrre farmaci simili,
sempre migliori, com'è già accaduto, per esempio, con gli antibiotici o con i
vaccini. Non è quindi un motivo economico-organizzativo a frenare la sconfitta
del cancro, ma piuttosto la complessità della malattia che, come dico sempre,
per convenzione chiamiamo cancro, ma in realtà comprende molte malattie
diverse.
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