1. TRATTAMENTO "PERSONALIZZATO" PER TUTTI I MALATI DI CANCRO - SEI MILIONI DI EURO PER LA NUOVA TECNICA “CTCtrap” (vedi post)
2. COME IDENTIFICARE I TUMORI PRIMA CHE SI SVILUPPINO
I risultati del bando di ricerca del consorzio EuroNanoMed per
finanziamenti nel campo della nanomedicina (European Innovative Research
& Technological Development Transnational Projects in Nanomedicine)
confermano il ruolo di primo piano dell'Istituto Oncologico Veneto -
IOV nel panorama europeo della ricerca sul cancro.
Il progetto denominato FONDiag (Fluorescent Organic Nanocrystals for
early Diagnosis of Esophageal and Colon Cancer - In italiano=Nanocristalli organici fluorescenti per la diagnosi precoce del cancro dell'esofago e del colon), è risultato uno degli 8
progetti finanziati dalla comunità europea all’interno del 7th frame
work programme e in assoluto quello che ha ottenuto il migliore
punteggio finale dopo attenta valutazione da parte di un panel di
esperti.
Alla ricerca, che ha ottenuto un budget complessivo di oltre 1,6 milioni
di Euro ed è cofinanziato dalla Regione Veneto (Regione del Veneto –
Economic Development, research and Innovation Department (VED), Veneto Nanotech s.c.p.a. (veneto Agency)), collaborano Laboratori di Francia e
Polonia e del CRIBI, Centro di Biotecnologie dell’Università di Padova.Con questo lavoro ci si propone la “costruzione” di nanoparticelle fluorescenti in grado di identificare e marcare le lesioni intestinali preneoplastiche.
"La caratteristica di queste nanoparticelle fluorescenti -
spiega il prof. Giorgio Battaglia, Direttore dell’Endoscopia ad alta
tecnologia dello IOV e coordinatore insieme al suo collaboratore dott.
Stefano Realdon della ricerca - è quella di identificare le lesioni
precancerose dell’intestino, quelle lesioni cioè che non sono ancora
tumore, ma lo stanno per diventare. Una volta identificate tali lesioni,
queste particelle si “attaccano” alle cellule alterate rendendole
facilmente identificabili ad un semplice esame endoscopico perché
appaiono come dei punti luminosi in un campo scuro. Ma se l’esame per il
paziente è semplice e poco fastidioso, per evidenziarle servono
endoscopi particolarmente sofisticati che attualmente in Italia sono
disponibili solo allo IOV, come l’endoscopio a fluorescenza e
l’endoscopia a laser confocale che permette l’ingrandimento della
visione endoscopica fino a poter individuare le singole cellule".
Il progetto è molto complesso perché si articola in diversi step: nei
laboratori di Tolosa viene prodotta la sostanza fluorescente che viene
inglobata in una nanoparticella a Varsavia per essere poi "attaccata" ad
un peptide, il vero responsabile dell’identificazione delle cellule
alterate, costruito presso i laboratori del CRIBI a Padova diretti dal
prof. Oriano Marin.
L’ultimo passo spetta ai ricercatori dello IOV che dovranno testare le nanoparticelle inizialmente in un modello sperimentale messo a punto presso i propri laboratori e poi nell’uomo.
L’ultimo passo spetta ai ricercatori dello IOV che dovranno testare le nanoparticelle inizialmente in un modello sperimentale messo a punto presso i propri laboratori e poi nell’uomo.
Questa ricerca è molto importante perché, confermati i dati teorici,
in un futuro molto vicino, saremo in grado di identificare le lesioni
del tratto gastrointestinale allo stadio preneoplastico in modo
semplice, poco costoso, non invasivo per il paziente.
E diagnosticare le lesioni a questo stadio vuol dire poterle curare
solamente per via endoscopica, senza intervento chirurgico o pesanti
cure oncologiche o radioterapiche, assicurando però al paziente una
guarigione nel 100% dei casi.
Infine, grazie alla collaborazione della Dr.ssa Franca De Lazzari, responsabile dello Screening del Cancro del Colon dell’ULSS 16, pure coinvolta nel progetto, verrà assicurata dovrebbe l'immediata trasferibilità dei risultati della ricerca nella popolazione della provincia di Padova.
Il prof. Pier Carlo Muzzio, Direttore Generale dello IOV, unitamente alla Direzione Scientifica e Sanitaria, hanno espresso al proprio gruppo di ricerca viva soddisfazione per l'acquisizione del rilevante finanziamento che consentirà il raggiungimento di un importante, nuovo risultato nella lotta contro il cancro.
Infine, grazie alla collaborazione della Dr.ssa Franca De Lazzari, responsabile dello Screening del Cancro del Colon dell’ULSS 16, pure coinvolta nel progetto, verrà assicurata dovrebbe l'immediata trasferibilità dei risultati della ricerca nella popolazione della provincia di Padova.
Il prof. Pier Carlo Muzzio, Direttore Generale dello IOV, unitamente alla Direzione Scientifica e Sanitaria, hanno espresso al proprio gruppo di ricerca viva soddisfazione per l'acquisizione del rilevante finanziamento che consentirà il raggiungimento di un importante, nuovo risultato nella lotta contro il cancro.
3. RETE ONCOLOGICA DEL VENETO - R.O.V. (Allo IOV una sola cartella clinica informatizzata per il percorso del paziente) (vedi post)
Il gruppo di lavoro multidisciplinare dello IOV ha concluso le varie
attività finalizzate alla progettazione di una cartella oncologica
informatizzata in grado di immagazzinare progressivamente e in maniera
organizzata tutta la documentazione clinica relativa a ogni singolo
paziente.
Le varie procedure, esaminate dal gruppo sin dal dicembre 2009 partendo da uno strumento base già validato, l'Oncosys-Noemalife, confluiscono ora in una "piattaforma informatica", comprensiva degli steps intermedi, consentendo ai vari specialisti l'integrale consultazione, in modo rapido e interattivo, di esami e trattamenti effettuati nelle diverse aree di intervento quali oncologia, radioterapia, chirurgia, radiodiagnostica e interventistica, cure palliative, psicologia e altri servizi.
Ciò permetterà ai vari specialisti la rapida individuazione della più adeguata tempistica e sequenza dei complessi trattamenti chirurgici, chemioterapici e radioterapici, garantendo contestualmente le procedure di verifica dell'appropriatezza prescrittiva delle terapie e l'efficacia dell'approccio terapeutico individuato.
Le varie procedure, esaminate dal gruppo sin dal dicembre 2009 partendo da uno strumento base già validato, l'Oncosys-Noemalife, confluiscono ora in una "piattaforma informatica", comprensiva degli steps intermedi, consentendo ai vari specialisti l'integrale consultazione, in modo rapido e interattivo, di esami e trattamenti effettuati nelle diverse aree di intervento quali oncologia, radioterapia, chirurgia, radiodiagnostica e interventistica, cure palliative, psicologia e altri servizi.
Ciò permetterà ai vari specialisti la rapida individuazione della più adeguata tempistica e sequenza dei complessi trattamenti chirurgici, chemioterapici e radioterapici, garantendo contestualmente le procedure di verifica dell'appropriatezza prescrittiva delle terapie e l'efficacia dell'approccio terapeutico individuato.
“La nuova cartella clinica - spiega la Dott.a Vittorina Zagonel,
Direttore U.O.C. Oncologia Medica 1^ dello I.O.V. - seguirà tutto il
percorso del malato oncologico e sarà riepilogativa di tutti i
trattamenti prescritti, consentendo la tracciabilità di ogni singola
prestazione effettuata. In tal senso è risultato fondamentale
l'adeguamento delle procedure in atto presso il Servizio di Farmacia,
soprattutto in tema di prescrizione dei farmaci antitumorali, ora
identificati in oltre 150 schemi di chemioterapia, suddivisi per
patologia e codificati in modo univoco. Ciò consentirà la periodica
elaborazione di report aggregati circa la prevalenza dei casi di tumore,
l'efficacia dei trattamenti e gli effetti dei farmaci, ma soprattutto
la conduzione di studi clinici con nuovi farmaci e quindi procedure
terapeutiche innovative".
"La cartella clinica informatizzata - sottolinea il prof. Pier Carlo
Muzzio, Direttore Generale dello I.O.V. - assicurerà a tutti i pazienti i
migliori standard di cura, eliminando disomogeneità e criticità
prescrittive grazie al quotidiano monitoraggio delle fasi di
prescrizione, preparazione e somministrazione del farmaco, ora tracciate
anche per quanto concerne gli operatori e i tempi per ogni passaggio.
E' il presupposto essenziale per poter realizzare la Rete Oncologica
Veneta - R.O.V. con positive ricadute anche per quanto concerne
l'abbattimento del rischio clinico e il contestuale raggiungimento di
costi standard".
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