Ricevo con piacere dal dirigente scolastico Andreana Bonaccorso dell'Istituto Comprensivo XII "Don Bosco" di Padova l'invito a partecipare alla cerimonia d'intitolazione al maestro Alessio Stefanello, il 31 marzo alle ore 10.00, dell'Aula Multimediale della scuola primaria don Bosco, via Bressanone, 23 Padova.
Ho ricordato nel blog la scomparsa prematura per un cancro al cervello del maestro di scuola elementare (ora si chiama primaria) Alessio Stefanello avvenuta il 2 gennaio 2011, all'età di 59 anni e il primo anniversario.
Non è frequente che una scuola intitoli un'aula ad un docente deceduto, mi congratulo quindi con il Consiglio d'Istituto del XII Istituto Comprensivo per aver preso questa decisione e mi auguro che altre scuole lo facciano.
Mi scrive l'amica Maria Grazia Rubini, moglie di Alessio, mamma di Chiara e dirigente scolastico del liceo scientifico "Nievo" di Padova:
Caro Giovanni, lo scorso anno, subito dopo la morte di Alessio, si è riunito un Consiglio di Istituto, non so dirti se apposta per ricordarlo o per altre cose, so però che in quella sede hanno deciso di intitolargli l'Aula Multimediale in quanto quest'aula è una sua creazione. Alessio insegnava alla Don Bosco dal 1977 ben prima della rivoluzione informatica, ed è stato lui che ha convinto i vari DS che si sono alternati, a creare prima e ad incrementare poi, il laboratorio multimediale. Credo che intitolarglielo sia stato dettato dal duplice desiderio di rendergli omaggio e nel contempo farlo sentire sempre presente nella scuola dove è andato fino a quella maledetta mattina di sabato 17 ottobre 2009 (la sera si è sentito male). Lui poi è tornato 2 volte a scuola, una volta accompagnato da me e dall'amico-badante per assistere ad uno spettacolino dei bambini, ed un pomeriggio di maggio, accompagnato solo da me (pensa che pazza ma pur di accontentarlo..) per partecipare ad un consiglio di istituto di cui era membro. Il desiderio di intitolargli l'aula non è stato così immediatamente seguito dalla sua esecuzione, come ben sai le pratiche sono lunghe e c'è voluto un anno. L'anno scorso, proprio nell'ottica di questa lunga attesa, la DS che gli era molto affezionata, ha fatto un'altra cerimonia commemorativa, la svelatura di una targa che si vede nel muro dello scalone di accesso al primo piano. Questo è successo il 24 marzo 2011, nella targa è scritto "Ad Alessio Stefanello maestro di umanità".
Caro Giovanni, lo scorso anno, subito dopo la morte di Alessio, si è riunito un Consiglio di Istituto, non so dirti se apposta per ricordarlo o per altre cose, so però che in quella sede hanno deciso di intitolargli l'Aula Multimediale in quanto quest'aula è una sua creazione. Alessio insegnava alla Don Bosco dal 1977 ben prima della rivoluzione informatica, ed è stato lui che ha convinto i vari DS che si sono alternati, a creare prima e ad incrementare poi, il laboratorio multimediale. Credo che intitolarglielo sia stato dettato dal duplice desiderio di rendergli omaggio e nel contempo farlo sentire sempre presente nella scuola dove è andato fino a quella maledetta mattina di sabato 17 ottobre 2009 (la sera si è sentito male). Lui poi è tornato 2 volte a scuola, una volta accompagnato da me e dall'amico-badante per assistere ad uno spettacolino dei bambini, ed un pomeriggio di maggio, accompagnato solo da me (pensa che pazza ma pur di accontentarlo..) per partecipare ad un consiglio di istituto di cui era membro. Il desiderio di intitolargli l'aula non è stato così immediatamente seguito dalla sua esecuzione, come ben sai le pratiche sono lunghe e c'è voluto un anno. L'anno scorso, proprio nell'ottica di questa lunga attesa, la DS che gli era molto affezionata, ha fatto un'altra cerimonia commemorativa, la svelatura di una targa che si vede nel muro dello scalone di accesso al primo piano. Questo è successo il 24 marzo 2011, nella targa è scritto "Ad Alessio Stefanello maestro di umanità".
Dedico a Maria Grazia e alla figlia Chiara alcune frasi tratte dal libro testamento di
David Servan-Schreiber 'Ho vissuto più di un addio', autore anche di 'Anticancro' il bestseller che ha
venduto un milione e seicentomila copie nel mondo. David Servan-Schreiber (Neuilly-sur-Seine, 21 aprile 1961 – Fecamp, 24 luglio 2011) è stato uno psichiatra, giornalista e ricercatore francese, che ha lavorato a lungo negli Stati Uniti.
David ha combattuto e inizialmente vinto un cancro al cervello poi, a distanza di diciannove anni dalla prima diagnosi, una nuova ricaduta gli è stata fatale. Prima di morire ha deciso di dedicare i suoi ultimi mesi di vita alla scrittura di 'On peut se dire au revoir plusieurs fois' (titolo francese di Ho vissuto più di un addio) pubblicato in Italia dalla Sperling & Kupfer, per far arrivare al maggior numero di persone il senso della sua esperienza di uomo e di medico.
David ha combattuto e inizialmente vinto un cancro al cervello poi, a distanza di diciannove anni dalla prima diagnosi, una nuova ricaduta gli è stata fatale. Prima di morire ha deciso di dedicare i suoi ultimi mesi di vita alla scrittura di 'On peut se dire au revoir plusieurs fois' (titolo francese di Ho vissuto più di un addio) pubblicato in Italia dalla Sperling & Kupfer, per far arrivare al maggior numero di persone il senso della sua esperienza di uomo e di medico.
"Mi piace - afferma David - una frase tratta da una lettera che un uomo aveva inviato alla moglie prima di partire per la guerra civile americana. Aveva davvero poche probabilità di rivederla: << Se non torno fisicamente, non dimenticare che ogni volta che sentirai la brezza sul tuo viso, sarò io che sono venuto a baciarvi>>. Un'intuizione che vorrei condividere con mia moglie e i miei figli. Voglio pensare che quando sentiranno la carezza del vento sul loro viso, si diranno:<<E' papà che è venuto a darmi un bacio>>.
Maria Grazia e Chiara, con l'augurio che anche voi due abbiate questa intuizione della brezza del vento, vi abbraccio.
Maria Grazia e Chiara, con l'augurio che anche voi due abbiate questa intuizione della brezza del vento, vi abbraccio.
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