Avevo inserito un post in questo blog dal titolo: Oncologia pediatrica. Nel Regno di Op.
Avevo scritto: Alla
ricerca di emozioni, di storie umane, di dialogo tra generazioni
(quest'anno è l'anno europeo dell'Invecchiamento Attivo e della
Solidarietà Intergenerazionale) mi sono imbattutto nel blog di Paola
Natalicchio, 33 anni, giornalista, mamma di un bimbo intrappolato nel
regno di Op, che merita di essere segnalato. Hai la mia solidarietà e
vicinanza Paola, grazie per il tuo impegno. Il blog si chiama il Regno di Op (Op = Oncologia pediatrica), Storie incredibili dei bambini invincibili di Oncologia Pediatrica.
Ricevo ora da Francesca Depergola della Casa editrice La Meridiana la seguente mail che volentieri pubblico. Augura a Paola e al figlio ogni bene!
Ciao Giovanni, il blog Ilregnodiop è diventato un libro "Il Regno di
Op". Storie incredibili dei bambini invincibili di Oncologia pediatrica"
di Paola Natalicchio edito dalla nostra casa editrice la meridiana di
Molfetta.
Insieme agli scritti su Op di Paola Natalicchio, il libro contiene l’introduzione di Concita De Gregorio, la postfazione del prof. Riccardi, primario di Op del Gemelli e le tavole di Esther Cristofori, che è un'adolescente in cura ad Op, autrice di fumetti e cartoni, che tiene a bada il drago a suon di matite colorate.
Non è un libro che muove a compassione ma un libro di passione civile.
Sul nostro sito www.lameridiana.it potrà trovare tutte le informazioni sul libro e anche uno sfoglialibro dove potrà leggerne alcune pagine.
Insieme agli scritti su Op di Paola Natalicchio, il libro contiene l’introduzione di Concita De Gregorio, la postfazione del prof. Riccardi, primario di Op del Gemelli e le tavole di Esther Cristofori, che è un'adolescente in cura ad Op, autrice di fumetti e cartoni, che tiene a bada il drago a suon di matite colorate.
Non è un libro che muove a compassione ma un libro di passione civile.
Sul nostro sito www.lameridiana.it potrà trovare tutte le informazioni sul libro e anche uno sfoglialibro dove potrà leggerne alcune pagine.
Ci dice Paola: «Le mie parole e i mie racconti, almeno nelle
intenzioni, non sono né uno strumento di autoterapia, né un Grande
fratello del dolore dei bambini, né un telefilm a puntate sulle
condizioni cliniche e psicologiche di un gruppo di persone. Il mio scopo
è condividere quello che ho imparato: dai tumori infantili si può
guarire. Un anno fa non lo sapevo. Pensavo di essere in un braccio della
morte e invece ero in trincea: sono due cose diverse, ed è importante
capirlo per reagire come serve».
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