Trovo
nel sito del Corriere della Sera.it la notizia della morte di Matteo
Mastromauro, giornalista del TG5. Se in Italia si stima che in media
muoiano ogni giorno circa 570 pazienti per tumore, perchè ricordiamo
Matteo? Perchè persona televisiva? Perchè giovane (42 anni)? Soprattutto
per il filmato che consiglio di vedere e per l'impegno lavorativo che
lo ha occupato fino alla fine. Per chi lotta contro questa malattia
consiglio oltre alle cure, se possibile anche l'impegno nel lavoro e nel volontariato.
Arrivederci Matteo e un abbraccio alla moglie Barbara.
Arrivederci Matteo e un abbraccio alla moglie Barbara.
Morto Mastromauro, giornalista Tg5
In un video web la sua lotta al cancro
In un video web la sua lotta al cancro
Caporedattore, aveva 42 anni. In un filmato postato su YouTube aveva parlato del suo tumore ai polmoni
MILANO - È morto sabato a Milano, dopo una lunga malattia, il
giornalista del Tg5 Matteo Mastromauro. Ne dà notizia Mediaset. Dalla
sede Tg5 nel capoluogo lombardo, Mastromauro si è occupato di politica,
seguendo la Lega Nord e l'ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi,
e di cronaca. Lascia la moglie Barbara. Prima di morire, il giornalista
ha realizzato un video struggente, caricato su YouTube, in cui racconta
la sua malattia, un cancro ai polmoni scoperto nel 2008 e che non gli
ha impedito di lavorare fino all'ultimo, malgrado la fatica delle cure.
«Quella oncologica è una partita per la vita, una delle poche partite
che non ammette pareggio: o si vince o si perde», spiegava nel video il
cronista.
LA CARRIERA E IL RICORDO DI MIMUM - Quarantadue anni, milanese, Mastromauro, era diventato giornalista a Il Foglio, successivamente aveva fatto parte della redazione di Libero.
A Mediaset era arrivato più di dieci anni fa, iniziando a lavorare al
Tg4. Laureato in scienze politiche, Mastromauro era caporedattore al Tg5
e si occupava di politica e cronaca. Aveva anche una grande passione e
competenze per le tecnologie. La notizia ha provocato dolore e sgomento
nella redazione del telegiornale di Canale 5. Il direttore della
testata, Clemente Mimun, ricorda il collega scomparso «per le grandi
qualità umane e professionali che ha sempre dimostrato ma soprattutto
per il coraggio e la forza con cui ha combattuto fino alla fine il male
che ce lo ha portato via».
11 febbraio 2012 | 16:04
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